I 75 concerti da non perdere nel 2015
Dagli Ac/Dc agli U2, da David Gilmour a Bob Dylan, senza dimenticare i nostri artisti.
2) Bob Dylan (27/6 Udine, 29/6 Roma, 1/7 Lucca, 2/7 Torino). Alcuni critici hanno evidenziato come Elvis Presley abbia portato la fisicità nel rock, mentre Dylan ha portato la parola. Il menestrello di Duluth ha raccolto l’ideale testimone dai suoi idoli giovanili Woody Guthrie e Pete Seeger e l’ha passato ad almeno due generazioni di cantautori. Bruce Springsteen ha raccontato: “La prima volta che ho ascoltato Like A Rolling Stone avevo 15 anni, ero in macchina con mia madre e stavo ascoltando WMCA, quando ad un tratto partì quel colpo di rullante che suonava come se qualcuno stesse aprendo a calci la porta della mia mente”. L’ultimo album Shadows in the night è un affascinante viaggio attraverso gli standard pop-jazz resi grandi da Frank Sinatra. A Lucca evento speciale con Francesco De Gregori in apertura.
3) U2 (4 e 5 settembre, PalaAlpitour di Torino). Ogni tour degli U2 è già un evento, ma desta particolare curiosità l'Innocence +eXperience Tour dopo le polemiche sulle modalità di distribuzione dell’album Songs of Innocence, regalato agli utenti di iTunes, e ora sui prezzi dei biglietti, dai 75 euro del Parterre in piedi fino ai 480 euro del Vip Pack. Vedremo come saranno accolti dal vivo i nuovi brani, anche se basteranno i classici della band irlandese per far felice il pubblico di Torino.
4) David Gilmour (14/9 Arena di Verona, 15/9 Teatro Le Mulina di Firenze). I grandi chitarristi, oltre che per la tecnica, si distinguono per un suono unico, che solo loro sono in grado di conferire all'inseparabile sei corde, fino quasi a farla cantare. Per questo David Gilmour, chitarrista dei leggendari Pink Floyd dopo la dolorosa rinuncia a Syd Barrett , è considerato uno dei migliori interpreti di sempre del suo strumento. Dopo nove anni di silenzio, interrotto nel 2014 dal successo di The Endless River, ultimo capitolo della discografia dei Pink Floyd, il tour di Gilmour coinciderà con l'uscita del suo quarto album solista, il cui titolo non è ancora stato rivelato.
5) Van Morrison (6 giugno, Brescia Summer Festival). Il leggendario cantautore irlandese torna in Italia dopo sette anni di assenza, per un unico, imperdibile concerto al Brescia Summer Festival. Van Morrison, autore di due pietre miliari come Astral weeks e Moondance, proporrà, oltre ai suoi grandi successi, i brani del nuovo album Duets: re-working the catalogue, in uscita il 24 marzo, nel quale duetta con Bobby Womack, Steve Winwood, Mark Knopfler, Taj Mahal, Mavis Staples, Michael Bublé, Natalie Cole, George Benson, Gregory Porter e Mick Hucknall.
6) Crosby Stills & Nash (1/10 Milano, 3/10 Padova, 4/10 Roma). Nessuno ha incarnato meglio di Crosby, Stills & Nash il suono rilassato ed evocativo della West Coast all’epoca della Summer of love, quando ancora si pensava che la musica potesse cambiare il mondo. Purtroppo così non è stato, anche se indubbiamente le canzoni del trio hanno reso migliore la vita di tutti gli amanti della buona musica. I loro straordinari impasti vocali venivano spesso messi a servizio di temi sociali e politici, grazie a testi densi e ricchi di passione civile.
7) Muse (18 luglio, Rock in Roma). Dopo i due milioni di spettatori che hanno seguito The 2ndLaw Tour, immortalato nell’emozionante cd/dvd Live at Rome Olympic Stadium, i Muse puntano ancora più in alto nel prossimo show, dove presenteranno le canzoni del nuovo album Drones, che segna il ritorno alle sonorità degli esordi.
8) Kiss (11 giugno, Arena di Verona). I Kiss danno il meglio di sé nella dimensione live, non a caso il loro album più amato è Alive! del 1975, inserito dalla rivista Rolling Stone al 159º posto della sua lista dei 500 migliori album di sempre. Sarà curioso ascoltare brani trascinanti come Deuce, Strutter e Rock And Roll All Nite in una location suggestiva come l’Arena di Verona.
9) Foo Fighters (13/11 Bologna, 14/11 Torino). Chi l’ha detto che i concept album siano solo un ricordo del passato? I Foo Fighters, reduci dal successo del precedente Wasting Light che ha vinto quattro Grammy Award, hanno dato vita, con Sonic Highways, a un disco vecchia maniera che si snoda attraverso otto canzoni, ognuna delle quali è una tappa di un viaggio nella musica americana. Austin, Chicago, Los Angeles, Nashville, New Orleans, New York, Seattle e Washington non sono state solo fonte di ispirazione per il gruppo guidato da Dave Grohl, ma hanno rappresentato i luoghi dove ogni canzone è stata incisa, attingendo alla scena musicale locale e avvalendosi della partecipazione di artisti del luogo.
10) Madonna (19, 21 e 22 novembre, Pala Alpitour di Torino). Madonna è un’artista che è riuscita costantemente a rinnovarsi e a rimettersi in gioco, senza sbagliare mai un colpo. Il 9 marzo uscirà l’atteso Rebel heart, tredicesimo album delle popstar, in cinque formati fisici e uno digitale. Per realizzare il disco è stata chiamata a raccolta una squadra all star di produttori, formata da Diplo, Kanye West, Billboard, Avicii, DJ Dahi e Blood Diamonds, Ryan Tedder, Toby Gad, Ariel Rechtshald e dalla stessa Madonna, oltre a guest d’eccezione come Nicki Minaj, Kanye West, Nas, Chance the Rapper e l’ex campione del mondo dei pesi massimi Mike Tyson.
11) Metallica e Faith No More (2 giugno, Fiera di Rho, Milano). La band guidata da James Hetfield, il più importante gruppo rock-metal internazionale con nove Grammy Awards vinti e cento milioni di dischi venduti, è ancora oggi dal vivo una delle più potenti e spettacolari. I Four Horsemen, dopo aver esaltato i 32.000 spettatori accorsi a Roma la scorsa estate, si esibiranno alla fine della primavera a Milano come headliner del Sonisphere 2015. In scaletta, oltre ai capolavori Nothing Else Matters, Master of Puppets, Enter Sandman e One, anche i brani del nuovo album, il cui nome è ancora top secret, che uscirà nella prima parte dell’anno. Sarebbe riduttivo definire gruppo di supporto i Faith No More di Mike Patton, che mancano dai palchi italiani da sei anni.
