Immigrazione clandestina: 72 denunce a Matera, bloccati 5.000 ingressi
Un’inchiesta della Guardia di Finanza smaschera un sistema illecito fondato su richieste false e documenti contraffatti. Revocati i nulla osta già concessi.
Un giro di richieste false, aziende fantasma e documenti contraffatti. È quanto ha portato alla luce la Guardia di Finanza di Matera al termine di un’indagine che ha coinvolto 72 persone, accusate di aver favorito l’ingresso illegale in Italia di migliaia di lavoratori extracomunitari.
Secondo quanto emerso, i denunciati – tra cui imprenditori agricoli, gestori di centri di assistenza fiscale e intermediari – avrebbero messo in piedi un meccanismo rodato: attraverso l’uso di carte d’identità fasulle, dichiarazioni fiscali non veritiere e altra documentazione fittizia, riuscivano a presentare istanze fraudolente durante i “click day”, le giornate previste per inoltrare le richieste di assunzione di manodopera straniera.
Il sistema è venuto a galla grazie a un incrocio di dati tra la piattaforma del Ministero dell’Interno e le banche dati in uso alla Guardia di Finanza, con il supporto della Prefettura di Matera. L’indagine si è concentrata in particolare sulle richieste presentate nel 2023 e nel 2024 nell’ambito del Decreto Flussi.
Il bilancio è imponente: 5.119 domande irregolari, con l’obiettivo di far entrare cittadini provenienti da Bangladesh, Marocco, Pakistan, Sri Lanka, India, Senegal, Egitto e Albania. Destinazione finale: i campi, le stalle e le strutture turistiche del Sud Italia. Ma la necessità reale di manodopera, spiegano gli inquirenti, non esisteva. Su 34 aziende finite sotto la lente, nessuna avrebbe avuto una capacità produttiva tale da giustificare le assunzioni dichiarate.
Grazie all’inchiesta, i nulla osta già concessi sono stati revocati, impedendo così l’ingresso sul territorio nazionale di oltre cinquemila lavoratori irregolari.
L’operazione si inserisce nel più ampio impegno delle Fiamme Gialle contro l’immigrazione clandestina e contro chi sfrutta il bisogno di lavoratori stranieri per alimentare circuiti di illegalità, danneggiando chi invece rispetta le regole.
