Elio e le Storie Tese
Musica

Elio e le Storie Tese: le 15 canzoni indimenticabili

I brani più belli e divertenti della trentennale carriera degli Elii, che hanno rimandato il ritiro a maggio 2018, dopo Sanremo e un ultimo tour

Nessun ritiro, almeno per il 2017.

L'ultima beffa degli irriverenti Elio e le Storie Tese si è consumata poco prima del presunto concerto d'addio del 19 dicembre a Milano, quando prima è arrivato, a sorpresa, l'annuncio della partecipazione al prossimo Festival di Sanremo con l'eloquente brano Arrivedorci, poi, nel corso di una conferenza stampa, il lancio di un "farewell tour" nel 2018.

Il tour d’addio partirà il 20 aprile dal Pala George di Montichiari (Bs), per poi arrivare il 21 alla Kioene Arena di Padova, il 3 maggio al Pala Alpitour di Torino, il 5 maggio al Nelson Mandela Forum di Firenze, l’8 maggio all’RDS Stadium di Genova, il 10 maggio all’Unipol Arena di Bologna, il 12 al Pala Lottomatica di Roma, il 14 al Palapartenope di Napoli, il 17 al Pal’Art Hotel di Acireale (Ct), il 19 al Pala Florio di Bari e il 23 all’RDS Stadium di Rimini.

Tutti i residenti extra-lombardi che hanno acquistato un biglietto per la data di Assago avranno diritto a un biglietto omaggio per il concerto nella loro regione di residenza.

Dopo due piazzamenti al secondo posto con le geniali La terra dei cachi e La canzone mononota, mancando di poco la vittoria finale, e una dodicesima posizione nel 2015, gli EELST si sono voluti regalare un ultimo tentativo di raggiungere l’obiettivo ambito da sempre: "Vogliamo arrivare penultimi al Festival di Sanremo".

La musica di Elio e le Storie Tese è un caleidoscopio di generi musicali eterogenei, il cui comune denominatore è la satira dissacrante che da sempre caratterizza i testi delle canzoni, ricchi di ironia e di gusto per lo sberleffo intelligente.

Gli Elii, come li chiamano affettuosamente i fan, si distinguono  soprattutto per un grande talento musicale, frutto dei tanti anni di duro studio al Conservatorio.

Vediamo insieme quali sono le 15 canzoni indimenticabili della loro carriera in ordine cronologico, in modo da apprezzare la loro evoluzione musicale nel corso degli anni, consapevoli che sono solo una piccola parte dei geniali affreschi sonori che ci hanno lasciato.

Cateto (Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu, 1989)

“Il contatto dei due visi misto all'impeto d'amore, fece da rimedio in quella tragedia/ l'erba si allungo' all'istante per l'effetto concimante/ Cacca piu' amore operano piu' miracoli di quanto non si creda”.

Cara ti amo (Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu, 1989)

“Lui: Mi drogo, bestemmio, picchio i bambini e non ti cago/ Lei: Ti amo! /Lui: Mi faccio il culo quattordici ore di seguito per mantenerti e ti cago/ Lei: Ti lascio per un tossicomane che non fa un cazzo tutto il giorno, che bestemmia e picchia i bambini”.

John Holmes (Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu, 1989)

“Quand’ero piccolo/ Tutti mi scherzavano/ Per le dimensioni del mio pene/ Ed io non stavo bene/ Soffrivo le pene/Per colpa del pene”.

Born to be Abramo (The Los Sry Lanka Parakramabahu Brothers, 1990)

“Ti porteremo ai nostri fratelli, li porteremo lungo le strade/ Vita d'a vita mia; nu'mme'mporta d'o passate, nu'mme'mporta chi t'avute/ per le vie del mondo Signor”.

Servi della gleba (Italyan, Rum Casusu Çikti, 1992)

“Servi della gleba in una stanza/anestetizzati da una stronza/come dei simbolici Big Jim/schiacci il tasto ed esce lo sfaccimm”

Essere donna oggi (Italyan, Rum Casusu Çikti, 1992)

“Essere donna oggi, vivere il prodigio del tuo ciclo mensile ostentando sicumera/ Essere donna oggi, aspirare al ruolo che la storia ti deve/ quello di simpatica, paciosa, imprevedibile nocchiero di un prelievo proiettato verso il mare del duemila al grido di ‘Cazzo, subito’”

Pippero (Italyan, Rum Casusu Çikti, 1992)

“Evviva l'Italia, evviva la Bulgaria che ci ha fatto dono del pippero/ ruotiamo le dita e uniamo le falangi questo è il ballo del pippero/ amici servizi segreti bulgari, non sparate più al papa ma dedicatevi al pippero”.

Il vitello dai piedi balsa (Italyan, Rum Casusu Çikti, 1992)

“Sei il vitello dai piedi di balsa,inventore di una storia falsa/accusavi il vitello dai piedi tonnati e per questo i tuoi piedi saranno asportati”.

Tapparella (Eat the Phikis, 1996)

“Mi presento (Burp) "Ah, ah ciao ragazzi"/Faccio un vento e vi cambio il clima/ Temporeggio bevendo spuma/ Chiedo Fonzies e mi danno avanzi, Cristo perchè!?!”.

La terra dei cachi (Eat the Phikis, 1996)

“Appalti truccati, trapianti truccati/ motorini truccati che scippano donne truccate/ il visagista delle dive è truccatissimo”.

Mio cuggino (Eat the Phikis, 1996)

“Mi ha detto mio cuggino che una volta in discoteca ha conosciuto una tipa/ che però poi non si ricorda più niente e alla fine si è svegliato in un fosso tutto bagnato che gli mancava un rene/ mio cuggino mio cuggino”.

Fossi figo (Cicciput, 2003)

“Fossi figo guiderei una grande jeep/ Fino in disco attesissimo in zona V.I.P./ Il mio nome sarebbe sempre incluso nella lista/ Non dico proprio il primo della lista/ Ma neanche l'ultimo degli stronzi”

Shpalman (Cicciput, 2003)

“Fra le maschere che un uomo può indossare ricordiamo l'argilla/ Fra le maschere che un uomo può indossare come non citare il bronzo?/ C'è la maschera di ferro, c'è la maschera di Pippo, ma la maschera di merda te la fa solo Shpalman”

Parco Sempione (Studentessi, 2008)

“Piantala con sti bonghi non siamo mica in Africa/ porti i capelli lunghi ma devi fare pratica!/Sei sempre fuori tempo così mi uccidi l'Africa/ che avrà pure tanti problemi ma di sicuro non quello del ritmo”.

Complesso del primo maggio (L’Album Biango, 2013)

“La musica balcanica ci ha rotto i coglioni/è bella e tutto quanto ma alla lunga rompe i coglioni/Certo ne avrei senz’altro tutta un’altra opinione/se fossi un balcanico, se fossi un balcone”.

Ufficio Stampa InsideOut Agency
Elio e le Storie Tese, un ultimo concerto a Milano prima del ritiro

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Gabriele Antonucci