12) Deep Purple (30/10 Padova, 31/10 Milano, 5/11 Firenze, 6/11 Roma). I Deep Purple, secondi solo ai Led Zeppelin in un’ ideale classifica di migliore band hard-rock di tutti i tempi, hanno stupito nel 2013 con la pubblicazione dell’album Now what?!, che rivela come i vecchi leoni del rock abbiano ancora voglia di ruggire. Don Airey è subentrato nel ruolo che fu del compianto John Lord e l'americano Steve Morse è da vent’anni il sostituto del leggendario Ritchie Blackmore. Chi ama il rock classico, basato su potenti riff di chitarra e ritmica implacabile, non può mancare.
13) Sting (21/7 Barolo, 24/7 Pistoia). Con i Police il cantante e bassista è riuscito ad ammorbidire le asprezze del punk in un inedito rock-reggae, dando vita a capolavori come Outlandos d’amour, Reggatta de blanc e Synchronicity. Dal 1985 Sting ha continuato a mietere successi come solista, arricchendo via via il suo pop-rock con le influenze più disparate. Negli ultimi anni si è reinventato musicista "classico" con gli album Songs from the Labyrinth, If on a winter's night e Symphonicities. Parafrasando un suo evergreen, possiamo dire che tutto quello che fa Sting è magico.
14) Elton John (11/7 Lucca, 12/7 Roma). «Oggi mi diverto di più in tour che in passato. Invecchiando la vita migliora». Così sir Reginald Kenneth Dwight, universalmente conosciuto come Elton John, ha spiegato il suo rinnovato entusiasmo con cui affronta estenuanti tour in giro per il mondo. Lo stesso entusiasmo che contagia i fan fin dalle prima note di classici come Rocket Man, Your song, Tiny Dancer, Saturday Night’s Alright for Fighting, I’m Still Standing, Goodbye Yellow Brick Road e Crocodile Rock.
15) Bjork (29 luglio, Auditorium Parco della Musica, Roma). Mentre la musica mainstream tende sempre più ad omologarsi e a ripetere schemi già collaudati per dare un po’ di fiato alle (basse)vendite di cd, Bjork prosegue senza tentennamenti nella sua personale ricerca sonora e artistica, tra tempi dispari e suoni onirici, incurante della mode e delle classifiche. A sette anni da suo ultimo concerto romano, la star islandese tornerà a esibirsi alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica nell’unica data italiana del suo tour.
16) Slash featuring Myles Kennedy and The Conspirators (23/6 Roma, 24/6 Milano). Non sempre lo scioglimento di un gruppo rock è un male per il chitarrista, anche se la band in questione, i Guns ‘N' Roses, ha venduto quasi cento milioni di dischi in tutto il mondo. Le ultime performance vocali di Axel Rose, sempre più imbolsito e giù di voce, hanno confermato la bontà della audace scelta di Slash di correre da solo. I lunghi ricci neri che gli coprono il volto, gli immancabili occhiali da sole anche di notte, il cappellaccio nero a cilindro e quel modo quasi carnale di suonare la chitarra rendono Saul Hudson, in arte Slash, una delle icone più riconoscibili del mondo rock. Oltre ai brani più recenti Slash proporrà, grazie alla potente voce di Myles Kennedy, eccellente frontman degli Alter Bridge, le canzoni che hanno fatto la fortuna dei Guns 'N’ Roses.
17) Robbie Williams (7 luglio Rock in Roma, 23 luglio Lucca Summer Festival). Non è un caso che il nuovo tour di Robbie Williams si intitoli Let me entertain tour , data le sua straordinaria capacità di infiammare e di coinvolgere il pubblico. Il cantante inglese proporrà i brani più recenti dagli album Take the crown e Swing both ways, ma anche le hit più famose della sua carriera come Angels, Millenium, She’s the one, No regrets, Come undone, Let me entertain you e Feel.
18) Lenny Kravitz (26/7 Lucca, 27/7 Roma, 29/7 Padova). La musica di Lenny Kravitz è un crocevia dove si incontrano la sensualità del funky, il calore del soul e l’irruenza del rock. Nato dal produttore della NBC Sy Kravitz e dall’attrice di colore Roxie Roker, la Helen del famosissimo serial I Jefferson, Kravitz sembra destinato alla contaminazione fin dall’infanzia. L’ultimo album Strut è l’ennesima conferma delle sue qualità di cantante e di chitarrista.
19) Burt Bacharach (10/7 Pescara, 11/7 Roma, 13/7 Tortona). Chi non conosce perle senza tempo come Walk on by, I say a little prayer, Raindrops keep falling on my head, The look of love, What the world needs now e Magic moments? Sono solo alcune delle melodie immortali scritte da Burt Bacharach, uno dei più grandi compositori viventi, che ha saputo spaziare, nella sua sessantennale carriera, dal jazz al soul, dalla bossanova al pop “classico” e ha saputo fonderli in uno stile sofisticato e inconfondibile. Sono decine gli epigoni che hanno cercato di riproporre la sua formula easy listening, ma nessuno è riuscito ad eguagliare il calore e al tempo stesso l’eleganza dei suoi brani.
20) Mark Knopfler (28/5 Milano, 18/7 Padova, 20/7 Barolo, 21/7 Roma, 22/7 Lucca). Fin dagli esordi con i Dire Straits, Mark Knopfler ha sviluppato uno stile personale tra rock, blues e pop, esaltato da testi di grande spessore cantati con voce “dylaniana”, quasi a sottolineare la forza del messaggio. La sua scintillante Stratocaster è in grado di illuminare anche la notte più buia.
21) Santana (20/7 Verona, 21/7 Pistoia). Nessuno, prima del leggendario concerto di Woodstock del 1969, aveva mai ascoltato la singolare combinazione tra blues latinoamericano e percussioni afrocubane che caratterizzava il sound dei Santana, una sorta di anello di congiunzione tra il Messico e la California. Quarantacinque anni dopo i Santana non esistono più, è rimasto il solo Carlos Santana, ma non è cambiata la magia di quella chitarra in grado di cantare, come potranno apprezzare i fortunati spettatori di Verona e di Pistoia.
