"Il secondo figlio di Dio" di Simone Cristicchi - La recensione
Un libro e uno spettacolo teatrale ispirati alla figura di David Lazzaretti, un mistico cristiano di fine Ottocento.
Cercare storie è sicurmente la sua cifra. Perché lui, Simone Cristicchi, è un cantastorie, prima di tutto. E ora ha appena pubblicato il suo nuovo libro, Il secondo figlio di Dio, dove romanza la vera storia di un personaggio intrigante, controcorrente e spirituale, David Lazzaretti.
Chi fosse, lo chiede Cristicchi ai lettori stessi, alla fine della sua lunga disamina sulle vicende di una vita intrisa di misticismo vissuta sul Monte Amiata, per la precisione a Monte Labbro. “Ma chi era veramente David Lazzaretti? La stessa domanda la rivolgo al lettore. È un invito a ricercare, soprattutto dentro se stessi, e a seguire il proverbiale bandolo della matassa che mescola millenarismo, socialismo utopico, antichissime profezie e ciò che più di qualche studioso comincia a definire il volto oscuro della storia, cioè una sorta di controstoria dell’umanità”, spiega Cristicchi.
Ecco. Questo è il libro appena pubblicato per Mondadori: una storia dissenziente. Che fa luce su quei confini così sottili e labili ma capaci di condizionare la Storia, quella ufficiale, che erige muri invalicabili a difesa della normalità. Che però resta sempre indefinibile: basta guardarla da vicino per coglierne le imperfezioni. Quelle pieghe che la rendono anormale.
La figura di David Lazzaretti fu analizzata a più riprese nella storia, da Antonio Gramsci, che cercò di capire il fenomeno sociale del lazzarettismo, ma anche da Tolstoj, Maupassant e Giovanni Pascoli. E da Cesare Lombroso che, dopo averne esaminato il cranio, decretò che si trattasse di “un mattoide affetto da mania religiosa”. “Curioso”, commenta Cristicchi, “è la stessa patologia che la scienza lombrosiamìna ha pensato di riconoscere in Francesco d’Assisi”.
Di Lazzaretti si sa che nacque nel 1834 ad Arcidosso e che il suo percorso mistico nacque in seno alla Chiesa cattolica, per prendere però una sua direzione. In un simbolo, fatto di due C incrociate annunciava al mondo l’arrivo di un nuovo Cristo e la sua predicazione richiamò migliaia di persone in una convivenza che richiamava le prime comunità cristiane, finché venne ucciso nel 1878. Il resto, va letto in questo romanzo, ispirato da numerosi viaggi al Monte Labbro, di Simone Cristicchi.
Il secondo figlio di Dio a teatro
31/03/2017 - Bologna (Bo) c/o Teatro Duse h.21,00 - "ISFDD
01/04/2017 - Bologna (Bo) c/o Teatro Duse h.21,00
02/04/2017 - Bologna (Bo) c/o Teatro Duse h.16,00