Lillo & Greg: «Non siamo belli, ma di seduzione ce ne intendiamo»
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Lillo & Greg: «Non siamo belli, ma di seduzione ce ne intendiamo»

Amore, tecniche di corteggiamento e vita di coppia (tra loro e con il gentil sesso). Intervista doppia e semiseria al duo comico sul nuovo film Gli idoli delle donne. di cui sono attori e registi.Il trucco del loro successo? «Il “soul gazing”, catturiamo l’anima delle corteggiate con lo sguardo».

«Ogni donna è diversa ed è attratta da uomini diversi: ci sono quelle cui basta un corpo statuario, una bellezza da dio greco, anche se poi magari l’uomo che le attrae non è in grado di dire nulla di intelligente, e ci sono altre a cui magari dell’aspetto fisico non importa un fico e si concentrano sul cervello. Ecco, io preferisco queste, anche perché se avessi fatto affidamento sulla bellezza forse non sarei andato troppo lontano». Greg, al secolo Claudio Gregori, spiega così, a Panorama, il tema della commedia Gli idoli delle donne, in arrivo al cinema dal 14 aprile, scritto, diretto e interpretato insieme al socio di vecchia data Lillo, ovvero Pasquale Petrolo, con cui fa coppia dagli anni Ottanta. Il film ruota attorno alla figura di Filippo (Francesco Arca), il gigolò più desiderato di Roma, che riesce ad ammaliare con la sua bellezza le clienti anche se quando apre bocca infila una serie di luoghi comuni capaci di spegnere ogni desiderio sessuale. Un giorno però l’uomo prende un taxi e ha un incidente, da cui si salva miracolosamente rimanendo orribilmente sfigurato; per sua fortuna un chirurgo plastico lo ricostruisce, cambiandogli per sempre i connotati e rendendogli l’aspetto di un uomo bruttino (Lillo). Guarito ma incapace di conquistare le ex clienti, Filippo chiede aiuto a Max (Greg), un ex gigolò che si è ritirato a vita privata ed è in grado di addestrare i propri discepoli circa le tecniche di seduzione, compreso il famoso «soul gazing», lo sguardo che rapisce l’anima. Sulla loro strada finirà per caso Juanita (Maryna), la figlia di un temibile narcotrafficante colombiano (Corrado Guzzanti), venuto in Italia con la moglie Maria (Ilaria Spada) per fare affari con un clan criminale. I due uomini, diventati ormai amici, si ritroveranno in guai molto seri. «Greg quando è vestito è più bello di me, ma se mi spoglio allora non c’è gara, vinco io», dice Lillo. «Nel nostro caso la bellezza si può veramente dire che esiste nell’occhio di chi guarda», scherza Greg «però sicuramente io ho tratti somatici più normali, mentre Lillo sembra più una caricatura».

Chi tra voi due ha avuto più fortuna con l’altro sesso?

Greg: Se parliamo di avventure penso che entrambi ne abbiamo avute più di quanto ci saremmo immaginati. Io però ho avuto una gran fortuna nell’incontrare mia moglie.

Lillo: Io non ho mai creduto nella fortuna, ma sono stato a lungo molto timido. Una volta ricordo che per evitare l’imbarazzo dell’avvicinamento lento alla sua bocca ho baciato una ragazza muovendomi talmente di scatto che nell’impatto mi sono spaccato il labbro!

Greg: Lillo è un maestro del rimorchio. Dopo i nostri concerti con Latte & i Suoi Derivati andavamo a vederlo in azione. Se la ragazza che voleva conquistare diceva «ascolto Beethoven», lui rispondeva subito «Beethoven è eccezionale». Ma se poi lei aggiungeva «lo ascolto per lavoro, in realtà mi fa schifo», Lillo subito correggeva il tiro dicendo: «Infatti, è incredibile come abbia avuto successo nonostante la sua incompetenza». Era sempre divertente vedere quanto riusciva a contraddirsi pur di conquistarla.

Qual è una frase che usereste per impressionare una donna?

L: Ma non mi trovi un figo pazzesco?

G: Come dico nel film: «Tu mi hai fatto un sortilegio perché ti vedo bella e ogni volta che ti incontro penso che non potresti essere più bella di così e ogni volta mi contraddici».

E cosa apprezzano le donne in voi?

L: Ovviamente la modestia...

G: I miei punti forti sono l’arguzia e il senso dell’umorismo, oltre al mio modo di fare ispirato ai film di Cary Grant che guardavo da ragazzino. Cose come il baciamano, l’apertura della portiera della macchina. Non sembra, ma le donne rimangono colpite da questi gesti.

Il personaggio di Greg insegna a Lillo il «soul gazing». Come si mette in pratica?

Il soul gazing l’ho appreso da un mio compagno di scuola, che era un bel ragazzo, ma non irresistibile. Era talmente bravo che l’ho visto rimorchiare e concludere con ragazze insospettabili. Il segreto? Lui si innamorava sinceramente della ragazza incontrata a una festa e la voleva conquistare, e con lo sguardo riusciva a trasmettere questo sincero interesse per lei.

Qual è la genesi di questo film?

L: L’idea del gigolò che ha un incidente d’auto e gli vengono cambiati i connotati era mia...

G: La verità è che era una delle tante idee che avevamo preparato per girare un film con Aurelio De Laurentiis. Lui ne aveva scelta una e tutte le altre, compresa questa, sono finite in un cassetto.

Ma come scrivete le sceneggiature?

G: Allo stesso modo in cui scriviamo altre cose come il programma radio 610. Io sono compulsivo e scrivo a rotta di collo, e tante idee non vengono sviluppate. Scrivo molte gag e giochi di parole, mentre Lillo è un mago del riciclaggio e magari ripesca battute divertenti che tornano utili.

Quali sono le vostre commedie o i comici preferiti?

G: Non è facile rispondere, ma dovrei dire Mel Brooks, perché Woody Allen fa un sacco di film in cui c’è parecchia paccottiglia, mentre Mel Brooks ne ha girati meno e forse (a parte l’ultimo) mi sono piaciuti tutti, a cominciare da Frankenstein Junior e Alta tensione. Amo anche Billy Wilder. Ma mi ispiro più alla tv e al teatro che al cinema: a gruppi come Cochi e Renato e i Giancattivi, ma anche attori come Walter Chiari e Felice Andreasi.

L: Ci sono moltissime commedie americane e italiane che amo: Hollywood Party di Blake Edwards per citarne una, ma anche Guardie e ladri con Totò e Aldo Fabrizi.

Avete mai usato il successo per sedurre una signora?

L: No, non credo che mi renda sexy. Io sono estremamente timido e piuttosto goffo.

G: Se l’ho usato per sedurre l’ho fatto involontariamente, perché se hai una certa fortuna, come quella ottenuto suonando nei locali o per il teatro, le persone ti apprezzano per ciò che fai e non per chi sei, sono affascinate dalla tua personalità. Che poi è quello che determina il tuo successo.

Ora che Lillo ha avuto un enorme gradimento con LOL non è che vi separerete come i Beatles?

G: No, noi ci siamo sempre lasciati liberi di lavorare da soli: a lui piace molto fare cinema e programmi tv, mentre a me fare musica e teatro oltre che la radio. Da un certo punto di vista ora potremmo sfruttare bene il suo successo, magari per attirare più gente al nostro spettacolo teatrale.

L: Ma perché, i Beatles si sono separati?

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Francesco D'Errico