The Good Doctor: 6 cose che (forse) non sai sulla nuova serie di Rai 1
Un procedurale medico a metà strada tra Doctor House e Rainman con un protagonista d'eccezione. E l'Auditel apprezza
La sorpresa dell’estate televisiva si intitola The Good Doctor, e per ora ha riempito di gioia il cuore dei dirigenti di Rai 1, che in un afoso martedì di luglio si sono visti arrivare la bellezza di 5,230 milioni di spettatori (27,8 % di share). Se lo aspettavano? Forse no. Anche se The Good Doctor agli exploit ci è abituata: il terzo episodio andato in onda sull’americana ABC lo scorso anno ha ottenuto la bellezza 18,2 milioni di spettatori, superando persino The Big Bang Theory (che negli Usa è un po’ come dire Montalbano).
Basata su un serial sudcoreano (Good Doctor), la serie gira attorno a Shaun Murphy, un chirurgo autistico con la sindrome di savant (interpretato dall’ottimo Freddie Highmore di Bates Motel): un mix tra il Doctor House e Rainman, insomma. Ma cosa sappiamo su questo nuovo procedurale che a occhio e croce potrebbe mandare in soffitta tutti i serial medici visti finora?
1. Shaun non è un dottore come tutti
È un giovane medico autistico il cui flusso di coscienza parla il linguaggio dell'anatomia, e ogni tanto la serie ci mostra organi, vene e ghiandole galleggiare sopra la sua testa come illustrazioni spuntate fuori da un sussidiario. È così che il giovane e brillante chirurgo ha le sue intuizioni salvavita.
2. Un'idea di Kim
Ve lo ricordate Daniel Dae Kim, il protagonista coreano di Lost e Hawaii Five-O? L’idea di esportare The Good Doctor negli Usa è sua: ha captato un episodio della serie originale nel 2013, mentre era in Corea, e immediatamente ha comprato i diritti per replicarla negli Stati Uniti. Ma come spesso accade con le grandi idee, all’inizio ha ricevuto solo rifiuti: la CBS ha detto no, così Kim si è unito a David Shore, il creatore di Doctor House e insieme hanno sviluppato la serie per la ABC.
3. Freddie superstar
A dare un volto a Shaun è un talentuoso attore britannico di 26 anni: Freddie Highmore, figlio d’arte. Suo padre è un attore e sua madre è un’agente di spettacolo (tra i suoi clienti c’è anche Daniel Radcliffe). Highmore è un talento naturale: ha cominciato prestissimo, a 12 anni, nel 2004, accanto a Johnny Depp in Neverland, ruolo per il quale ha vinto il Critics Choice Award come miglior giovane interprete. E Depp ne è stato così colpito da volerlo anche in Charlie e la fabbrica di cioccolato nel 2005.
4. Psycho 2.0
Nel 2013 Highmore ha ottenuto il ruolo di Norman Bates nella serie Bates Motel, ispirata a Psycho di Hitchcock. Il paragone con Anthony Perkins avrebbe fatto impallidire chiunque, ma non lui, che tra una ripresa e l’altra ha trovato anche il tempo di frequentare Cambridge per iscriversi alla facoltà di arabo. Facoltà che secondo Il Telegraph fornirebbe tanti giovani talenti all’MI5, i servizi segreti del Regno Unito. “Ma non io”, ha ammesso ironico in un’intervista tv, spiegando che lui preferisce la tv (per ora).
5. Parlare di autismo in tv
Portare l’autismo in tv ha generato prevedibilmente qualche perplessità. Highmore ci ha tenuto a precisare che il personaggio che interpreta non è rappresentativo di tutte le persone con autismo. “Shaun non può rappresentare, né dobbiamo provare e fargli rappresentare tutti sullo spettro austico, allo stesso modo in cui un neurotipico (una persona che non è sullo spettro autistico, secondo un neologismo nato in seno alla comunità autistica, ndr) protagonista di una serie non potrebbe rappresentare tutti i neurotipici”.
6. Complimenti
A sorpresa, la comunità americana delle persone autistiche per ora ha apprezzato la serie. “The good doctor fa un ottimo lavoro nel muoversi sul filo rasoio", ha scritto Kerry Magro sul sito web Autism Speaks, sottolineando che mostra "diverse caratteristiche che possono accompagnare una diagnosi di autismo come l'imbarazzo sociale, la mancanza di contatto visivo, giocare con le mani durante situazioni stressanti". Aggiunge: "La versione di Freddie sarà in sintonia con molti nella comunità". Come dire... Segnatevi pure il suo nome: se The Good Doctor non lo fagocita, ne sentiremo parlare ancora.
Il trailer