Il design personalizzabile di Jil Sander
Lucie e Luke Meier guidano il brand tedesco con nuovi codici di stile.
Lucie Meier e Luke Meier, coppia inossidabile dalla duplice visione, creativa e stilistica e anche commerciale e visionaria moderna, guidano la Maison Jil Sander in questa stagione di ripresa.
L'attitudine estetica del brand guarda nuovi modi di vestire con personalità, anzi, cerca le personalità da vestire. Chiaramente, le proposte in guardaroba sono precise e intelligenti allo scopo, con una spiccata sensibilità per il design sul corpo, asciutto e verticale viceversa anche fluido e rilassato ma sempre composto. L'immaginazione relegata al singolo fa poi abbinare i pezzi fra loro e lavora su dettagli ed accessori, in modo da poter trasformare le divise urbane in autonomia e leggerezza.
Creazioni molto intelligenti, allenate da Lucie Meier durante le sue personali esperienze in Louis Vuitton conMarc Jacobs, Balenciaga, con Raf Simons e da Dior.
Intanto Luke, canadese, con studi negli Stati Uniti, guidava il design di Supreme a New York e cofondava il marchio di moda uomo Oamc, oggi distribuito in oltre 100 negozi selezionati.
Lavorare in Jil Sander l'uno a fianco all'altra ha una profonda influenza sui reciproci aspetti e percorsi e definisce, inoltre, una comune visione del lusso e del pret-à-porter, sommatoria dell'intenso scambio reciproco.
La collezione primavera estate 2022 si rivolge agli abitanti di città multiculturali che assorbono le diversità e le traducono in nuovi codici di stile o diverse sfaccettature del proprio carattere.
Uno styling giocoso, rigoroso per certi aspetti, romantico in altri, mescolando i capi adatti al giorno con quelli per la notte e viceversa. Lucie e Luke Meier trovano sempre nuove forme per bilanciare gli opposti, nei rapporti tra materiali, colori, forme e volumi, in un risultato che consegna silhouette impeccabili.
Alla fine, il messaggio dei designer è forte e univoco: ogni look è unico, perché condensa sartoria e divise da lavoro, sport e streetwear, in codici moda che hanno un senso, ed anche il loro minimalismo, dna integrante del marchio Jil Sander, parla in maniera più intima e sensuale.
I capospalla, giacche e cappotti di matrice giapponese, sono dritti, grafici; così come i coordinati camicia e pantalone con tasche utility segnati da una striscia diagonale sul davanti.
Abiti business alternati a look di pelle con cravatte abbinate, e poi il palcoscenico verte sulla maglieria, sinuosa e retrò, con pullover preziosi in diversi filati di cotone, lino, seta e lana.
Niente diventa scontato e il dettaglio ricercato suggerisce vie per la caratterizzazione del proprio personaggio: un foulard di seta colorato legato al collo, una spilla tintinnante, collane girocollo e orecchini metallici.
E tutta la gamma di accessori aiuta l'ingegnoso corredo dell'insieme, come lo zaino bicolore e bimaterico, borse e marsupi tattili e rigonfi, anfibi, desert boots e sneakers, architettonicamente ricostruiti.
La tavolozza dei colori dà il graffio finale, con pantoni ricercati, mai scontati: nuance in scala cromatica fra il bianco contaminato e l'antracite, giallo tenue, azzurro, latte menta, rosa, lilla, arancio chiaro, salvia, rosso cupo, tabacco e cacao.