Il più grande sogno è l'opera prima di Michele Vannucci, un film di finzione che nasce dalla realtà. A ispirare il ventinovenne romano la vita di Mirko Frezza, che è diventato anche attore protagonista della sua stessa storia. Dal 1° dicembre nelle sale italiane (dopo l'uscita il 24 novembre soltanto a Roma), distribuito da Antani in collaborazione con Kino produzioni, all'ultima Mostra del cinema di Venezia è stato presentato in concorso nella sezione Orizzonti.
Nel cast anche Alessandro Borghi (il criminale chiamato Numero 8 di Suburra), Vittorio Viviani, Milena Mancini, Ivana Lotito, Ginevra De Carolis, Crystel Frezza.
"Nell'agosto 2012 ho incontrato Mirko durante i provini del mio cortometraggio di diploma al Centro Sperimentale", racconta Vannucci. "Aveva quarant’anni e una vita di strada che cercava di lasciarsi alle spalle. Mi ha raccontato che era stato eletto presidente di quartiere, che aveva aperto un’associazione, che stava per nascere il suo terzo figlio. Davanti ai miei occhi si stava scrivendo una storia che riguardava anche me; ciò che cercava lui era ciò che cercavo anch'io: un'altra identità".
A 39 anni Mirko (Frezza) è appena uscito dal carcere: fuori, nella periferia di Roma, lo aspetta un futuro da inventare. Quando viene eletto presidente del comitato di quartiere, decide di sognare un’esistenza diversa. Non solo per sé e per la propria famiglia, ma anche per tutta la borgata in cui vive. Questo film racconta di un "bandito" che, aiutato dal suo migliore amico Boccione (Borghi), vuol trasformare l’indifferenza del quartiere in solidarietà, l’asfalto in un rigoglioso campo di pomodori, inventandosi custode di una felicità che neanche lui sa bene come raggiungere.
"Questo film è dedicato a chi ogni giorno lotta per la vita che sogna", dice Vannucci.
In questo video in esclusiva un estratto de Il più grande sogno:
