Incontro con Vas Kob Hai, la mia bambina adottata a distanza
E' arrivato il momento di incontrare la bambina cambogiana che da anni sostengo a distanza
Non ho dormito molto la notte passata. Mi giravo e rigiravo nel letto. E mi è venuto in mente di quando ero bambina e non dormivo quando sapevo che il giorno successivo sarebbe successo qualcosa di importante. Un po' come a ognuno di noi, da bambini, è successo la notte prima di Natale: talmente emozionati da non chiudere occhio!
Ecco, sono tornata bambina in questo viaggio e la notte che ha preceduto il momento dell’incontro con Vas Kob Hai, la bambina che da anni ho adottato a distanza, non ho dormito. Siamo arrivati nel suo villaggio, che si chiama Oh Chrov sulla costa a Sud di Sihanoukville. Qui i bimbi si comportano molto diversamente rispetto alle isole. Non sono abituati, come sulle isole, a vedere turisti o stranieri. Qui scappano tutti, sono quasi spaventati dal nostro arrivo.
Lo sapevo che questo viaggio sarebbe stato un crescendo di emozioni, ma non immaginavo così tanto! La foto parla da solo, la mia espressione dice tutto. Vas Kob Hai all’inizio era un po’ frastornata, quasi terrorizzata. Quando sono arrivata a casa sua, nel pomeriggio, lei non c’era, la nonna è andata a chiamarla e quando mi ha vista si è come paralizzata. Questo mio viaggio è stato rimandato tante volte, non è stato facile per me riuscire a partire e lei forse non credeva più nel mio arrivo: lo avevo messo in conto. Poi, però, mano a mano che il tempo passava ha preso confidenza, come tutti i bambini. Ma guardate le foto! Faccio parlare loro… Le ho portato una maglietta e un paio di pantaloni con un ombrellino, in regalo. Li ha subito indossati. Guardatela!
Se vuoi fare come me e provare l'emozione trasmessa dagli sguardi di Vas Kob Hai, adotta un bambino a distanza
I contenuti di questo post sono stati prodotti integralmente da Claudia Gerini per HELP! Il diritto di essere bambini