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Giovanni Culmone/ NextNewMedia

Il capitale umano, linfa delle eccellenze d'impresa - FOTO e VIDEO

Da Gobino a Pininfarina, da Cavagnino a Carbonato, gli imprenditori piemontesi puntano su qualità e formazione

Il tessuto imprenditoriale è ricco di competenze, sia tradizionali che innovative. Ma a renderne possibile non solo la sopravvivenza ma la crescita e in moilti casi l’internazionalizzazione c’è un comun denominatore: il capitale umano. Su questi sono stati tutti d'accordo gli otto imprenditori riuniti a Torino da Panorama d’Italia per la tavola rotonda “Eccellenze imprenditoriali del territorio a confronto”.

Per Paolo Landolfo, l’imprenditore di Wiicom, “l’importante è trovare giovani che abbiano studiato, prima di innamorarsi dei soldi!”. Per Guido Gobino, brand celeberrimo nel cioccolato di qualità, “il capitale umano c’è, ed è buono, nel nostro territorio. Bisogna riuscire a incuriosirlo, responsabilizzarlo, farlo sognare, con un progetto interessante… sicuramente molti giovani ci possono dare tanto”.

Torino, gli imprenditori: "Noi come territorio siamo un'eccellenza"

Paolo Pininfarina sottolinea “che c’è stato un grosso problema di passaggio generazionale. Purtroppo la legge Fornero ha rallentato il turn-over in azienda: ma la strada è l’apprendistato”. Anche per Carla Venesio, giovane dirigente della Banca del Piemonte, l’aver sempre puntato sui giovani è stata una scelta molto soddisfacente, mentre per Simona Rizzon, del Punto Cobat Cerri, “la nostra fortuna è stata di essere sempre riusciti a inserire nella nostra azienda gente che aveva voglia di lavorare”.

Rizzon: “La materia prima è anche quello che riusciamo a riciclare”

Edoardo Cavagnino, titolare del noto brand “Gelati Pepino 1884”, “la nostra crescita più recente è stata anche dovuta al fatto di aver abbassato molto l’età media”.

Infine Gianfranco Carbonato, l’imprenditore di Prima Industrie, leader tecnologico a livello mondiale, con 1700 dipendenti di cui 100 in 25 Pesi del mondo: “Il capitale umano per tutte le aziende è vero asset patrimoniale indispensabile. Il vero valore. Per noi è particolarmente importante, poi, perché siamo un’azienda ad alta intensità tecnologica”.

Condivisa questa premessa sui “valori”, la “passerella” delle eccellenze è stata variata e vivace.

Si è iniziato dai cioccolatini di Gobino che si difendono dalle imitazioni per un differenziale di qualità inarrivabile, “con la tostatura del cacao e della nocciola gestita su livelli di precisione quasi farmaceutici, e che determina il risultato finale. Finchè avremo fantasia e sapienza nelle nostre mani siamo fiduciosi di poter crescere ed eccellere”.

Gobino: “Curiamo tutte le sfumature del cacao per puntare all’eccellenza”

Si è passato poi alle concept car di Pininfarina, che ancora all’ultimo Salone di Ginevra, con i modelli HK e Fittipaldi, ha confermato di poter insegnare al mondo come si disegna, e si concepisce, una supercar. Al direttore di Panorama che gli chiedeva se, a suo avviso, potrebbe esistere una Pininfarina senza un Pininfarina a guidarla, Paolo ha risposto: “Bella domanda, io spero di esserci fino al centenario, poi ho 5 figli, qualcuno che voglia continuare spero ci sia!”.

Belle le storie tecnologiche di Wiicom – che “interconnette” oggetti, secondo i paradigmi dell’Internet delle cose – o dalla Banca del Piemonte, che è riuscita a crescere proprio negli anni cruciali della crisi, trasformandoli in un’opportunità.

Giovanni Culmone/ NextNewMedia
Edoardo Cavagnino (presidente Gelati Pepino 1884)

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Sergio Luciano