22) George Benson (12 luglio, Teatro degli Arcimboldi, Milano). Il grande chitarrista e cantante americano ha l’indiscusso merito di avere reso accessibile anche ai non addetti ai lavori la fusion e di aver elevato la qualità del pop, che mai era stato così raffinato e curato nei suoni. Nei suoi primi anni di carriera Benson ha seguito le orme del suo idolo Wes Montgomery, dedicandosi al jazz puro e collaborando con mostri sacri come Miles Davis, Herbie Hancock e Jimmy Smith. «Miles Davis mi ha insegnato che il jazz si evolve fondendo l’improvvisazione, il rock e il pop sofisticato- ha dichiarato Benson- Questo suono è il mio credo, ma non tradirò mai le mie radici».
23) Toto (3/7 Milano, 5/7 Roma. 19/7 Taormina). I Toto, membri della Rock and Roll Hall of Fame, sono stati definiti da Eddie Van Halen “collettivamente i migliori musicisti del pianeta”. La loro straordinaria perizia tecnica, in particolare del chitarrista Steve Lukather, è sempre messa al servizio della melodia e della cantabilità, basti pensare a successi come Africa, Hold the line, Rosanna, 99 e Georgy Porgy. Il tour del 2015, per presentare il nuovo album Toto XIV, sarà caratterizzato dal ritorno dello storico bassista David Hungate e dall’ingresso dei nuovi membri Keith Carlock alla batteria e Lenny Castro alle percussioni.
24) Mika (10/6 Milano, 23/7 Taormina, 25/7 Cattolica, 27/9 Assago, 29/9 Roma, 30/9 Firenze). Sono bastati dieci minuti per polverizzare tutti i biglietti del concerto speciale del 10 giugno al Fabrique di Milano, dove Mika presenterà dal vivo il suo nuovo album No place in heaven, anticipato dal singolo Talk about you. La partecipazione come giudice alle ultime due edizioni di X Factor l’ha reso popolarissimo in Italia, dove ha anche comprato casa. Dopo i successi di Life in cartoons motion del 2007, The boy who knews too much del 2009 e The origin of love del 2012, c’è grande attesa per il quarto lavoro in studio di questo artista estroso e originale.
25) Chemical Brothers (1/7 Padova, 2/7 Roma). Non è eccessivo affermare che i Chemical Brothers abbiano avuto per la musica elettronica degli anni Novanta la stessa importanza dei Beatles e dei Rolling Stones per il rock. Tra i loro fan più insospettabili figurava anche Ray Manzarek, indimenticabile tastierista dei Doors, che ha dichiarato :«I Chemical Brothers hanno dentro lo spirito dei Doors. Sono i nostri eredi». I due deejay e produttori inglesi Tom Rowlands e Ed Simons sono stati tra i primi a portare la musica da club nei piani alti delle classifiche e a costruire i loro dj-set come veri e propri spettacoli multimediali.
26) Scorpions (9/11 Roma, 11/11 Milano, 13/11 Trieste). Chi l’ha detto che per diventare una grande rock band bisogna essere necessariamente inglesi o americani? I tedeschi Scorpions, fondati ad Hannover da Rudolf Schenker e da Klaus Meine, festeggiano nel 2015 lo straordinario traguardo dei 50 anni di attività con un tour mondiale che farà tre tappe in Italia. Un’occasione imperdibile per ascoltare dal vivo le hit Wind of change, Still loving you e Rhythm of love.
27) Patti Smith (14/6 Roma, 16/6 Catania, 19/6 Verona, 20/6 Milano, 27/7 Collegno, 28/7 Gardone, 1/8 Udine). Cantautrice, poetessa, pittrice, fotografa e scrittrice, Patti Smith è un’artista a tutto tondo che ha segnato l’evoluzione del rock degli ultimi quarant’anni. La sua carriera è stata consacrata nel 2007 dall’iscrizione del suo nome nella Rock ‘n’Roll Hall of Fame, il massimo riconoscimento della musica rock. In occasione dei 40 anni di Horses, il suo capolavoro(Rolling Stones lo ha classificato al quarantaquattresimo posto fra i migliori cinquecento dischi rock di sempre) l’artista americana riproporrà integralmente l’album dal vivo.
28) Noel Gallagher (6/7 Milano, 8/7 Piazzola sul Brenta, 9/7 Roma). Gli anni Novanta, oltre che per l’avvento del grunge, sono stati caratterizzati per il derby senza esclusione di colpi tra Blur e Oasis per la palma di migliore band di brit pop. Un rivalità che a molti ha ricordato quella tra Beatles e Rolling Stones, entrambi numi tutelari dei loro più giovani successori. Gli Oasis oggi non esistono più a causa dei continui litigi tra i fratelli Gallagher, che non si parlano da anni. Data l’impossibilità di portare avanti il gruppo insieme al fratello, Liam ha dato vita nel 2010 al progetto Beady Eye, mentre Noel ha intrapreso una convincente carriera con i High Flying Birds, come conferma l’ultimo album Chasing Yesterday appena pubblicato.
29) Slipknot (16 giugno, Rock in Roma). Dopo il sold out del concerto di Milano del 3 febbraio, buone notizie per i fan italiani degli Slipknot, una delle più importanti band heavy rock a livello internazionale, celebre non solo per il sound adrenalinico, ma anche per le macabre maschere utilizzate dai suoi componenti, identificati con numeri che vanno dallo 0 all’8. Il gruppo si esibirà a Rock in Roma il prossimo 16 giugno. Il cantate Corey Taylor si è detto entusiasta: “Non siamo mai stati a Roma prima, non vedo l'ora. Sono emozionatissimo non solo di conoscere i nostri fan ma di vedere tutto, di vedere la storia, la cultura”.
30) Counting Crows (1/7 Gardone Riviera, 3/7 Pistoia, 4/7 Roma). All’inizio degli anni Novanta, mentre i Nirvana gareggiavano con i Pearl Jam e con i Soundgarden per la palma di miglior gruppo grunge, in America si facevano largo i Counting Crows con il recupero del rock più classico, quello di derivazione blues e folk. Merito dei testi e della prodigiosa voce di Adam Duritz, che ha segnato con il suo inconfondibile timbro due successi epocali come Mr.Jones e Round here. L’ultimo album Somewhere under Wonderland è una piacevole conferma delle qualità dei Counting Crows, una delle migliori live band al mondo.
