Elezioni Usa 2024: quando si saprà il nome del vincitore?
Nel 2020, ci vollero quasi cinque giorni. Quest'anno i tempi dovrebbero accorciarsi, ma numerose incognite sono dietro l'angolo
L’Election Day del 5 novembre è ormai alle porte. E, mentre la campagna elettorale americana si avvia a conclusione, la domanda che molti legittimamente si pongono è: quando sarà noto il nome del vincitore?
Tradizionalmente, fatta eccezione per il 2000, gli esiti delle presidenziali si conoscevano già la notte dell’Election Day o, al massimo, al mattino dell’indomani. Nel 2020, furono tuttavia necessari quasi cinque giorni. E, come recentemente riportato da The Hill, una delle motivazioni di quella situazione fu l’aumento del voto per corrispondenza a causa della pandemia di Covid-19. Basti pensare che questa tipologia di voto rappresentò il 43% del totale, rispetto al 25% delle presidenziali del 2016.
Quest’anno, secondo la stessa testata, le operazioni potrebbero essere più celeri: oltre a un ricorso minore al voto postale, vari Stati hanno apportato cambiamenti alle procedure di spoglio. Per esempio, Michigan e Nevada, quest’anno, consentiranno l’avvio delle operazioni prima dell’Election Day. Un discorso simile dovrebbe valere poi per Georgia, Arizona e North Carolina, anche se, secondo The Hill, in quest’ultimo Stato le operazioni potrebbero richiedere più tempo a causa dei danni recentemente provocati dall’uragano Helene. Non sarà invece consentito lo spoglio anticipato in Wisconsin e Pennsylvania: due Stati considerati cruciali quest’anno. È quindi chiaro che ciò potrebbe allungare i tempi necessari per conoscere il vincitore. Difficilmente sarà infatti possibile avere un quadro definitivo senza questi due Stati dirimenti.
Secondo Forbes, la Georgia dovrebbe comunque rivelarsi uno dei primi Stati a essere assegnati, visto che probabilmente il 90% delle schede sarà scrutinato entro la mezzanotte dell’Election Day. Lo stesso North Carolina, al netto delle difficoltà post uragano, dovrebbe essere tra i primi ad annunciare i risultati. Il Michigan ha invece fatto sapere che i risultati non ufficiali sono attesi per la giornata di mercoledì. Più lenti potrebbero rivelarsi Arizona e Nevada, mentre – come detto – lungaggini ancora maggiori riguarderanno quasi certamente Wisconsin e Pennsylvania.
Tutto questo, senza trascurare le possibili richieste di riconteggio. Arizona e Pennsylvania prevedono il riconteggio in caso lo scarto sia entro lo 0,5%, mentre Wisconsin e North Carolina lo consentono entro una differenza dell’1%. In alcuni Stati può inoltre essere richiesto per sospette irregolarità. Il punto vero sarà capire se, quest’anno, i sondaggi si riveleranno attendibili. Nel caso dovesse verificarsi veramente il testa a testa preconizzato negli Stati chiave, bisognerà prepararsi a richieste di riconteggio e a probabili battaglie legali. Se di contro, a sorpresa, qualcuno dovesse vincere nettamente in alcuni degli Stati chiave, i tempi per conoscere il nome del nuovo presidente potrebbero accorciarsi sensibilmente.