Festival di Cannes 2019: Palma d'oro al coreano Bong Joon-ho
Premiati come migliori attori Emily Beecham e Antonio Banderas. Bellocchio e Tarantino a mani vuote
A mani vuote l'Italia e Bellocchio, ma anche il film più risuonante del Festival di Cannes, Once upon a time... in Hollywood di Quentin Tarantino. Per la prima volta la Palma d'oro va a un regista della Corea del Sud. La 72^ edizione del Festival di Cannes incorona Gisaengchung (Parasite) di Bong Joon-ho, la storia di una lotta di classe riavvicinata: grazie alla falsificazione di alcuni documenti, il figlio di una famiglia povera riesce a introdursi in una famiglia ricca, dando origine a una serie di conseguenze drammatiche. Ha conquistato all'unanimità la giuria guidata dal messicano Alejandro González Iñárritu e con la nostra Alice Rohrwacher. È stato il primo grande premio internazionale per Bong, già autore degli acclamati The Host e Snowpiercer.
La Palma d'oro al migliore attore va Antonio Banderas, alter ego del regista Pedro Almodóvar in Dolor y Gloria. "Non è un mistero che il mio personaggio, Salvador Mallo, sia Almodóvar" ha detto Banderas. "Lo rispetto, lo ammiro, lo amo, è il mio mentore. Come suggerisce il titolo del suo film c'è il sacrificio, il dolore dell'artista e la gloria come stasera. Ma penso che il meglio debba ancora venire".
Migliore attrice la britannica naturalizzata statunitense Emily Beecham per Little Joe di Jessica Hausner.
Ai fratelli belgi Jean Pierre e Luc Dardenne il premio per la miglior regia per il film Le jeune Ahmed su un giovane terrorista islamico.
Il Grand Prix è andato ad Atlantique della franco-senegalese Mati Diop, prima regista di origini africane in concorso a Cannes, che racconta chi scappa dalla povertà, i boat-people che dal Senegal si imbarcano verso la Spagna.
Il Premio della giuria è andato in ex aequo a due film che ugualmente parlano di miseria: Les Misérables del francese Ladj Ly, ambientato nelle banlieue parigine, e il brasiliano Bacarau di Kleber Mendonca Filho e Juliano Dornelles.
Nessun riconoscimento per Il Traditore di Marco Bellocchio con Pierfrancesco Favino, che era l'unico film italiano in concorso, e neanche per Tarantino e la sua schiera di super star, Leonardo DiCaprio, Brad Pitt e Margot Robbie.