Huawei, pronti 10 milioni di dollari per il suo ecosistema di app in Italia
L’annuncio durante la prima edizione del Developer Day, che lancia un pacchetto di incentivi per gli sviluppatori
Sono giorni sereni in casa Huawei. La scorsa settimana si è chiusa con l’annuncio-bomba del disgelo con gli Stati Uniti, di un grande salto in avanti dopo uno stallo di mesi: la possibilità data all’azienda cinese di riprendere a comprare software da Microsoft. Un via libera che riaccende il motore della galassia dei pc, le permette di riabbracciare in toto il sistema operativo Windows. Lato Google, ovvero Android, non ci sono per ora segnali, ma parecchio si muove su un fronte contiguo. O meglio, alternativo: Huawei sta rafforzando la sua risposta al Play Store, la App Gallery, disponibile in 170 Paesi e con 390 milioni di utenti attivi mensilmente.
L’azienda di Shenzhen sta investendo con forza per farli crescere ancora, soprattutto per dare loro una scelta sempre maggiore. Come? Ingrossando il catalogo di software scaricabili. A settembre, il Ceo del Consumer Business Group Richard Yu, aveva annunciato uno stanziamento pari a un miliardo di dollari. Era solo il primo passo, i riflessi si iniziano vedere in ogni mercato. Incluso il nostro: a Milano è in corso la prima edizione del Developer Day, un momento d’incontro dedicato alla community degli sviluppatori tricolore. «Il Developer Day arriva in Italia oggi dopo aver fatto tappa in Arabia Saudita, Egitto, Malesia, Polonia, America Latina, Sudafrica e a Lisbona, dove Huawei ha partecipato come partner al Web Summit 2019» racconta a Panorama.itPier Giorgio Furcas, deputy general Manager di Huawei CBG Italia. «Si tratta del primo momento di incontro e confronto con la community di sviluppatori italiani. L’Italia è sempre stato un Paese strategico per Huawei. Negli ultimi anni siamo cresciuti in maniera esponenziale e dobbiamo il nostro successo ai consumatori e ai partner che ci hanno scelto e hanno creduto nelle potenzialità dell’azienda. Questo evento è l’occasione perfetta per rinnovare il nostro impegno nei loro confronti, e verso l’Italia, sostenendo la comunità di sviluppatori».
In che modo intendete farlo?
Abbiamo annunciato oggi un investimento complessivo di 10 milioni di dollari Usa che verranno corrisposti in parte attraverso degli incentivi monetari, e in parte, attraverso attività di marketing e comunicazione dedicate alle app e ai servizi dei nostri partner.
Pier Giorgio FurcasHuawei
Può spiegarci meglio come funzioneranno questi incentivi?
Attraverso il Huawei Developer Program, i developer selezionati potranno accedere a diversi programmi, come attività di advertising e comunicazione, visibilità attraverso eventi e canali Huawei, supporto tecnico e formazione dedicati. Per noi, fornire un programma di formazione adeguato alle esigenze di tutti gli sviluppatori e consultabile in qualsiasi momento è fondamentale: per questo pubblicheremo online dei moduli per il training sul coding. Inoltre, all’interno dei nostri uffici di Milano, organizzeremo delle lezioni dedicate allo sviluppo in HMS con alcuni trainer.
E cosa può dirci sulle app già esistenti per Android? In particolare, quanto è difficile far migrare un’applicazione dal Play Store ad AppGallery e perché gli sviluppatori, incentivi a parte, dovrebbero sentirsi motivati a effettuare tale passaggio?
Il porting su Huawei AppGallery non richiede lo sviluppo ex novo del codice dell’applicazione. È infatti sufficiente integrarlo con i kit predisposti per le differenti funzionalità. Una volta effettuata la registrazione del proprio account, o di quello dell’azienda, il developer potrà procedere con l’upload della propria app, inserendo una breve descrizione e alcune immagini a supporto.
Che pubblico si riesce a raggiungere?
Oggi uno smartphone su tre in Italia è Huawei. Parliamo di un totale di oltre 13 milioni di device attualmente attivi. Un bacino di potenziali clienti quindi che non può essere sottovalutato da chi vuole veicolare i propri servizi. Stiamo investendo significativamente per fare crescere AppGallery in Italia, una vetrina da cui ogni anno vengono realizzati oltre 180 miliardi di download. Negli ultimi mesi abbiamo lavorato con diverse aziende italiane che hanno reso disponibile la loro app su AppGallery. Tutti i feedback raccolti sono estremamente positivi, sia in termini di processo che di visibilità offerta e siamo sicuri che continueremo a lavorare con sempre più realtà.
Nel frattempo, lo smartphone Mate 30 Pro è arrivato in Spagna. C’è qualche annuncio all’orizzonte anche per il nostro Paese?
Non possiamo svelare nulla di specifico, ma posso anticiparvi che a brevissimo ci saranno interessanti novità.
In generale, che 2020 si aspetta di affrontare Huawei in Italia? Il ban, nonostante le proroghe e gli spiragli, comunque esiste e a oggi rischia di colpire la prossima generazione di smartphone, a cominciare dalla serie P40.
Continueremo a investire per presentare sempre prodotti all’avanguardia con caratteristiche uniche per tutto il mercato. Android resta la nostra prima scelta e se non sarà possibile percorrere questa strada, lavoreremo con ancora più tenacia per offrire i migliori prodotti e servizi HMS. Nel 2020 ci focalizzeremo sempre di più sull’ecosistema Huawei. L’evento di oggi è la prova del nostro impegno per supportare ulteriormente lo sviluppo dell’ecosistema e per permettere agli sviluppatori di continuare a integrare servizi e prodotti, con l’obiettivo di garantire agli utenti un’esperienza di consumo migliore, intelligente e connessa.