Jimi Hendrix: 50 anni fa il debutto con "Are you experienced?"
L’album di debutto del geniale chitarrista di Seattle contiene brani indimenticabili come "Foxy Lady","Red House" e "Manic Depression"
Are You Experienced?, epocale album di debutto di Jimi Hendrix con gli Experience, ha da poco compiuto 50 anni. Quaranta minuti e undici brani che hanno cambiato per sempre la storia del rock, mostrando le possibilità infinite della chitarra grazie al sapiente e innovativo uso del feedback.
L’album, registrato tra l’ottobre del 1966 e l’aprile del 1967, ottenne subito un grande successo: raggiunse il secondo posto nella classifica del Regno Unito, lasciando il primato solamente a Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles, che uscirà il giugno successivo.
Salvato da un'anonima vita da turnista da Chas Chandler, bassista degli Animals, folgorato a New York da una sua performance, Hendrix si trasferì in Inghilterra, un ambiente più aperto alle novità musicali, formando in fretta e furia il suo trio con Noel Redding al basso e Mitch Mitchell alla batteria, che diventerà il power trio per eccellenza insieme ai Cream.
Dopo aver pubblicato tre singoli stellari come Hey Joe, Purple Haze e The Wind Cries Mary, Hendrix si cimentò per la prima volta nell’incisione di un LP, senza includere i tre singoli precedenti, come era consuetudine allora in Inghilterra.
Are You Experienced?, pubblicato il 12 maggio 1967, è un album sentito e personale, contenente alcuni dei suoi brani migliori, che lascia ampio spazio all’improvvisazione, coniugando psichedelia, blues e virtuosismo tecnico, in grado di accorciare le distanze tra Little Richard e gli Isley Brothers.
Nel disco, inaugurato dalla trascinante Foxy Lady, si respira tutto il background di Jimi: Seattle, l’esercito, il blues e Bob Dylan, di cui portava sempre con sé un libro di canzoni.
“E’ una collezione di libere sensazioni ed immagini -ha dichiarato Hendrix- L’immaginazione è molto importante. Purple Haze non aveva nulla a che fare con le droghe. Riguardava esclusivamente un sogno in cui camminavo sotto il mare”.
In Manic Depression e I Don’t Live Today, quasi premonitrici della sua tragica scomparsa, si avverte tutta la sua latente disperazione.
Red House è uno dei migliori brani blues di sempre, mentre nella title track le sferzanti esplosioni di chitarra emergono dal background di sinistre percussioni.
Third Stone From The Sun, con le sue voci distorte e le sue sonorità lisergiche, è uno dei vertici del rock psichedelico.
L'album si aggiudicò un disco d'oro e quattro dischi di platino. Nel 2003 la rivista statunitense Rolling Stone ha inserito l'album al quindicesimo posto nella classifica dei 500 migliori album di tutti i tempi, "The 500 Greatest Albums of All Time".
Sono passati quarantasette anni dalla sua prematura scomparsa, a soli 27 anni, il 18 settembre 1970(lo stesso anno in cui morirono Janis Joplin e Jim Morrison), eppure Jimi Hendrix è oggi più vivo che mai al cinema, nelle librerie e nei negozi di dischi.
Il geniale musicista e cantante di Seattle è risultato il vincitore del sondaggio fatto da Rolling Stone a una giuria di addetti ai lavori sui migliori 100 chitarristi di tutti i tempi.
Impossibile dimenticare la sua performance al Festival di Monterey del 1967, nella quale, dopo aver suonato la sua Fender Stratocaster con i denti, dietro la schiena, contro l'asta del microfono e contro l'amplificazione, le diede fuoco con del liquido per accendini e la distrusse contro palco ed amplificatori in una sorta di rito catartico, per non parlare della sua leggendaria esibizione del 18 agosto 1969 a Woodstock, dove suonò una versione da brividi dell’inno americano simulando gli spari e i bombardamenti del Vietnam.
“Jimi era una persona gentile, ma era un ribelle – ha dichiarato Eddie Kramer, il suo tecnico personale e co-produttore- Era un anticonformista, all’avanguardia, musicalmente e spiritualmente, avanti anni luce per i suoi tempi. Credo che le generazioni successive siano state conquistate da questo”.
«La luce che brilla il doppio dura la metà», affermava Hendrix in uno dei suoi più celebri aforismi.
Una luce che ancora oggi emerge, accecante, dai solchi dei suoi vinili e che continuerà ad illuminare per anni gli amanti del rock-blues.