31) Ben Harper and The Innocent Criminals (20 luglio, Auditorium – Parco della Musica di Roma). A sette anni di distanza dal loro ultimo concerto insieme in Brasile, Ben Harper e The Innocent Criminals tornano a suonare insieme in un tour che toccherà anche l’Europa dopo essere stato inaugurato da quattro concerti al leggendario Fillmore di San Francisco. Appuntamento con il pubblico italiano con una data unica alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. “Ciascuno di noi è tornato al punto di partenza –ha sottolineato Ben Harper- è il momento giusto per riprendere da dove ci eravamo lasciati. E’ il giusto momento artistico per farlo”.
32) Dave Matthews Band (17/10 Milano, 18/10 Firenze, 20/10 Roma, 21/10 Padova). La Dave Matthews Band, straordinario gruppo roots rock americano capitanato dal carismatico Dave Matthews, incarna il sound dell’America più profonda, schietto e raffinato al tempo stesso. Un gruppo che si distingue per avere nella line up un violinista e un sassofonista, strumenti indispensabili per tratteggiare la sua poetica che amalgama abilmente rock, country, blues, bluegrass e jazz, un caleidoscopio di suoni e di colori che ha il suo culmine nel live.
33) John Legend (5 luglio, Lucca Summer Festival). Tra i numerosi meriti di Kanye West, produttore geniale e visionario, spicca quello di aver scommesso per primo su John Legend, uno degli artisti black più interessanti degli ultimi dieci anni. Un moderno Marvin Gaye, in grado di mixare il calore del soul con la sensualità del funk, le emozioni del gospel con l’immediatezza dell’hip hop. Nei brani solo voce e pianoforte, come Ordinary people e So high, Legend dimostra di avere le stimmate del predestinato.
34) Supertramp (9 novembre, Mediolanum Forum di Assago, Milano). I Supertramp rappresentano un unicum nel panorama del rock per il loro singolare stile musicale, un mix inconfondibile di rock, pop, prog e americana. La band inglese, anche se molti credono che sia americana, oggi non ha più il polistrumentista Roger Hodgson, che si è dedicato da anni alla carriera solista, ma è sempre guidata dal fondatore Rick Davies, a cui si sono accostati negli anni altri straordinari musicisti, tra i quali il virtuoso della sei corde Carl Verheyen.
35) Pet Shop Boys (25 giugno, Auditorium Parco della Musica, Roma). Oltre 50 milioni di dischi venduti in tutto il mondo e numerosi Grammy Awards e Brit Awards confermano che i Pet Shop Boys, alfieri dell’electro-pop anni Ottanta, sono il duo inglese più importante degli ultimi trent’anni. L’accoglienza trionfale che Neil Tennant e Chris Lowe hanno ricevuto alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Londra del 2012 dimostra quanto ancora siano amati da due generazioni di ascoltatori, grazie a hit epocali come West End girls, Domino dancing, It’s a sin, Suburbia e What have i done to deserve this?.
36) Dream Theater (30/6 Barletta, 1/7 Roma, 19/7 Pistoia). I Dream Theater, alfieri del progressive metal, sono riusciti a coniugare in modo sorprendente la tecnica sopraffina del progressive con l’energia dell’heavy metal, senza rinunciare a sapienti spuzzate di melodia. Un vero e proprio dream team formato da James LaBrie alla voce, John Petrucci alla chitarra, John Myung al basso, Jordan Rudess alle tastiere e Mike Mangini alla batteria. La band, il cui celebre logo è ispirato allo stemma dell'anello di Maria Stuart di Scozia, è molto legata all’Italia. In uno dei loro brani più famosi, Take the time, è inserita una frase di Alfredo, protagonista di Nuovo Cinema Paradiso: «Ora che ho perso la vista, ci vedo di più».
37) D’Angelo and The Vanguard (6/7 Roma, 7/7 Milano). Sono stati necessari 15 anni di gestazione per il suo terzo album, ma l’attesa è stata ampiamente ripagata da Black Messiah, una geniale commistione tra funky, jazz, r&b, soul e pischedelia, tanto da scomodare paragoni con due pietre miliari come What’s Going On di Marvin Gaye e There’s a Riot Goin’ On di Sly and The Family Stone. Il disco contiene 12 brani senza tempo, tanto che “per la registrazione non sono stati utilizzati plug-in digitali. Tutta l’elaborazione, gli effetti, il missaggio e la registrazione sono stati effettuati in analogico, su nastro, prevalentemente con strumentazione vintage”. D’Angelo è il più importante esponente del movimento neo soul grazie agli album Brown Sugar e Voodoo. Quest’ultimo gli ha fatto vincere 2 Grammy Awards.
38) Anastacia (14/7 Brescia, 15/7 Cattolica, Palermo 20/7, 22/7 Roma, 23/7 Pescara, 25/7 Piazzola sul Brenta, 26/7 Tarvisio). Una piccola donna con un grande coraggio e con una voce straordinaria. E’ questa Anastacia, abbreviativo di Anastacia Lyn Newkik Newton, la cui carriera è un inno alla determinazione e alla capacità di non mollare mai, anche di fronte agli ostacoli più duri. La sindrome di Crohn scoperta a tredici anni e un cancro al seno in età adulta non hanno fermato la sua grinta e la sua voglia di vivere, che emergono con forza nei brani del suo ultimo suo album Resurrection, il cui messaggio suona forte e chiaro: non arrenderti, rimani ottimista, trova la tua forza interiore.
39) Mumford & Sons (29/6 Verona, 30/6 Roma, 1/7 Pistoia). Riproporre una musica antica come il folk con un’attitudine moderna, coniugando leggerezza e complessità come solo i grandi artisti riescono a fare. E’ questo il segreto dei Mumford & Sons, quattro giovani artisti inglesi che hanno già condiviso il palco con Bob Dylan e Bruce Springsteen, quasi un passaggio di consegne tra i grandi maestri e i loro eredi di domani. Dopo i successi mondiali di Sigh no more e Babel, il nuovo album Wilder mind segna un cambia di stile verso sonorità più elettriche.
