Giornata della Memoria: 7 libri per non dimenticare
Una lista di consigli di lettura per mantenere vivo il ricordo dell'Olocausto
'Il partigiano Edmond', di Aharon Appelfeld
Il partigiano EdmondGuandaL'autore israeliano di origini romene è uno degli ultimi testimoni diretti della shoah. In questo romanzo attinge dalla sua esperienza personale (riuscì a fuggire da un campo di concentramento in Transnistria e ad arruolarsi nell'Armata Rossa) per raccontare la storia di Edmond, che a 17 anni riesce a scappare da un campo di sterminio per unirsi a una banda di partigiani ebrei. In questa avventura il giovane protagonista (come del resto l'autore) scopre il valore della solidarietà, ma anche quello della determinazione e dell'umanità di fronte a un mondo fin troppo pieno di orrori.
Il partigiano Edmond
di Aharon Appelfeld
(Guanda)
250 pagine
'Oggi siamo vivi', di Emmanuelle Pirotte
Oggi siamo viviNordUn romanzo molto apprezzato da pubblico e critica in Francia. Narra la strana e commovente storia dell'incontro e dell'amicizia tra una bambina orfana ebrea, di nome Renée, e Mathias, un soldato tedesco che la salva da morte certa. Questa singolare coppia comincia a vagare attraverso le violenze della guerra, alla ricerca di una nuova vita, priva di brutalità e odio.
Oggi siamo vivi
di Emmanuelle Pirotte
(Nord)
297 pagine
'Il treno della memoria. Viaggio nel presente di Auschwitz', di Antonio Rinaldis
Il treno della memoriaImprimaturUn professore porta la sua classe di studenti in un viaggio da Torino ad Auschwitz e Birkenau, passando da Budapest e Cracovia, alla scoperta di alcuni dei luoghi maggiormente segnati dalle violenze naziste. Le loro impressioni si trasformano in un romanzo corale, realizzato attraverso gli sguardi dell'adulto e dei giovani di fronte a un passato doloroso come quello dei campi di sterminio. L'idea alla base di questo libro nasce nel 2005, da un'iniziativa dell'Associazione Terra del Fuoco, pensata per dare ai ragazzi opportunità di crescita, riflessione e partecipazione.
Il treno della memoria. Viaggio nel presente di Auschwitz
di Antonio Rinaldis
(Imprimatur)
192 pagine
'Modernità e Olocausto', di Zygmunt Bauman
Modernità e OlocaustoIl MulinoUn saggio fondamentale del filosofo e sociologo polacco recentemente scomparso. In queste pagine ragiona sulla stretto legame che intercorre tra la shoah e la logica della modernità occidentale. Non un incidente o un capitolo della storia dell'antisemitismo dunque, ma l'Olocausto va letto come un sintomo delle storture della società e dunque ripetibile se non si rimane vigili.
Modernità e Olocausto
di Zygmunt bauman
(Il Mulino)
280 pagine
'Fatina Sed. Biografia di una vita in più', a cura di Anna Segre e Fabiana Di Segni
Fatina Sed. Biografia di una vita in piùElliotFatina Sed è una delle poche ebree italiane sopravvissute ai campi di sterminio nazisti. Nel 1944 fu deportata ad Auschwitz con la famiglia. Alla fine della guerra si salvarono solo lei e il fratello. Dopo molti anni trovò la forza per scrivere su un quaderno la sua storia. Quelle pagine sono state ritrovate dalla nipote e qui riproposte, con la curatela di Anna Segre e Fabiana Di Segni, le quali, entrambe psicoterapeute, hanno anche tentato di analizzare le conseguenze che quell'esperienza ha portato nelle generazioni successive, dalle figlie ai nipoti di Fatina, di cui sono riportate alcune testimonianze.
Fatina Sed. Biografia di una vita in più
a cura di Anna Segre e Fabiana Di Segni
(Elliot Edizioni)
91 pagine
'Il minotauro cieco', di Francesca Romana Mormile
Il minotauro ciecoFlaccovio DarioNinnì è un bambina che ha perso tutta la sua famiglia ad Auschwitz. L'unico legame che le è rimasto è il nonno, che la accudisce e la cresce tentando di trovare un senso all'orrore che hanno condiviso. Roma e Napoli sono le ambientazioni di questa storia delicata, in cui si parla di speranza, da coltivare attraverso l'accettazione del diverso e il rifiuto di qualsiasi pregiudizio.
Il minotauro cieco
di Francesca Romana Mormile
(Flaccovio Dario)
160 pagine
'Le regole della vita', di Janusz Korczak
Le regole della vitaMimesisJanusz Korczak è stato un medico pediatra ed educatore polacco di origini ebraiche che ha dedicato la sua vita ai bambini. Morì nel 1942 mentre veniva deportato verso Treblinka assieme ai piccoli orfani del ghetto di Varsavia. In questo saggio del 1929 si trova un pezzetto della sua visione educativa: al bambino vanno insegnati il rispetto e il dialogo, a dispetto di anni se non secoli di processi educativi basati sulla violenza, l'autorità arbitraria o la necessità di diventare forti. Il fanatismo, spiega Korczak, comincia tra le mura di casa, nelle regole della vita che adulti e bambini condividono. Ed è proprio da lì, dall'ambiente domestico che si deve ripartire. Un messaggio che può arrivare anche agli adulti di oggi.
Le regole della vita
di Janusz Korczak
(Mimesis)
120 pagine