Guardiani della Galassia Vol. 2, ancora più divertenti: 5 motivi per vedere il film
Un allegro mix di battute che vanno sempre a segno, scene d'azione stellari e sentimenti. Che indagano il senso della famiglia e della paternità
Peter Quill, sedicente Star-Lord, torna insieme a tutta la sua eccentrica e scombinata banda di eroi Marvel nel film Guardiani della Galassia Vol. 2, scritto e diretto da James Gunn, già alla guida del primo capitolo.
Nel 2014 Guardiani della Galassia aveva portato una ventata di scanzonata leggerezza, ottenendo un successo al botteghino: 773 milioni di dollari incassati a livello internazionale.
Dal 25 aprile al cinema, questo sequel riesce a essere anche più divertente del suo predecessore. Un susseguirsi di amabili "idiozie" tutte da ridere. L'unico piccola pecca da annotare? Il film è un po' lunghetto (2 ore e 16 minuti).
Ecco 5 motivi per vedere Guardiani della Galassia Vol. 2 + 1 cosa da sapere:
1) Il divertimento lievita
Nel primo film l'umano ladro dello spazio Peter Quill (Chris Pratt), la pericolosa assassina dalla pelle verde Gamora (Zoë Saldaña), il massiccio guerriero Drax (l'ex wrestler David Bautista), il procione armato e parlante Rocket e l'umanoide dalle sembianze di un albero Groot loro malgrado hanno fatto squadra. Ora tornano, già uniti ma non meno inclini a punzecchiarsi in un simpatico fuoco incrociate di battute.
Tra l'impudenza di Rocket, che si fa beffe di tutti facendo però l'occhiolino con l'occhio sbagliato e quindi facendosi beccare, e l'ottusità di Drax, che ha un modo tutto suo di interpretare le cose, è uno spettacolo pirotecnico di battute. Non c'è lazzo che non vada a segno. La sceneggiatura di Gunn è un generoso balsamo contro ogni malumore.
2) La dolcezza sconfinata di Groot
Alla fine del primo capitolo, Groot si era sacrificato per i suoi amici; lo avevamo poi visto rinascere piccolo piccolo in un vasetto. In Guardiani della Galassia Vol. 2 abbiamo a che fare con Baby Groot ed è una profusione di tenerezza. Così piccolo, eppure capace di rubare la scena.
Quando nella scena iniziale, mentre i Guardiani sono alle prese con un fragoroso combattimento, Groot se ne balla tranquillo incurante di ogni rischio e avvenimento, è già chiaro che il piccolo ramoscello regalarà al pubblico allegre perle. "Io sono Groot", sono le uniche parole che sa dire, frase che può voler dire tutto per chi la sa interpretare. "Io sono Groot", diciamo noi, e vogliamo dire "Groot è dolcissimo".
3) Kurt Russell e Sly: che super new entry
Dopo aver ultimato una missione per il popolo dei Sovereign, ed essersi attirati le ire della loro dorata Sacerdotessa (la new entry Elizabeth Debicki) per non aver resistito al loro istinto da ladri, i Guardiani vanno alla scoperta delle origini di Quill. Ecco che si imbattono in un controverso nuovo personaggio, Ego, sedicente padre del sedicente Star-Lord. Lo interpreta Kurt Russell, di "celestiale" presenza fisica e carisma.
Oltre a Russell, che abbiamo il piacere di vedere anche "miracolosamente" giovane, tra i nuovi attori del cast c'è anche niente meno che Sylvester Stallone. È lui Starhawk, un rispettato Ravager che ha un conto in sospeso con Youndu (Michael Rooker), colui che ha rapito Quill da piccolo e che ne è stato un po' carceriere, un po' padre acquisito. Tutto lascia intende che Sly, a cui Guardiani della Galassia Vol. 2 non concede tanto spazio, possa rivedersi in Guardiani della Galassia Vol. 3, che sarà sempre scritto e diretto da Gunn.
4) I Guardiani sempre più una famiglia
La famiglia, nel suo significato più allargato, è il valore ricorrente della saga di Fast & Furious. Ora anche i Guardiani della Galassia hanno nel senso della famiglia il sentimento nobile che li tiene insieme e li fa lottare l'uno per salvare l'altro. Una famiglia che mette insieme esseri delle razze spaziali più disparate, terrestri, alieni, animali parlanti, alberi antropomorfi, tizi dalla faccia brutta e altri bellocci (Quill, certamente).
Nel mix di sentimenti, che emerge tra botte e risposte acuminate e spiritose e scene d'azione arrembanti, c'è spazio anche per un po' di romanticismo e per una riflessione sulla paternità: è padre chi ama, non chi diffonde i propri geni.
5) Colonna sonora "Awesome" e cultura pop
Ritorna anche il walkman di Quill, che gli aveva lasciato sua madre prima di morire, con il suo sound anni '70 e '80 coinvolgente. Tra le canzoni che ci fa gustare la cassetta "Awesome Mix Vol. 2" ci sono Brandy You're a Fine Girldei Looking Glass e Father and Son di Cat Stevens.
Quill consegna al pubblico tanti altri richiami alla nostra cultura pop, che cadono spassosamente nel vuoto, ogni volta che li cita al gruppo di amici non terrestri. Ecco quindi riferimenti a Mary Poppins, alla sitcom anni '80 Cin Cin, alla serie tv Supercar e al suo mitico attore David Hasselhoff, che compare anche in un cameo.
1 cosa da sapere
La Marvel ci ha abituati a diversi finali nascosti nei titoli di coda dei loro film. Stavolta pazientate oltre il consueto: sono 5 i finali extra che si susseguono.