L'immaginazione ci salverà tutti (si spera!)
“Che razza di macchina è l’uomo! Le metti pane, vino, pesci, rapanelli, ed escono sospiri, risate e sogni. Una fabbrica!”.
Così scriveva Nikos Kazantzakis, sapendo bene che il carburante della “macchina uomo” è un prodotto unico ed ha caratteristiche straordinarie. Quel carburante è l’immaginazione.
La capacità di creare mondi e universi con il pensiero. E questo non solo nei romanzi, dove le storie prendono forma, ma nella vita di tutti i giorni, che da ordinaria può trasformarsi in straordinaria in un batter di ciglia. Come nei giochi che facevamo da bambini, in cui tutto era possibile, perché tutto era immaginabile.
La grande assente nel mondo di oggi è proprio l’immaginazione, quella capacità di volare che gli uomini hanno sin dalla nascita, ma che spesso dimenticano chiusa nei cassetti della vita che trascorre scandita da ritmi conosciuti, sempre uguali a sé stessi.
Non è un caso che la nuova edizione aggiornata del libro “Il Gioco dell’Eroe. La porta dell’Immaginazione” di Gianluca Magi, uscito il 5 settembre, sia già balzata ai primi posti della classifica Amazon dei libri più venduti nelle sezioni di Filosofia, Psicologia e capacità cognitive.
C’è fame di immaginazione, c’è fame di giocare, di leggere pensieri nuovi, di conoscere e prendere nuove strade. Il libro di Gianluca Magi, orientalista e filosofo che da anni riesce a sintetizzare le parole dell’Occidente con i densi silenzi dell’Oriente, in realtà non è un libro, ma è una possibilità. E’ una porta magica che si apre su nuovi mondi paralleli.
Autore di una quindicina di libri di successo e tradotto in 33 Paesi, Gianluca Magi in Italia è una specie di star, che brilla perché sta in ombra. Non ama apparire in tv, nonostante sia largamente corteggiato per partecipare a talk show di ogni genere, e questo già ne fa un animale raro. Grande viaggiatore fin da giovane e docente universitario, Magi ha fondato a Pesaro “Incognita - Advanced Creativity”, centro d’eccellenza transdisciplinare d’Immaginazione, Filosofie, Scienze e Arti, che dirige insieme a Franco Battiato.
E nell’edizione aggiornata non poteva certo mancare la presentazione del cantautore siciliano, una sorta di fratello maggiore per Magi. I due da anni condividono storie e ispirazioni, musica, film e canzoni, in un intreccio vitale, in un gioco costante, condotto con sapienza e affetto anche a distanza.
“Il Gioco dell’Eroe è in realtà un grande sasso gettato in un immobile stagno”, scrive Battiato, cogliendo in pieno la capacità dinamica del libro di Magi, che smuove acque immobili, che imprime nuova forza alle gambe per seguire nuovi percorsi.
E se Paul Gauguin chiudeva i suoi occhi per poter vedere, il Gioco dell’Eroe li spalanca invece su nuovi mondi. Come in un’avventura. Ognuno ha la sua. A ognuno il suo gioco.
La nuova edizione mette in luce come di tutte le facoltà umane, la meno valorizzata sia proprio l’immaginazione. Spesso sottostimata, eppure fondamentale per salvarci dalle apparenze e dal caos che impregnano le fitte trame di questa epoca in bilico che ci ritroviamo a vivere.
Prima del cane, il miglior amico dell’uomo è l’immaginazione – ci dice Gianluca Magi – e purtroppo invecchia precocemente. Aggrinzisce, man mano che cresciamo. Per diventare prima un’ombra e poi una menzogna.
Ma perché l’immaginazione è così importante?
Perché privo d’immaginazione sei totalmente prevedibile. Fattore non trascurabile, se si pensa che in generale il successo di un’impresa umana è inversamente proporzionale alla sua prevedibilità.
Il Gioco dell’Eroe è quindi una sorta di stimolatore dell’immaginazione. Attraverso una traccia audio, completamente rinnovata nella nuova edizione grazie alla creazione di un Visual Ambient Sound spaziale a firma di Cristoforo Magi (figlio dell’autore), è possibile indurre uno stato di coscienza di riflessione profonda.
La musica si intitola “Follow the White Rabbit”, segui il coniglio bianco, ed è impossibile non pensare immediatamente al Bianconiglio di Alice nel Paese delle Meraviglie.
E il gioco è già iniziato.