Perché Yahoo sposta i vostri dati in Irlanda?
Cosa significa il messaggio email che Yahoo ha mandato ai suoi utenti italiani
Se usate il servizio email di Yahoo, o se siete iscritti a Flickr e Answers, avrete ricevuto una mail che si presenta così: “IMPORTANTE: Riorganizzazione delle nostre attività europee”. In poche righe, il “Team di Yahoo” vi spiega che “abbiamo recentemente riorganizzato le nostre attività europee”, perciò “i nostri servizi saranno forniti da una società con sede in Irlanda” e “il tuo contratto verrà trasferito da Yahoo! Italia S.r.l. a Yahoo! EMEA Limited (una società costituita ai sensi delle leggi irlandesi)”.
Perché i vostri dati vengono spostati in Irlanda? Le risposte sono essenzialmente due. La prima, dichiarata da Yahoo, ha a che fare con un problema strutturale: “Le tecnologie per i centri dati disponibili in Irlanda ci permettono di servire i nostri utenti in modo più efficiente”. È la stessa scelta che hanno già fatto altri giganti del settore, che hanno spostato la gestione dei dati degli utenti a Dublino : parliamo di Amazon, Microsoft e Google , per dirne alcuni.
La seconda risposta, che Yahoo preferisce lasciar intendere, ha a che fare con un’opportunità fiscale. La legge irlandese permette di aggirare una bella somma di tasse, se si interpreta nel modo giusto un principio fondante della fiscalità del posto: se una società è gestita da un altro paese, gli utili che genera non sono tassati in Irlanda, ma nell’altro paese. Grazie a triangolazioni ben gestite, che (finché sarà lecito ) fanno perno su società olandesi, i colossi del web possono pagare le tasse sugli utili in paradisi fiscali, dove l’aliquota è (ops) zero. Trovate una spiegazione del meccanismo in questo articolo e nel video qui sotto (tradotto, in un italiano da traduttore automatico, qui ).
Non c’è nulla di strano, perciò, se i centri che custodiscono i dati degli utenti Yahoo finiscono fuori dall’Italia. Non possiamo offrire infrastrutture all’altezza, per non parlare del sistema fiscale. Basta guardare le lungimiranti discussioni degli ultimi giorni: c’è chi, dopo il pasticciato sulla web tax, avrebbe provato ad aumentare di 5 volte la tassa sui telefonini (tentativo sventato dal ministero dei Beni culturali).
Come si aggira la tassa sugli utili: