Perché Yoox e Net-a-Porter si sono fuse
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Economia

Perché Yoox e Net-a-Porter si sono fuse

Debutto col botto in borsa per il titolo di Ynap, il gruppo nato dall'unione delle due società leader nel commercio elettronico di prodotti di lusso

Più di cinque punti di rialzo in una mattina. E' la performance registrata oggi dal titolo di Yoox Net a Porter Group (Ynap), che ha debuttato a Piazza Affari. La società è nata dalla fusione delle due aziende leader nel commercio elettronico di abbigliamento e prodotti alla moda. Si tratta dell'italiana Yoox guidata da Federico Marchetti e già quotata alla borsa di Milano e della londinese Net-a-Porter.

Dalla fusione,annunciata già il 31 marzo scorso, nasceranno nell'arco di tre anni delle sinergie operative per 60 milioni di euro. In altre parole, unendo le forze, i due gruppi del lusso online potranno snellire i costi di gestione annui e posizionarsi meglio sul mercato. Il nuovo gruppo Ynap avrà  un giro d'affari di quasi 1,3 miliardi di euro, accompagnato da un ebitda (margine operativo lordo) di 108 milioni.

Per portare avanti la fusione, è stata creata una nuova società (newco) di diritto italiano che ha ereditato tutte le attività di Net-a-Porter per essere poi incorporata da Yoox. Al termine dell'operazione,  gli azionisti di Yoox  deterranno una quota del 50% mentre la restante metà finirà in mano ai proprietari di Net-a-Porter, cioè il gruppo svizzero Compagnie Financière Richemont.

La società elvetica avrà il 50% di Ynap, con un limite al 25% per i diritti di voto e il diritto a nominare due consiglieri di amministrazione. Il gruppo svizzero si è inoltre si impegnato a non vendere per un periodo di tre anni il 25% del capitale


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Aldilà dei dettagli finanziari, però, l'attenzione della comunità finanziaria si concentrata ora sulle strategie industriali che hanno portato le due società a unirsi. Yoox e Net-a-Porter hanno infatti due storie parallele e possono essere considerate tra le pochissime aziende europee che hanno fatto fortuna in un settore, quello del commercio elettronico, dove lo strapotere dei colossi americani come eBay o Amazon è fuori discussione.

Secondo alcuni osservatori, la fusione appena realizzata è avvenuta proprio per frenare l'avanzata dei concorrenti d'Oltreoceano e in particolare di Amazon, che da tempo ha allargato il proprio business al settore dell'abbigliamento, dopo aver iniziato con i libri e gli oggetti hi-tech. Il fondatore numero uno di Yoox, Federico Marchetti, ha però negato che il matrimonio con Net-a-Porter nasca in chiave anti-Amazon, poiché il colosso americano punta soprattutto al mercato di massa e non a conquistare gli acquirenti di abbigliamento griffato e di oggetti di lusso, che sono invece la clientela di riferimento di Yoox. Sta di fatto, però, che il nuovo gruppo avrà le spalle ben solide per resistere a eventuali tentativi di arrembaggio dei colossi statunitensi.

Dalla fusione, è nata un'azienda con un baricentro spostato fortemente sull'Italia giacché è  quotata a Piazza Affari e guidata proprio da Marchetti, classe 1969, ravennate ed ex-bocconiano che ricoprirà il ruolo di amministratore delegato del neonato gruppo. Creata alle soglie del 2000, Yoox ha sede a Zola Predosa (poco fuori Bologna) e ha chiuso l'esercizio 2014 con ricavi per oltre 520 milioni di euro e un utile netto di 14 milioni. Più alto è il giro d'affari portato in dote da Net-A-Porter, attorno agli 800 milioni di euro, accompagnato da un risultato netto positivo di 2 milioni di euro.

Fondato dall'americana Natalie Massenet, che è da poco fuoriuscita dal gruppo, Net-A-Porter ha sempre avuto la  sede a Londra ma  un “padrone” svizzero. Si tratta del gruppo del lusso Richmont, che ne ha acquisito la maggioranza nel 2010. Ora, da questo crogiolo di nazionalità,è nata una cosa sola: una multinazionale delle vendite online che coprirà 180 paesi nel mondo. Il 28% dei ricavi arriverà da Nord America, il 15% dalla Gran Bretagna , il 7% dall'Italia, il 30% dal resto d'Europa e un 15-20% dall'Asia e dal Pacifico.


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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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