La fotografia di André Kertész in mostra a Genova
Dal 24 febbraio al 16 giugno 2018, a Palazzo Ducale, una retrospettiva su uno dei maggiori fotografi del XX secolo
Un'esposizone, quella in programma a Palazzo Ducale di Genova dal 24 febbraio al 16 giugno 2018, dedicata a una delle figure più importanti della storia della fotografia, il cui lavoro offre ancora oggi molti spunti di riflessione e analisi.
In mostra una selezione di negativi dalla Kertész Collection, che vanno dagli anni degli esordi in Ungheria e dell'esperienza nell’esercito Austro-Ungarico (1912-1925), al periodo parigino, con i celebri nudi e i viali lungo la Senna, fino ad arrivare agli anni trascorsi a New York nell’isolamento della malattia.
Le date
La mostra "André Kertész" apre al pubblico dal 24 febbraio al 16 giugno 2018, nei seguenti giorni e orari:
Da martedì a domenica dalle 11.00 alle 19.00
Dove
Ad ospitare l'esposizione, il Sottoporticato di Palazzo Ducale di Genova, in Piazza Matteotti 9
Perchè è interessante
Suddivisa in tre sezioni, con oltre 180 immagini, la mostra ripercorre l’intero percorso artistico del fotografo ungherese, considerato un maestro da Henri Cartier-Bresson e da Brassaï: “Qualsiasi cosa noi facciamo, Kertész l’ha fatto prima” (Henri Cartier-Bresson)
Distante dallo sperimentalismo quanto dall’impegno sociale e politico, Kertész ha lasciato immagini che prediligono gli attimi e le emozioni passeggere. Foto che vivono nel ricordo e che evocano ricordi: il profilo dei comignoli, il gioco di piani creato dall’ombra di una forchetta in un piatto, la silhouette di un nuotatore sott'acqua. Il tutto, accompagnato da una capacità modernissima di reinventare il reale.
André Kertész, breve biografia
Di origini ungheresi - Kertész nascea Budapest il 2 luglio 1894 - si arruolò nell’esercito Austro-Ungarico durante la prima guerra mondiale e lì documentò, con la sua macchina fotografica, la vita quotidiana della trincea e le lunghe marce.
Finita la guerra, nel 1925 si trasferì a Parigi, dove conobbe e frequentò gli artisti e gli intellettuali del momento (Mondrian, Picasso, Chagall in primis), che influenzarono e ispirarono il suo lavoro dell’epoca.
Ma fu soprattutto l’incontro con il fotografo ungherese (naturalizzato francese) Brassaï a dare una svolta alla sua carriera: Brassaï lo introdusse alla celebre rivista VU, (antesignana dell’americana LIFE) e le sue fotografie iniziarono a circolare tra le testate più importanti, sino ad arrivare alla Keystone Agency,che lo chiamò a New York nel 1937.
Da quel momento, una volta trasferitosi in America, Kertész continuò a collaborare con importanti riviste (Vogue o Harper’s Bazaar), ma allo stesso tempo iniziò a dedicarsi alla sua personale visione artistica, con mostre e pubblicazioni che lo resero ben presto uno dei più rappresentativi artisti della fotografia d’avanguardia americana.
Costretto a stare in casa per problemi di salute, affascinato dalla vista fatta di tetti e strade sul Washington Square Park, Kertèsz cominciò a fotografare dalla finestra di casa, riuscendo a cogliere i momenti intimi delle persone che attraversavano la piazza
Morì il 28 settembre 1985 nella sua casa di New York, lasciando più di 100.000 negativi.