40) Paul Weller (5/7 Gardone Riviera, 9/7 Roma). Paul Weller potrebbe essere definito il cantante dalle tre vite: i Jam negli anni Settanta, gli Style Council negli anni Ottanta e oggi la carriera solista, lasciando ogni volta una traccia indelebile nella musica britannica. La sua storia artistica parte nel 1975 quando, insieme ad altri tre compagni di scuola, forma una band, i Jam, per strimpellare nel tempo libero, senza immaginare che, da lì a pochi anni, i quattro avrebbero riempito per cinque serate consecutive lo stadio di Wembley. Il gruppo diventa il capostipite del movimento Mod, tanto che ancora oggi Weller è soprannominato The Modfather, il padrino del Mod. Nel 1982, all’apice del sucesso, i Jam si sciolgono, e nascono gli Style Council, in cui entrano a far parte il tastierista Mick Talbot e il batterista Steve White, con uno stile raffinato a cavallo tra pop e jazz. Nel 1992 Weller intraprende la carriera di solista, che da 23 anni porta avanti con stile e con originalità.
41) Damien Rice (25/7 Roma, 27/7 Taormina, 30/7 Villafranca di Verona). "A volte devi allontanarti da ciò che ami per amarlo di nuovo". Così Damien Rice ha spiegato gli otto anni intercorsi tra il precedente 9 del 2006 e il nuovo My favourite faded fantasy, terzo, attesissimo capitolo della sua carriera. Considerando che l’album di debutto, l’eccellente O, risale al 2002, è evidente come il cantautore irlandese non segua i frenetici ritmi del mercato discografico, che impone uscite sempre più ravvicinate, ma decide di pubblicare un album solo quando sente di avere qualcosa da dire. La lunga attesa è stata premiata con un lavoro che non stravolge quanto di buono ha mostrato finora l’artista, ma che arricchisce il suo austero rock da camera con una tavolozza di colori più ampia.
42) Snoop Dogg e Marcus Miller (28 luglio, Lucca Summer Festival). Il voto affilato e strafottente di Snoop Dogg è stata una delle immagini più forti e rappresentative del gangsta rapper all’inizio degli anni Novanta, periodo in cui la musica hip hop faceva rima con pistole sparatorie, vere o immaginarie. Vent’anni dopo, e diversi nomi d’arte cambiati, il ghetto è ormai un ricordo lontano e Snoop, che è ormai padre di famiglia, vuole solo divertirsi e divertire con il suo rap intriso di funk e di soul. A supportarlo nell’evento di Lucca una guest d’eccezione come Marcus Miller, da molti considerato il miglior bassista del mondo, che ha appena pubblicato l'album Afrodeezia per la Blue Note. Un concerto imperdibile, per chi ama le numerose sfaccettature della musica black.
43) Lauryn Hill (13/7 Roma, 20/7 Lucca). Alla fine degli anni Novanta la stella di Lauryn Hill, prima rapper dei Fugees e poi raffinata cantante solista, era una delle più luminose del firmamento della musica black. Il suo unico album in studio, l’eccellente The miseducation of Lauryn Hill, le ha fatto vincere nel 1999 ben 5 Grammy Awards. Dopo anni di buio, dovuti a problemi personali, la cantante americana tornerà finalmente in estate a deliziare il pubblico europeo con la sua voce senza confini.
44) Linkin Park (6 settembre, Rock in Roma). Tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo millennio, un periodo piuttosto avaro di novità in campo musicale, gruppi come Korn, Limp Bizkit e Linkin Park si contendevano, a suon di milioni di album e di tour sold out, lo scettro di maggiore band nu metal del mondo. L'estate scorsa i Linkin Park, dopo 10 anni dall'ultima performance nel nostro paese, hanno richiamato oltre 40 mila persone all'Ippodromo del Galoppo di Milano. Quest'anno la band californiana arriva nella capitale, per il primo show da headliner a Rock in Roma, per proporre tutti i classici e i nuovi brani del sesto album The Hunting Party.
45) Extreme (8 giugno, Alcatraz di Milano). All’inizio degli anni Novanta, periodo dominato dall’hard rock dei Guns ‘N’ Roses e dal grunge dei Nirvana, si sono messi in luce gli Extreme, guidati dal frontman Gary Cherrone e dal chitarrista Nuno Bettencourt, per la loro singolare capacità di coniugare il rock metal con il funk. Sono poche le canzoni in grado di caratterizzare un’epoca e una di queste è sicuramente More than words, una delle migliori ballad degli ultimi trent’anni. Oltre a questo brano, la band di Boston ci ha lasciato due album straordinari come Pornograffiti e III Sides To Every Story, che non possono mancare nella collezione di un appassionato del rock di qualità.
46) Marylin Manson (17 giugno, Alcatraz di Milano). In concomitanza con l'uscita del nuovo album The Pale Emperor, Marilyn Manson ha annunciato il nuovo tour europeo che lo porterà anche in Italia per un'unica data a Milano. The Pale Emperor, grazie alla preziosa collaborazione di Tyler Bates, noto compositore di colonne sonore, è uno dei migliori dischi del controverso artista dell’Ohio. Manson sarà accompagnato da una special guest, la cui identità non è ancora stata rivelata.
47) Jesus and Mary Chain (19 luglio, Ferrara sotto le stelle). Tornano dal vivo in Italia dopo venticinque anni i Jesus and Mary Chain, una delle band più rappresentative della new wave degli anni Ottanta. Il gruppo si è riunito per celebrare il trentesimo anniversario del loro acclamatissimo album d’esordio, Psychocandy, che li ha consegnati alla storia del rock. Chi ha visto Lost in translation non può dimenticare l’emozionante scena finale del film, accompagnata dalla loro hit Just like honey.
48) Paolo Nutini ( 23/6 Trieste, 8/7 Lucca, 15/7 Pescara, 17/7 Ferrara, 18/7 Barolo). Chi l’ha detto che per cantare il funk e il soul bisogna necessariamente essere di colore? L’ultimo album di Paolo Nutini, l’eccellente Caustic love, ha rivelato una sorprendente vena black del cantautore italo-scozzese, con suoni e canzoni che sembrano usciti da un disco degli anni Sessanta della Stax o della Motown. La voce calda e passionale del cantante di Paisley viene esaltata da canzoni ricche di suoni vintage e da una produzione pulita, ma senza risultare troppo levigata e pop. A Lucca il cantante sarà introdotto dagli Alabama Shakes.
49) Stromae (8/7 Roma, 14/7 Piazzola sul Brenta). Il cantautore belga di origini ruandesi è l’artista del momento, insieme all’inglese Ed Sheeran. Definito da alcuni critici come l’erede di Jacques Brel e di Charles Aznavour, Stromae è riuscito a mescolare la chanson française, il suono dell’hip hop e dell’electrodance, le percussioni africane e le melodia europea. I due recenti concerti sold-out di Milano e di Roma hanno rivelato un artista che, nonostante la giovane età, è completamente padrone del palcoscenico e dei suoi mezzi espressivi.
