Gino Paoli: 80 anni a modo mio
Le sue canzoni hanno segnato la storia della musica italiana d'autore
Gino Paoli non è tipo da amare le celebrazioni, né i festeggiamenti. Per lui la giornata di oggi, nella quale taglia l’invidiabile traguardo degli ottant’anni, è un giorno come tutti gli altri. Il cantautore si è detto molto fortunato, usando in realtà un’espressione più colorita, per aver fatto sempre quello che ha voluto e per aver goduto pienamente la propria vita, ricca di successi, di splendide donne e di amici sinceri. “Mi mancano gli amici e forse è questo il rimpianto più grosso che posso avere alla mia età"ha sottolineato Paoli "Bruno Lauzi mi diceva sempre: 'non siamo i più bravi, ma i sopravvissuti'".
Lo stesso Lauzi, insieme a Luigi Tenco, Fabrizio De André, Umberto Bindi, Joe Sentieri e Giorgio Calabrese, ha dato vita alla scuola genovese, recentemente celebrata da Paoli nell’album Due come noi che..., in coppia con l’inseparabile Danilo Rea. Per una curiosa coincidenza del destino, ieri ha compiuto ottant’anni Ornella Vanoni, che è stata uno dei suoi grandi amori e con la quale oggi è legato da profonda amicizia. Proprio la cantante milanese ha ispirato alcune delle sue composizioni più belle, tra cui l’evergreen Senza fine, cantata dalla stessa Vanoni, oltre che dal suo autore.
A lui dobbiamo capolavori come Il cielo in una stanza, Sapore di sale, Una lunga storia d’amore, La gatta e Ti lascio una canzone, che sono entrati a far parte della memoria collettiva. Dopo aver fatto innamorare almeno due generazioni con le sue canzoni romantiche e senza tempo, Gino Paoli, invece di sedersi sugli allori, negli ultimi anni si è messo di nuovo in gioco e si è reinventato cantante jazz, grazie anche ad alcuni formidabili musicisti.
L’album che ha segnato l’inizio della sua seconda giovinezza artistica è stato Milestones, pubblicato nel 2007 dalla prestigiosa etichetta Blue Note. Il disco conteneva alcuni standard americani e i brani più famosi del suo repertorio, arrangiati in chiave jazz. Un album elegante e ispirato, nel quale Paoli ha coinvolto i migliori jazzisti italiani: Enrico Rava alla tromba, Rosario Bonaccorso al contrabbasso, Roberto Gatto alla batteria e Danilo Rea al pianoforte.
Il successo di vendite e la trionfale accoglienza ricevuta dal quintetto in ogni data del tour hanno convinto Paoli a non considerare episodica questa esperienza, ma a proseguire con convinzione sulla strada del jazz. Squadra che vince non si tocca e così, nel successivo Un incontro in jazz, vengono confermati Rea, Bonaccorso e Gatto, mentre Enrico Rava viene sostituito egregiamente da Flavio Boltro. L’affinità con Danilo Rea, uno dei pianisti italiani più lirici e creativi, è tale da decidere di intraprendere con lui, nel 2012, un coraggioso progetto solo voce e piano dal titolo Due come noi che. “Quando siamo insieme sul palco io potrei suonare il pianoforte e lui cantare, anche se normalmente accade il contrario: ci leggiamo nella testa”. L’accoglienza trionfale nei teatri e i continui sold out confermano la bontà dell’operazione, tanto da incidere insieme, pochi mesi dopo, Napoli con amore, caloroso omaggio alla canzone napoletana.
Attualmente il cantautore si divide tra la sua attività concertistica e la presidenza della Siae, la Società Italiana degli Autori e Editori, un ruolo non facile in un periodo in cui il diritto d’autore è sempre più messo a rischio dalla rete. Ha fatto notizia la sua proposta di aumentare la tassa su smartphone e tablet, da cui ormai passa buona parte della musica che ascoltiamo, sempre più smaterializzata e liquida.
Gli ottant’anni sono un traguardo difficile da raggiungere per tutti, ma ancor più per Paoli, se si pensa che il 13 luglio del 1963, in seguito a una delusione amorosa, si è sparato al cuore con una pistola. La pallottola è arrivata così vicina al cuore da rendere troppo rischioso l’intervento per rimuoverla, ma incredibilmente non lo ha ucciso. Un mese dopo aver visto la morte in faccia, la sua Sapore di sale, dedicata a una giovanissima Stefania Sandrelli, arriva prima in classifica.
Cinquant’anni dopo, Paoli incanta ancora le platee con la sua voce confidenziale, dividendosi tra le sue canzoni e i classici italiani e americani, registrando album e macinando concerti con la consueta nonchalance. Il suo segreto è riassunto in questa sua dichiarazione: “Per me ogni giorno è un giro di boa, ogni mattina rinasco”.