Figliuolo apre alla terza dose di vaccino (e alla fine del suo lavoro)
Il commissario in audizione alla Camera ha fornito i numeri della campagna vaccinale che passerà nelle mani degli enti locali in vista della terza dose (in autunno)
«Considerati gli attuali scenari della pandemia potrebbe essere prevista la necessità di, almeno, una ulteriore dose di vaccino». Lo ha affermato il Commissario Straordinario per l'emergenza Coronavirus, il generale Francesco Figliuolo in audizione questa mattina alla Camera dove, numeri alla mano, ha spiegato come a settembre sarà vaccinato l'80% della popolazione italiana, pari a 54,3mln di persone.
Per la prima volta quindi, l'ipotesi di una terza dose di vaccino contro il Covid avanzata da diversi esperti nelle ultime settimane, diventa un'ipotesi molto concreta.
Ma non è stata questa l'unica novità emersa dalle parole del Commissario. Figliuolo infatti, partendo appunto dalla possibilità di un'ulteriore iniezione per gli italiani, ha spiegato come ormai la macchina delle somministrazioni è ormai funzionante al punto da affermare come «nei prossimi mesi la gestione straordinaria dovrà lasciare spazio a un binario di ordinaria gestione da parte delle amministrazioni centrali e locali». Una sorta quindi di addio alla carica che potrebbe avvenire in autunno, terminata appunto la fase di vera e propria emergenza e lasciando forse la guida delle vaccinazioni alla Protezione Civile.
"Mi preme rilevare l'importanza della pianificazione che è alla base della sostenibilità della campagna vaccinale. Infatti, è solo attraverso il corretto equilibrio tra la progressività dell'incremento delle potenzialità di somministrazione e della disponibilità di dosi che gli obiettivi prefissati in termini di inoculazioni giornaliere possono essere ottenuti. Per tale ragione, la continua attività di pianificazione svolta dalla Struttura Commissariale è resa nota alle Regioni attraverso la comunicazione dei valori target da conseguire ogni settimana".
Il commissario Figliuolo chiede alle Regioni di intercettare "le persone vulnerabili" e quelle "poco avvezze all'uso dei sistemi informatici" per la vaccinazione, "verificando contestualmente il fenomeno delle mancate adesioni". "E' probabile che permarranno minime percentuali di non raggiungibili (alla luce di mancate adesioni e di chi non può essere vaccinato per altre motivazioni, magari di carattere sanitario)".Insomma, il generale figliolo ha