50) Hozier ( 7/7 Pistoia, 8/7 Milano). Oltre 100 milioni di ascolti su Spotify e 115 milioni di visualizzazioni su YouTube hanno reso Take me to church un successo mondiale che ha lanciato la carriera di Hozier, ventiquattrenne irlandese con la maturità artistica di un veterano. Un inno alla tolleranza e alla libertà individuale, che ha fatto breccia nei cuori di un pubblico insolitamente trasversale. La sua musica, definita con un ardito neologismo indie-gospel, è fortemente influenzata dal soul e dal blues, rielaborati in modo fresco e contemporaneo. Hozier ha tutte le qualità per durare a lungo nello showbiz.
51) Take That (13 ottobre, Mediolanum Forum di Assago, Milano). Oggi i Take That, una delle più importanti boy band degli anni Novanta, non sono più cinque, ma tre: Mark Owen, Gary Barlow e Howard Donald. A quattro anni di distanza da Progress Live, l'ultimo tour record della band, il trio inglese inizierà ad aprile un tour di 24 spettacoli in 8 città, per poi proseguire nel resto dell’Europa. Per vederli dal vivo da noi bisognerà aspettare il 13 ottobre, quando si esibiranno al Mediolanum Forum di Assago nell’unica data italiana del tour.
52) Blue (11 ottobre, Alcatraz di Milano). I Blue, a quindici anni di distanza dal loro debutto, sono una band che può contare su una solida esperienza artistica e sulla consolidata amicizia fra i suoi quattro componenti: Lee Ryan, Antony Costa, Duncan James e Simon Webbe. Oltre quindici milioni di copie vendute e tre album in vetta alle classifiche di tutto il mondo dimostrano il ruolo centrale che i Blue avuto nella musica pop degli ultimi quindici anni. I duetti con mostri sacri come Elton John e Stevie Wonder sono il segno che, oltre all’aspetto fisico, sono state le loro qualità vocali a conquistare i cuori di milioni di fan.
53) Vasco Rossi (7-8/6 Bari, 12-13/6 Firenze, 17-18/6 Milano, 22-23/6 Bologna, 27-28/6 Torino, 3/7 Napoli, 8/7 Messina, 12-13/7 Padova). Nel 2014 i sette concerti del Live Kom 014 di Vasco Rossi, il tour più hard rock della sua carriera, hanno richiamato oltre 390.000 spettatori tra Roma e Milano, per un incasso complessivo di oltre 26 milioni di dollari, piazzandosi in seconda posizione nella classifica mondiale dell’Hot Tours di Billboard, dietro soltanto al 14 On Fire tour dei Rolling Stones. Numeri impressionanti, che da soli non spiegano la magia di un concerto di Vasco Rossi. Un’esperienza da provare almeno una volta nella vita, anche se non siete fan del Komandante.
54) Simply Red (14/11 Roma, 15/11 Milano). Nel 2010 Mick Hucknall ha annunciato lo scioglimento dei Simply Red, mettendo fine a una storia lunga venticinque anni, costellata da tanti successi e qualche sporadica caduta di stile, che ha fruttato cinquantacinque milioni di album venduti, tre Brit Award conquistati e dieci milioni di spettatori accorsi ai loro concerti. Il 2015 segna un clamoroso ritorno della band al completo, nella quale spiccano la chitarra di Kenji Suzuki, le tastiere di Dave Clayton e la voce soul del “rosso” Mick Hucknall. Semplicemente unica.
55) Spandau Ballet (6/7 Verona, 14/7 Roma, 16/7 Taormina). Gli Spandau Ballet, gruppo-simbolo degli anni Ottanta e protagonisti sul grande schermo del film-documentario Soulboys Of The Western World, torneranno a esibirsi in Italia a cinque anni di distanza dalla prima,clamorosa reunion. La voce di Tony Hadley è ancora oggi una delle più belle del pop.
56) Tony Bennett e Lady Gaga (15/7 Umbria Jazz, Perugia). Che cosa accomuna il raffinato crooner Tony Bennett alla trasgressiva diva del pop Lady Gaga? Apparentemente nulla, a giudicare dai sessant’anni di differenza(88 primavere per Bennett, 28 per Lady Germanotta), dal look e dallo stile musicale assai diverso. In realtà la comune passione per il jazz è il collante tra le due star, che hanno unito le loro forze nell’album Cheek to cheek, una delle più belle sorprese del 2014. Il duo è pronto a fare scintile anche davanti all’esigente pubblico di Umbria Jazz, curioso di vedere in azione una coppia così insolita.
57) Jackson Browne (24/5 Roma, 25/5 Bologna, 27/5 Como, 28/5 Torino). Jackson Browne rappresenta un’icona per quella generazione cresciuta negli anni Settanta con il mito del sogno americano, che ascoltava il rock rilassato della East Coast e che partecipava alle manifestazioni pacifiste e ambientaliste. Tematiche che il cantautore porta avanti anche oggi, rimanendo fedele al suo caratteristico sound a cavallo tra rock e canzone d’autore, raffinato nei testi, ma al tempo stesso accessibile a tutti.
58) Paolo Conte (17/4 Padova, 14/5 Cremona, 10/7 Perugia, 27/7 Roma). L’avvocato di Asti, come da sempre viene chiamato, ha creato negli anni uno stile personale e inconfondibile, in cui si fondono, con grande eleganza, jazz, canzone d’autore e suggestioni latino-americane. Il suo timbro vocale profondo e roco fa da perfetto contrappunto all’inimitabile swing con il quale suona il pianoforte ed è ideale per sottolineare le sue liriche intense e senza tempo.
59) Jovanotti (20/6 Ancona, 25-27/6 Milano, 30/6 Padova, 4-5/7 Firenze, 8/7 Bologna, 12/7 Roma, 18/7 Messina, 22/7 Pescara, 26/7 Napoli, 30/7 Bari). In pochi avrebbero scommesso nel 1988 su quel ragazzo dinoccolato, vestito con l’immancabile cappellino Boy, il chiodo, i jeans sdruciti e le scarpe da basket, che cantava brani leggeri come E’ qui la festa? e Gimme five. Ventisei anni dopo, Jovanotti ha lasciato spazio a Lorenzo Cherubini, artista e uomo maturo che ha trovato ha un perfetto equilibrio tra il desiderio di divertire il pubblico, la capacità di esprimere i propri sentimenti e la voglia di lanciare messaggi importanti attraverso la musica. Il nuovo album Lorenzo 2015 cc, che si snoda attraverso 30 brani, è l'apice del suo eclettismo.
