Foto dalla Siria in guerra da 40 mesi - luglio 2014

Foto dalla Siria in guerra da 40 mesi - luglio 2014

Dal marzo 2011 il "conflitto dimenticato" insanguina le terre siriane, dove l'orrore dei massacri quotidiani continua - FOTOREPORTAGE

Sono trascorsi oltre 3 anni e 4 mesi dallo scoppio del conflitto in Siria, il cui inizio è datato al 18 marzo 2011, quando il regime dittatoriale di Bashar al Assad ha represso con brutale violenza le prime manifestazioni pacifiche spontanee andate in scena a Damasco dal 15 marzo, in adesione al movimento della cosiddetta "primavera araba". La risposta violenta del regime ha ben presto trasformato le proteste in ribellione armata. Ne è seguita una vera e propria guerra civile, che ha assunto nel tempo contorni sempre più complessi e in cui sono in gioco non solo il potere interno, ma anche i più vasti equilibri geopolitici medio-orientali. L'intricatissimo scontro tra fazioni in corso vede in campo, contro le Forze armate siriane e altre forze lealiste, un ampio numero di attori, dal Libero esercito siriano (FSA, milizie di opposizione laica) alle milizie islamiste del Fronte al-Nusra, affiliato ad al-Qaida, ai combattenti dello Stato Islamico (già ISIS, Stato Islamico dell’Iraq e del Levante), a jihadisti arruolatisi volontariamente da tutto il mondo, Italia compresa .  


 

Gli ultimi numeri ufficiali relativamente alle vittime del conflitto sono stati forniti dall'UNHCHR nel luglio del 2013 , poiché da allora l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani non è più stato in grado di fornire dati accurati e verificabili. A oggi, il Centro di documentazione delle violazioni in Siria  (VDC) riferisce la morte di 101.279 persone uccise dalle forze del regime e di 15.309 uccise dai ribelli (per un totale di 116.588), oltre che di 2211 scomparsi. Il sito Syrian Martyrs  parla di 110.674 vittime all'8 luglio. L'Osservatorio per i diritti umani in Siria parla invece di oltre 171.509 morti al 10 luglio. Numeri in ogni caso spaventosi, in continua crescita, alimentati dai massacri quotidiani a cui il mondo assiste impotente o indifferente. Secondo l'Unicef , inoltre, in Siria "la violenza delle armi ha messo 4 milioni di persone in condizioni di disperato bisogno di aiuto (inteso come cibo, acqua, salute, tutela e luoghi in cui rifugiarsi), ne ha sradicati 2 milioni all'interno dei confini, costringendone altri 600.000 a fuggire dagli orrori della guerra negli Stati confinanti". 


 

In questa gallery, una selezione di immagini scattate nelle terre siriane nel corso del mese di luglio, nelle città di Aleppo e Douma, in mano ai ribelli.

RAMI AL-SAYED/AFP/Getty Images

Aleppo, 7 luglio 2014.

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