Il D-Day dal cielo: l'Aviazione e lo sbarco in Normandia - Storia e foto
il 6 giugno 1944 gli Alleati sbarcavano in Normandia. L'Aviazione inglese e americana fu fondamentale anche nei mesi precedenti l'Operazione Overlord.
L'immagine iconica dello sbarco degli Alleati sulle spiagge della Normandia, diffusa negli anni dalle fotografie-simbolo di Robert Capa e ripresa costantemente dalla cinematografia mondiale spesso non ha mostrato la miriade di velivoli da caccia e da bombardamento che anticiparono oscurando il cielo delle coste francesi nel "giorno dei giorni" il 6 giugno 1944.
Cieli della Francia, gennaio-maggio 1944
L'attacco alla Francia occupata era in realtà iniziato dal cielo nei mesi precedenti lo sbarco. Lo sforzo dell'Usaf e della RAF si concentrò principalmente sull'inibizione dello sforzo produttivo delle industrie belliche tedesche e sulla distruzione di velivoli e piste nell'area interessata all'operazione Overlord, in un raggio di circa 600 km dalle spiagge dello sbarco in Normandia. La battaglia dell'aria combattuta prima della carneficina del D-Day ebbe certamente successo, e fu decisiva per l'indebolimento della potenza aerea del Terzo Reich.
Per il combattimento aria-aria, gli Americani scelsero prevalentemente due velivoli estremamente affidabili e ben armati: il Republican P-47 "Thunderbolt" e il P-51 "Mustang". Meno manovrabile ma capace di portare da solo metà del carico di bombe di una "fortezza volante", il P-47 fu tra i principali protagonisti del bombardamento al suolo, mentre il P-51 fu efficacissimo nei duelli aerei e nella scorta ai grandi bombardieri.
La campagna dell'aria che anticipò e preparò il D-Day iniziò nel gennaio 1944 e vide l'impiego massiccio dei bombardieri pesanti sugli impianti industriali in Francia e Germania, compiuti dai B-24 Liberator dell'Usaf e dagli Avro Lancaster della Royal Air Force. Le operazioni di bombardamento che precedettero il D-Day furono particolarmente efficaci. Alla vigilia dello sbarco più della metà della forza aerea della Luftwaffe era stata distrutta e nel solo mese di maggio quasi 600 aerei tedeschi erano stati colpiti e neutralizzati.
Anche le operazioni contro ponti, strade e ferrovie risultarono efficaci. Questo tipo di attacchi erano stati affidati ai bombardieri medi come i B-26 Marauder e i B-25 Mitchell con un bilancio finale di 475 locomotive e centinaia di vagoni polverizzati dalla pioggia di tritolo.
Il successo delle operazioni nei mesi prima del D-Day costarono all'aviazione alleata la perdita di ben 12.000 uomini e circa 2.000 velivoli. Un sacrificio altissimo che avrà tuttavia effetti decisivi sulla vittoria finale nei cieli, in quanto nei giorni attorno al 6 giugno la Luftwaffe fu in grado di compiere appena un centinaio di sortite, un numero irrisorio rispetto alla schiacciante superiorità dell'Usaf e della Raf.
5-6 giugno 1944. La"notte più lunga"
Nel cuore della notte del D-Day l'8th e il 9th Air Force dell'Usaf attaccarono le fortificazioni del Vallo Atlantico volando oltre le navi in rotta verso le spiagge dello sbarco. Il target delle formazioni da bombardamento era la neutralizzazione delle postazioni radar della Kriegsmarine e la distruzione delle batterie costiere a difesa delle coste della Normandia. Il primo obiettivo, assai importante per evitare la localizzazione della flotta da sbarco alleata, si rivelò un successo. Ben 92 stazioni radar furono messe a tacere dalla pioggia di fuoco venuta dal cielo, mentre più difficoltosa risultò l'operazione di distruzione delle batterie costiere tedesche a causa delle nuvole che nelle prime ore del mattino ricoprivano la costa francese. Tra Longues-Sur-Mer e Grandcamp-Maisy gli aerei alleati fallirono totalmente la missione. Tra le due località si trova Omaha Beach, la spiaggia che registrò la più grave carneficina e fece temere il fallimento complessivo dell'operazione Overlord quando la potenza di fuoco tedesca ebbe per ore ragione sullo sbarco degli Americani.
Un altro fondamentale contributo delle forze aeree alleate fu apportato dall'aviolancio di truppe nelle retrovie nemiche poco prima dello sbarco e nel trasporto tramite alianti.
I primi a mettere piede nell'entroterra della Normandia furono i "pathfinders" della 101st. Airborne Division divisi in piccoli gruppi armati e equipaggiati di apparecchi radio in grado di guidare la successiva ondata delle truppe paracadutate e proteggerne l'area di atterraggio. Poco dopo la mezzanotte del 6 giugno 432 Douglas C-47 riversarono a ondate successive quasi 7.000 paracadutisti dietro alle linee nemiche che si occuperanno durante le ore seguenti alla neutralizzazione dei mortai tedeschi per aprire la via alle truppe sbarcate sulle spiagge.