60) Billy Idol (10/7 Lucca, 11/7 Brescia).Negli anni Ottanta, periodo dominato dal pop zuccheroso e dalla malinconica new wave, si fece largo il rock sanguigno e immediato di Billy Idol, nome d’arte scelto per rivalsa nei confronti dell’insegnante che in un compito in classe scrisse «Billy is idle» («Billy è un fannullone»). Gli anni Novanta hanno segnato un brusco stop della sua carriera, che ha ripreso quota nel Duemila quando, oltre a incidere nuove canzoni, è stato riconosciuto come uno dei grandi protagonisti di una stagione irripetibile.
61) Ligabue (19 settembre, Campovolo). I concerti di Ligabue sono riti collettivi che richiamano decine di migliaia di spettatori da ogni parte della Penisola, tanto che è stato più volte necessaria l’enorme spianata di Campovolo per contenere l’entusiasmo dei suoi fedeli fan. Il Liga ha costruito la sua fortunata carriera sulle fondamenta dei suoi primi due album, Ligabue del 1990 e Lambrusco coltelli rose e pop corn, trascinati da inni generazionali come Balliamo sul mondo e Urlando contro il cielo, che ancora oggi rappresentano il climax dei suoi concerti.
62) Cesare Cremonini (23/10 Torino, 24/10 Genova, 27/10 Roma, 30/10 Pesaro, 31/10 Bologna, 3/11 Firenze, 5/11 Eboli, 7/11 Acireale, 10/11 Bari, 13/11 Milano, 17/11 Montichiari, 19/11 Padova, 21/11 Conegliano, 22/11 Trieste, 24/11 Verona). Ne è passato di tempo da quando un ragazzo dinoccolato, con i capelli biondo platino e con un irresistibile inflessione bolognese faceva ballare insieme ai suoi Lunapop tutta l’Italia con l’allegra spensieratezza di 50 special, un vera e propria dichiarazione d’amore nei confronti della sua inseparabile Vespa. Oggi Cesare Cremonini è un artista e un uomo maturo, che non ha perso la sua verve un po’ guascona, ma l’ha messa a servizio della sua musica, una felice sintesi tra pop-rock britannico e la nostra canzone d’autore.
63) Simple Minds (21 novembre Mediolanum Forum di Assago, Milano). La band di Glasgow, che prende il nome da un verso di Jean Genie di David Bowie («He's so simple minded»), ritorna dal vivo per presentare i brani del nuovo album Big Music, che in alcuni brani rievoca l’inconfondibile pop elettronico del gruppo capitanato da Jim Kerr. Irraggiungibili le vette del capolavoro del 1982 New Gold Dream, caposaldo della new wave britannica grazie ai magnifici intrecci di chitarre, tastiere e basso.
64) Manu Chao (20 giugno, Autodromo di Monza). L’ex Mano Negra torna ad esibirsi a Monza per l’unico concerto italiano del tour “La ventura”, che nei prossimi mesi porterà il cantautore in giro per l’Europa, facendo tappa anche in Germania, in Spagna e in Polonia. Manu Chao sarà accompagnato al basso da Jean Michel Gambeat, alla chitarra da Madjid Fahem e alla batteria dal fido Philippe Teboul, musicista con cui divide il palco fin dai tempi della Mano Negra. La sua musica, un mix inconfondibile di punk, ska, reggae, rock, flamenco, funk, salsa, rap e calypso, è un veicolo per diffondere il suo messaggio ecologista e no global.
65) 2Cellos (29/7 Grugliasco, 30/7 Ferrara, 31/7 Roma, 1/8 Molfetta, 2/8 Tarvisio). Chi ha detto che il rock e la classica sono generi incompatibili? La musica dei 2Cellos, duo sloveno-croato formato da Luka Sulic e Stjepan Hauser, ha coniugato in modo originale e sorprendente due generi agli antipodi. Dopo i successi di 2Cellos del 2011 e In2ition del 2013, i due violoncellisti dall’attitudine rock hanno pubblicato la loro terza fatica, Celloverse, di cui sono anche produttori. Elton John ha definito i 2Cellos “la cosa più emozionante vista dal vivo dai tempi del concerto londinese di Jimi Hendrix al Marquee Club negli anni Sessanta”.
66) Litfiba (11/7 Villafranca di Verona , 12/7 Sogliano al Rubicone, 17/7 Sesto San Giovanni, 23/7 Firenze, 24/7 Roma, 26/7 Taormina, 31/7 Majano, 8/8 Brindisi). Negli anni Ottanta, dopo l’abbuffata del progressive e il fuoco fatuo del punk, il rock stava trovando anche in Italia nuove e più originali strade, distaccandosi gradualmente dal pesante fardello della musica anglosassone. In soli tre album, Desaparecido del 1985, 17 Re del 1986 e Litfiba3 del 1988, una band fiorentina, i Litfiba, ha tracciato le coordinate del rock nostrano, tanto che non c’è praticamente una band italiana, negli ultimi anni, che non si sia ispirata all’inconfondibile sound del gruppo guidato dal duo Piero Pelù-Ghigo Renzulli, che nel 2010 si è riunito per la gioia di due generazioni di fan.
67) Tiziano Ferro (20/6 Torino, 23/6 Firenze, 26-27/6 Roma, 1/7 Bologna, 4-5/7 Milano, 8/7 Verona). Da Latina all’America Latina, il passo è breve. Tiziano Ferro, insieme a Laura Pausini ed Eros Ramazzotti, è uno dei nostri cantanti più amati nei paesi latinoamericani, dove i suoi album vengono distribuiti nella versione speciale in spagnolo. Un successo planetario, che però non ha montato la testa a Tiziano, rimasto il ragazzo umile e semplice di sempre. E’ uscito da poco T N Z The Best of Tiziano Ferro, una "biografia in canzoni" anticipata dalla hit Senza scappare mai più.
68) Fabi Gazzè Silvestri (22/5 Verona, 30/7 Roma). "Non siamo la somma di tre, ma un grande Uno", hanno dichiarato i tre cantautori romani durante la presentazione de Il padrone della festa, uno dei migliori album del 2014. I tre artisti sono riusciti nella difficile impresa di realizzare un disco che non si limita a sommare le singole qualità dei tre, ma che dà vita, soprattutto nei brani scritti a sei mani, a un qualcosa di assolutamente inedito, accessibile e al tempo stesso di grande qualità. Dopo il trionfale tour dello scorso inverno, Fabi Gazzè Silvestri si riuniscono per un unico grande evento all’Arena di Verona.
