La caduta dell'influencer di Hamas. Ha rubato 10 milioni di dollari in una finta campagna di beneficenza
Saleh Al Jafarawi, noto su Internet come "Mr. FAFO", è stato accusato dal Ministero della Salute palestinese di appropriazione indebita di fondi destinati alla ricostruzione dell'ospedale pediatrico Al-Nasr. Molti abitanti di Gaza sono furenti e ipotizzano che il denaro sottratto sia stato dirottato ad Hamas.
Saleh Al Jafarawi, noto sui social come "Mr. FAFO", è stato accusato dal Ministero della Salute palestinese di Ramallah «di appropriazione indebita di fondi destinati alla ricostruzione dell'ospedale pediatrico Al-Nasr» La controversa presenza di Al Jafarawi sui social media include decine di video in cui interpreta diversi personaggi: un padre in lutto per la perdita della sua famiglia, un profugo in fuga, un giornalista, un infermiere, tecnico di radiologia, un chirurgo, un ferito grave e una volta persino un cadavere.Lo scorso lunedì, l'influencer ha pubblicato un video in cui, insieme ad altri creatori di contenuti di Gaza, annunciava l'intenzione di raccogliere dieci milioni di dollari, affermando che tale cifra era stata indicata come obiettivo dal Ministero della Salute palestinese di Ramallah. La campagna di raccolta fondi riportava i loghi del Ministero della Salute e della Kuwait Society for Relief.
Tuttavia, il Ministero della Salute ha prontamente smentito qualsiasi coinvolgimento, dichiarando ufficialmente di non avere alcun legame con l'iniziativa e accusando Al Jafarawi e i suoi collaboratori di essere solo dei truffatori: «Il Ministero della Salute palestinese conferma di non essere responsabile di alcuna campagna di raccolta di donazioni a beneficio della Striscia di Gaza e di non essere partner di alcuna campagna di donazione e raccolta fondi condotta da alcuni attivisti sui social media». Poi sempre il ministero che ha minacciato azioni legali, ha diffidato chiunque «dall'utilizzare il suo nome o slogan per scopi di raccolta fondi». La Kuwait Society for Relief non ha rilasciato dichiarazioni sulla stato della campagna se non ch al momento non è attiva alcuna campagna per ricostruire l'ospedale pediatrico Al-Nasr. La vicenda di "Mr. FAFO" al quale Meta ha sospeso gli accounto sabato scorso ha fatto infuriare centinaia di palestinesi che lo hanno ricoperto di insulti sui social media oltre a invitare la gente a non donare piu’ denaro ipotizzando che Al Jafarawi si sia intascato i soldi o li abbia dati ad Hamas come appare molto probabile. L’attivista palestinese Mustafa Asfour su X scrive «Vi ho già detto che il Ministero della Salute citato dal ladro Saleh Al-Jaafari è affiliato ad Hamas e non alle istituzioni dello Stato palestinese. Quindi, caro donatore, i tuoi soldi sono spariti». Un altro utente ha rincarato la dose: «Saleh Al-Jafarawi non ha donato qualche milione di dollari a un ospedale, e probabilmente lo troverete in Egitto ad aprire un nuovo progetto e a dirvi che vive con i suoi soldi». Prima del conflitto, Al Jafarawi, 25 anni, era un musicista e blogger semisconosciuto, che pubblicava canzoni su YouTube e scorci della vita quotidiana a Gaza. La guerra ha però lo ha reso famoso. Verso la fine del 2023, era diventato una presenza fissa in quella che i critici definiscono "Pallywood", termine con cui si indicano i video falsi prodotti dalla propaganda di Hamas che è una vera e propria fabbrica di fake news attiva 24 ore su 24.
Celebre il video nel quale “Mr. FAFO" esultava per il lancio di razzi da parte di Hamas, per poi pubblicare video in lacrime durante le ovvie rappresaglie israeliane. Nel febbraio 2024, aveva dichiarato di essere rimasto ferito alla mano da schegge di un missile israeliano, ma pochi giorni dopo in rete è circolato un video nel quale lo si vede mentre giocava a ping-pong senza alcuna ferita. Nel gennaio 2025, si era vantato di essersi sdraiato su un divano dedicato “al martire Sinwar”, nonostante fosse stato precedentemente elencato come deceduto (senza la data della morte) su OurGaza, un sito affiliato ad Hamas che alimenta la folle teoria del genocidio palestinese.
In più occasioni, dal 2023, sono circolate notizie sulla sua presunta scomparsa, rivelatesi sempre false. L'influenza di Al Jafarawi sui social è stata fin qui innegabile. Con 5,5 milioni di follower, superava di gran lunga molti altri influencer regionali, amplificando narrazioni di vittimismo palestinese insieme alla propaganda militante di Hamas. Il blocco di Meta si inserisce in una più ampia stretta sulla diffusione di contenuti legati al terrorismo. Dopo il 7 ottobre, la piattaforma ha rafforzato le misure contro gli account che glorificano la violenza o promuovono organizzazioni terroristiche, tra cui Hamas, classificata come tale da Stati Uniti e Unione Europea. L'esplicito sostegno di Al Jafarawi all'attacco del 7 ottobre – in cui furono uccisi 1.200 israeliani e 250 furono presi in ostaggio – lo ha reso un bersaglio naturale per la rimozione. La cancellazione del suo account rappresenta un duro colpo per la strategia digitale di Hamas, che si affida agli influencer per modellare la percezione globale del conflitto. La popolarità di Salaeh Al Jafarawi era cresciuta esponenzialmente durante la guerra, fino a rivaleggiare con quella di canali mediatici mainstream. Ora (forse) è tutto finito.
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