Honor 9, la recensione
Cosa ci ha convinto (e cosa no) del nuovo portacolori del brand “giovane” di Huawei
Honor 9: cosa ci è apparso nella media
• La batteria - L’unità integrata (non rimovibile) da 3.200 mAh è in linea con le prestazioni della concorrenza: in regime di utilizzo misto, Honor 9 riesce a chiudere la giornata senza troppi patemi (anzi con qualche tacca di margine). Convince ma senza eccellere il sistema di ricarica rapida offerto in dotazione: l’alimentatore a 9 volt e 2 ampere in dotazione riesce a caricare circa il 40% della batteria in mezz'ora.
• Il software - L’abbinata Android + EMUI (qui nella versione 5.1) ha già dimostrato le sue qualità, sia in termini di pulizia grafica, sia per quanto riguarda funzionalità e fluidità. L’esperienza d’uso, però, ricorda troppo da vicino quella dei dispositivi Huawei; non è un difetto, intendiamoci, ma da un brand che vuole parlare a un pubblico diverso (più giovane e sbarazzino) ci aspetteremmo forse un pizzico di originalità in più
• Le foto notturne - la presenza di un doppio obiettivo dovrebbe garantire maggiore luminosità nelle foto “difficili”. E in effetti, la quantità di luce che l’Honor 9 riesce a catturare è quasi sempre sufficiente per illuminare la scena. Peccato per una certa tendenza a sgranare, sia nello sfondo che nei contorni dei soggetti.
Foto originaleRoberto Catania
CropRoberto Catania
Honor 9: cosa non ci ha convinto
• Il display - le perplessità non riguardano la risoluzione, la luminosità e il colore (c’è chi fa meglio, è vero, ma il risultato è nel complesso soddisfacente), quanto piuttosto i problemi legati al filtro di polarizzazione. Ce ne si accorge quando si indossa un paio di occhiali polarizzati: molte porzioni dello schermo diventano cieche (leggasi buie) e pressoché illeggibili.
• I video - L’assenza di uno stabilizzatore ottico pesa sul giudizio complessivo del comparto fotografico. A farne le spese è soprattutto la parte video: a meno che non siate dotati di un treppiede o di un gimbal, difficilmente riuscirete a smorzare le naturali oscillazioni della vostra mano. Il confronto con il Huawei P10 (dispositivo dotato anch’esso di doppia fotocamera ma con stabilizzatore ottico integrato) su un pavé cittadino ci fa capire meglio il gap a livello di tremolio.
• L’effetto bokeh sulle foto - La possibilità di sfocare lo sfondo rispetto al soggetto in primo piano (il cosiddetto bokeh) può essere qui realizzato in due modi: attraverso una funzionalità predefinita (denominata Ritratto) o attivando la modalità Apertura ampia. In entrambi i casi, però, il risultato appare poco incisivo, o perché troppo morbido, o perché visibilmente artificioso: non potendo gestire due immagini con focali differenti Honor 9 si limita a effettuare una sorta di "defocus" sulle aree che reputa in secondo piano, sbagliando in molti casi valutazione.
Conclusioni
Uno smartphone da 449 euro può reggere il confronto con i modelli da mille (euro) e una notte? In molti casi sì. A guardare l’abito e le prestazioni velocistiche di questo Honor 9, ad esempio, vien quasi da pensare che in questo telefono ci sia tutto quello che avremmo sempre voluto da un dispositivo al passo coi tempi a un prezzo tutto sommato ragionevole.
Sono i dettagli, casomai, a tradire le origini più umili del prodotto: la mancanza di un adeguato filtro di polarizzazione sul display e la fotocamera senza stabilizzazione ottica, giusto per citare le lacune principali, ci riportano un po’ coi piedi per terra. Ma stiamo parlando di merce per palati fini; in fin de conti se si eccettua qualche competitor di ultimissima generazione (come il nuovo OnePlus 5) facciamo davvero fatica a trovare dispositivi altrettanto esuberanti in questa fascia di prezzo.
Segui @TritaTechSono passati tre anni dall’uscita di Honor 6, il primo vero smartphone di grido portato in Europa da Honor, e per il marchio nato da una costola di Huawei è arrivato il momento di calare la maschera. Con l’uscita del nuovo Honor 9 è infatti chiaro a tutti che la mission di questo brand non è solo quella di sfornare prodotti dall’eccellente rapporto qualità prezzo, ma anche (e soprattutto) quella di colmare i buchi presenti nel grande catalogo della società cinese.
• LEGGI ANCHE - Honor 9, tutto quello che c'è da sapere
In questo senso si può dire che il nuovo Honor 9 vada a collocarsi esattamente a metà strada fra gli entry-level di tutti i rami del gruppo (Honor 6X, Huawei P8 Lite 2017, P9 e P10 Lite) e i top di gamma di casa madre (Huawei P10 e Mate 9). Un prodotto non più economicissimo (si parte da 449 euro) ma che ha ancora la sua ragion d’essere. Sia per gli utenti Honor di lungo corso, per i quali è arrivato forse il momento di svecchiare il proprio dispositivo, sia per tutti quei consumatori mediamente informati che non sono disposti a spendere uno stipendio per comprarsi un iPhone o un Galaxy S8.
L’obiettivo di questa recensione è proprio questo: capire se questo Honor 9 è in grado di giocarsela ad armi pari con i mosti sacri del settore o se invece deve accontentarsi (si fa per dire) di primeggiare nella fascia media di mercato.
Honor 9: cosa ci è piaciuto
• Il design - Se Honor 8 ci aveva già convinto per le sue linee armoniche e quella cover a effetto zigrinato, Honor 9 riesce a fare anche di meglio: merito di un lato B davvero riuscitissimo che combina forme sinuose (la scocca si incurva leggermente verso i bordi ) con materiali riflettenti di grande effetto. Il risultato è uno smartphone dalle linee pulite e raffinate che richiama per certi versi i modelli "Edge" di Samsung (Galaxy S6 e S7).
A livello estetico (ma anche funzionale ed ergonomico) si fa certamente apprezzare anche la scelta di posizionare il lettore di impronte digitali sul lato frontale del dispositivo. Si perde un po’ di spazio che poteva essere utilizzato per il display ma si guadagna in comodità e precisione.
• La velocità - il processore Kirin 960 (lo stesso utilizzato dal Huawei P10) si riconferma un motore dalle prestazioni encomiabili, ancor più se - come nel caso del dispositivo utilizzato per la nostra prova - abbinato a una ROM potente (6 GB). Le applicazioni si aprono in un lampo, tutto scorre senza intoppi. I benchmark dicono che c'è di meglio? Sì, ma si tratta di picchi che qualsiasi occhio umano (anche uno allenato) fa fatica a notare.
• Le foto di giorno - L’idea di utilizzare una doppia fotocamera non è nuova per chi conosce il settore, ma su dispositivi di questa fascia di prezzo non è poi così scontato. Sulla carta, Honor 9 dovrebbe garantire una resa migliore in termini di nitidezza, colore, luminosità. L’utilizzo di un doppio sensore - uno (in bianco e nero) da 20 megapixel e l’altro (a colori) da 12, consente all’ultimo nato di casa Honor di simulare una specie di zoom 2x senza perdita di risoluzione. Si tratta di una soluzione diversa da quella utilizzata da iPhone e OnePlus (che utilizzano ottiche con focali differenti per arrivare più o meno vicino al soggetto), non a caso si parla di "zoom ibrido”: Honor 9, in pratica, effettua un crop (ritaglio) dell’immagine scattata a 20 megapixel, producendo un ‘immagine ravvicinata ancora di buona qualità.