Exprivia e l'operazione Italtel
Dalla Puglia alla costruzione di un gruppo internazionale di system integration
Domenico Favuzzi è un uomo che ama il basso profilo, un po’ per carattere e un po’ per scaramanzia. Eppure, partendo da Molfetta e restando in Puglia ha costruito Exprivia, azienda specializzata nell’Ict che dal 1999 a oggi è cresciuta attraverso dodici acquisizioni e adesso compra Italtel, ex azienda pubblica di reti di telecomunicazioni.
La visione è quella di creare un gruppo di System Integration (integrazione tra sistemi hardware e software) mettendo a frutto le reciproche competenze, ma soprattutto usando la notorietà del brand Italtel e la sua rete commerciale all’estero “che farà da ponte per lo sviluppo di Exprivia sui mercati internazionali” spiega Favuzzi, 55 anni e anche presidente di Confindustria Puglia.
La chiusura dell’operazione è prevista a fine settembre e darà corpo a un gruppo da 600milioni di fatturato di cui il 40 per cento prodotto all’estero. I dipendenti saranno circa 3000 e dislocati nei due centri di ricerca in Puglia e in Sicilia.
Exprivia (141,8 milioni di ricavi e un utile 2016 di 2,8 milioni)partecipa alla ricapitalizzazione di Italtel con 25 milioni, per arrivare a detenere l’81 per cento del capitale, mentre il resto rimane proprietà dell’americana Cisco. “Italtel porta in dote le Telco, i suoi clienti e la sua storia, messi a disposizione per la costruzione di un grosso gruppo italiano capace di integrare sistemi per il banking, la finanza, la sanità, l’energia e il settore pubblico, ma soprattutto per la cybersecurity e la gestione dei dati, settore in cui l’Italia è rimasta indietro. La sfida oggi è gestire al meglio i dati prodotti dalle aziende e riuscire a farlo come già fanno gli americani”.
Il mercato è in ripresa e nelle aziende si sta affermando la cultura che gli investimenti in Ict sono ormai strategici per le società “e riteniamo dunque che il debito di Italtel sia perfettamente sostenibile”.