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(Gimav)
Economia

Il vetro italiano, eccellenza nascosta ed in sofferenza

Siamo leader per produzione, lavoro e meccanica ma il caro energia è un freno importante. C'è però voglia di farsi sentire e conoscere

«Di noi nessuno parla ma siamo tra quelli che più di altri pagano il caro bollette». Che il costo dell'energia abbia vissuto dall'inizio della guerra i mesi più caldi della propria storia è sotto gli occhi di tutti. Ancora oggi siamo davanti a nuovi record per la benzina al distributore e questo malgrado gli aiuti di Stato. Ci sono però settori produttivi che di calore vivono e quindi stanno passando mesi (scusate il gioco di parole) infernali. Le chiamano imprese «energivore», neologismo dietro il quale si nascondono aziende, imprenditori, dipendenti, vite. Tra questi le aziende che si occupano del vetro, materiale nobile, green, riciclabile all'infinito, esteticamente malleabile e quindi una manna per i creativi, ma che sta soffrendo.

«Stiamo pagando il metano 5 volte tanto rispetto allo scorso anno -Fabrizio

Fabrizio Cattaneo, Dir. Gimav

Qual era l'andamento del mercato prima dell'inizio della guerra in Ucraina e dell'aumento del costo dell’energia?

«A livello di mercato ed economia il nostro settore sta vivendo un anno positivo con una ripresa importante nel 2021; ed anche il 2022 avrebbe fatto lo stesso ottimo risultato. Purtroppo però la guerra con la rottura della catena di approvvigionamento e la crescita del prezzo dell'energia ha lasciato dei grandi punti di domanda. Programmare il domani, per non dire prevederlo, è di fatto impossibile. E non parlo solo della produzione del vetro ma anche di tutto il settore della meccanica che gira attorno e dove l'Italia è assoluto leader mondiale per competenza e conoscenza dove facciamo fatica a consegnare macchinari nuovi per mancanza di pezzi e materie prime».

Come stavano andando le cose negli ultimi due anni, parlo di mercato, fatturato, trend…

«La stima sulla filiera globale del mondo del vetro in Italia è molto complessa, soprattutto perché è davvero variegata e composta per lo più dalle classiche PMI, non grandi aziende con un loro peso storico ed anche politico nazionale. Innanzitutto va ricordato che il nostro mondo è diviso in due macro categorie: il vetro cavo (bottiglie) ed il vetro piano (finestre e cose varie). Già al suo interno questa divisione crea problemi. I due mondi infatti non si parlavano e non si conoscevano. Va poi aggiunto che è molto difficile fare i conti uguali per tutti. Dati di produzione di vetro come materia prima e come prodotto finito sono complessi e basati per lo più in tonnellate. Ma i prezzi sono in realtà molto diversi l'uno dall'altro. Fare quindi una stima è impossibile».

Resta comunque l'idea di un settore di primo piano, di assoluto valore mondiale, le famose eccellenze italiane, ma poco conosciuto e valorizzato…

«Ha perfettamente ragione. Diciamo che gli stessi imprenditori del vetro sono poco avvezzi storicamente a questo. Eppure il vetro ha mille vantaggi e pregi. Basti pensare ad esempio all'ambiente. Il vetro da questo punto di vista non ha paragoni. C'è poca consapevolezza di questo; non siamo abituati a valorizzare la materia e la sua peculiarità, forse per una questione storica. Il vetro esiste da millenni ed è un materiale che potrebbe sembrare povero essendo un mix tra terra, fuoco ed aria. Cosa che non ha eguali nel resto del mondo economico. Eppure facciamo fatica a raccontare tutti gli incredibili pregi di un materiale che sarà sempre più centrale nel mondo del domani».

Vi sentite un po'; un settore di secondo piano?

«Beh, inutile dire ci sono ambiti molto più attenzionati, come ad esempio quello delle auto. Ma, ripeto, un po' è anche colpa nostra che non sappiamo farci sentire come dovremmo».

State però organizzando degli eventi proprio per cercare di farvi conoscere di più e meglio…

«Abbiamo cercato di fare qualcosa perché di vetro si parli e si parli sempre di più. A livello internazionale con la Fiera Internazionale, Vitrum, abbiamo creato una community internazionale con un progetto iniziato nel 2017 che due anni dopo ci ha portato a pensare di contattare l'Onu per chiedere la loro attenzione. E così ecco che le Nazioni Unite hanno riconosciuto la nostra importanza dichiarando il 2022 come anno internazionale del vetro. In questo contesto abbiamo deciso di organizzare un evento, simile a quanto fa da anni con successo il mondo del Mobile e del Design proprio a Milano: è nata quindi L'Italian Glass Weeks che si terrà per la prima volta tra Milano e Venezia dal 10 al 25 settembre 2022 dalla fusione della Venice Glass Weeks e della Vision Milan Glass Weeks, due manifestazione di grandissimo successo dedicate al mondo del vetro lavorato e industriale. Lo scorso anno siamo partiti con questa idea pur con tutte le difficoltà che esistevano causa covid quest'anno andremo oltre, strutturando due settimane ricche di eventi ed appuntamenti dedicati al nostro settore in tutte le sue sfaccettature, da quello artistico a quello industriale, dal privato alle tecnologie ad esso applicate».

Torniamo per un attimo alla pandemia. Come ha cambiato il settore?

«I due anni passati ci hanno obbligato a cambiare rotta, adattandoci ad un nuovo scenario mondiale che darà una nuova dimensione anche alle nostre realtà industriali e artistiche».

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