Banche, Bce e la Vigilanza unica: cosa cambia
Controllo diretto su 200 istituti europei e indiretto su altri 5.800. Si stringe la morsa della banca centrale sugli enti nazionali
La rivoluzione è già iniziata. Ma toccherà il suo culmine il 1 marzo del 2014 quando la riforma della vigilanza bancaria entrerà ufficialmente in vigore. Il progetto, passato sotto il nome di Unione Bancaria, si fonda su tre pilastri: vigilanza unica, agenzia per la chiusura delle banche fallite, un fondo europeo di garanzia sui depositi bancari.
Il primo pilastro enterà in vigore nel 2014. Gli altri devono ancora essere scadenzati. Ma la notizia è che i 27 Paesi dell'Eurozona hanno trovato l'accordo ed ecco cosa cambia per le banche italiane, europee e anche per tutti noi. Con un obiettivo su tutti: evitare fallimenti inaspettati che possano scuotere il mercato e danneggiare i risparmiatori, controllare in modo unitario e coordinato l'attività bancaria in un contesto da "Unione" reale e non solo virtuale.
- La Bce accentra il controllo diretto su 200 banche di grandi dimensioni, dette "sistemiche", ovvero quegli istituti di credito che hanno un attivo superiore ai 30 miliardi di euro o che rappresentano oltre il 20% del pil. Continuerà poi a collaborare con le singole banche centrali nazionali.
- L'esercizio di questo nuovo potere di controllo e vigilanza verrà assegnato a un comitato di nuova costituzione, il Consiglio di Vigilanza, che sarà separato dal Consiglio direttivo, la struttura della Bce che si occupa da sempre della politica monetaria. Per moderare i contrasti tra il nuovo Consiglio di Vigilanza e il vecchio Consiglio direttivo viene costituito il Comitato di mediazione, formato da un rappresentante per ogni stato partecipante all'Unione Europea.
- Le singole Banche centrali nazionali (Bcn) monitoreranno, invece, gli altri 5.800 istituti di credito minori su cui, comunque sia, la Bce potrà intervenire in qualsiasi momento e su cui potrà comunque prendere decisioni in presenza di gravi situazioni patrimoniali.
- L'Eba, l'Autorità bancaria europea, resta per l'attività di controllo direttamente sugli istituti di credito degli stati aderenti o non aderenti all'Unione monetaria (come quelle inglesi) che potranno comunque chiedere la vigilanza da parte della Bce con cui l'Eba collaborerà.