69) Mario Biondi(5/5 Torino, 7/5 Sanremo, 8/5 Bergamo, 10/5 Firenze, 12/5 Milano, 15/5 Mantova, 16/5 Cesena, 18/5 Bologna, 20/5 Roma, 24/5 Palermo, 25/5 Catania, 8/10 Napoli). Ascoltando per la prima volta in radio la hit This is what you are vi sarete probabilmente immaginati un robusto cantante afro-americano degli anni Sessanta. Invece Mario Biondi è bianco, è nato a Catania e ha quarantaquattro anni. A trarre in inganno è la sua straordinaria voce calda e pastosa, affinata in tanti anni di gavetta, che ha reso inevitabili i paragoni con Barry White e Isaac Hayes, due delle più belle voci black di sempre. Il suo ultimo album di inediti, l’eccellente Sun del 2013, vanta collaborazioni con artisti internazionali del calibro di Al Jarreau, James Taylor, Omar, Leon Ware,Chaka Khan e Incognito.
70) Marco Mengoni (5/5 Mantova, 7-8/5 Milano, 10/5 Torino, 12/5 Firenze, 14/5 Roma, 16/5 Napoli, 19/5 Bari, 21/5 Bologna, 23/5 Conegliano). Non solo talent, ma talento vero. Vincitore della terza edizione di X-Factor e del Festival di Sanremo 2013 con la ballad L’essenziale, Marco Mengoni, a ventisei anni e con soli tre album all’attivo, si è già conquistato un posto stabile tra i big della musica italiana grazie alla sua versatilità di interprete e alla sua voce con venature soul. L’ultimo disco Parole in circolo, anticipato dal fortunato singolo Guerriero, è entrato direttamente al numero 1 della classifica degli album più acquistati su iTunes.
71) Gianna Nannini (2/5 Morbegno, 4/5 Firenze, 7/5 Roma, 10/5 Acireale, 12/5 Napoli, 15/5 Milano, 17/5 Torino, 20/5 Conegliano, 21/5 Padova, 23/5 Bologna, 24/5 Montichiari). In Italia è in corso da anni un acceso derby tra Vasco Rossi e Ligabue, a suon di dischi di platino e di concerti oceanici, per la palma di cantante rock più amato. La situazione appare più chiara nel rock al femminile, dove Gianna Nannini domina incontrastata da oltre un trentennio. Nonostante i cinquantotto anni e la gravidanza nel 2010, la cantautrice senese non ha perso un briciolo della sua proverbiale grinta, come rivela anche il nuovo album Hitalia, dove Gianna ha rivisitato in chiave rock alcune delle più belle canzoni italiane del Novecento.
72) Eros Ramazzotti (12/9 Rimini, 16 e 18/9 Verona, 7 e 9/10 Milano, 12/10 Firenze, 14 e 16/10 Roma, 20/10 Bologna, 7/11 Torino).Eros World Tour 2015 segna il ritorno dell’artista romano a due anni dal successo del Noi Tour. Sono previsti ventitré appuntamenti per poter riascoltare il repertorio che ha saputo conquistare le platee di tutto il mondo. Durante le tappe del tour, inoltre, sarà possibile ascoltare per la prima volta i nuovi brani dell’album che uscirà in primavera per la Universal. Dopo l'anteprima a Rimini, il debutto mondiale è previsto all'Arena di Verona con un doppio concerto.
73) Negrita (10/4 Firenze, 11/4 Bologna, 14/4 Padova, 17/4 Torino, 18/4 Milano, 21/4 Roma, 23/4 Pescara, 25/4 Pordenone). I Negrita sono una delle poche rock band italiane che non si è mai accontentata di riproporre la stessa formula, ma che più volte ha rivoluzionato il suo stile, prima con l’elettronica, poi con suggestioni latinoamericane, frutto di un lungo tour in quei paesi nel 2004, e infine in chiave unplugged. Guidati dal carismatico frontman Pau, i Negrita hanno inciso un nuovo album, 9, che uscirà il 24 Marzo per la Universal.
74) J-Ax e Fedez (4/7 Roma, 19/7 Barolo, 24/7 Lucca). I concerti dei due rapper, divisi da vent’anni di differenza ma uniti nella comune avventura editoriale nell’etichetta Newtopia, sono gli eventi più attesi dagli amanti dell’hip hop italiano che strizza l’occhio ai talent show. Sia Ax che Fedez hanno dimostrato di essere a loro agio davanti a una telecamera, come giudici rispettivamente di The Voice e X Factor, nello stesso modo in cui sciorinano rime davanti al microfono.
75) Ariana Grande (25 maggio, Mediolanum Forum di Assago, Milano). Nata a Boca Raton, Florida, ventuno anni fa, sangue abruzzese e siciliano nelle vene, Ariana Grande-Butera è l’ultimo idolo degli adolescenti. La sua notevole estensione vocale, che riesce a raggiungere le quattro ottave, e la sua avvenenza hanno reso Ariana la rivale numero uno di Katy Perry e di Miley Cyrus. La battaglia per la conquista dello scettro di regina del pop femminile è appena iniziata.
Sarà un anno da incorniciare per gli amanti degli eventi live. Ormai è noto che i cd vendano poco, mentre il pubblico dei concerti, indipendentemente dai prezzi dei biglietti, aumenta nonostante la perdurante crisi economica.
L’esperienza dal vivo non è in alcun modo sostituibile e il 2015 sarà un’ottima annata per gli appassionati di musica live, con un’offerta già fin d'ora molto ricca.
Abbiamo scelto 75 concerti da non perdere, in modo da soddisfare tutti i gusti, una classifica che è in costante aggiornamento.
1) Ac/Dc (9 luglio, Autodromo Internazionale di Imola). Micidiali riff di chitarre, ritmica serrata, voce aggressiva e tanta voglia di divertirsi. Questi, in sintesi, gli ingredienti del successo degli Ac/Dc, la band australiana più importante di sempre, che ha venduto oltre 200 milioni di dischi. La dolorosa defezione di Malcom Young per motivi di salute, sostituito dal nipote Stevie, non ha impedito agli Ac/Dc di estrarre dal cilindro un grande album, Rock or Bust, ai vertici delle classifiche internazionali.