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Lapo Elkann: che difficile diventare grandi!

A 40 anni l'imprenditore fa un bilancio della sua esistenza e racconta dell'infanzia d'abusi e della dipendenza dalla cocaina

E' l'ansia da perfezione il peggiore dei mali che affligge i giovani adulti di oggi. Un'ansia profonda che può generare mostri e far sì che i soggetti più fragili cadano nel vortice delle dipendenze: che si tratti di farmaci, di cocaina, alcol, cibo o cannabis conta in maniera relativa quando il "clic" della dipendenza è stato messo in moto uscirne è difficile e comporta una grande sofferenza.

Una nuova vita per Lapo

Lo sa bene Lapo Elkann che, a un anno dallo scandalo che lo ha coinvolto a New York, si dice "pulito" e pronto a parlare a ruota libera anche del suo rapporto con quelle le lui definisce genericamente "sostanze".

Lo ha fatto nel corso di una lunga intervista concessa a Corriere della Sera durante la quale, tra l'altro, ha ammesso: "Il problema di oggi è che sembra sia necessario essere sempre perfetti. Troppa ansia da prestazione e si ricorre alle sostanze. Che siano anche medicinali per non sentire un dolore banale. Le cliniche sono piene di persone che devono disintossicarsi dai farmaci. E poi c’è il digitale che ti fa vivere nell’apparenza, ma è la realtà che va affrontata. Ora sono fuori dai social e sono pazzo di gioia".

L'ennesima rinascita del rampollo di casa Agnelli è cominciata giusto un anno fa, all'indomani di quel presunto ricatto avvenuto all'apice di un festino a base di sesso e droga a New York. Cosa sia successo davvero quella notte difficile saperlo, ma Lapo ha dichiarato: "Sono pulito da un po': New York fu un incidente. Non posso dire nulla. Era un periodo particolarmente violento, aveva scoperto che il mio autista fidato da anni rubava, poi l’arroganza dei miei manager, la mia amica Franca (Sozzani) che stava morendo, come un altro amico. Sotto pressione ho sbottato. E mi sono fatto male".

Il lato oscuro di Lapo

Non era certo la prima volta che Lapo si trovava faccia a faccia con il suo lato oscuro: "Io sono luce e oscurità, quest’ultima mi ha portato alla cocaina. Pensavo fosse glam. Invece è da sfigati. Mi sono fatto male e ho fatto male. Poi ho incontrato medici geniali, Lorenza Bolzani e Gallimberti e Bonci, italiani per l’appunto, che hanno inventato un sistema chiamato Tms, che agisce sul cervello e allontana il craving, la voglia. Ce l’ho fatta".

Una grande soddisfazione per Elkann che, all'alba dei 40 anni, ha imparato a volersi bene. Accanto a lui c'è sempre stato il fratello John che Lapo definisce il suo "migliore amico" e l'ombra di nonno Gianni che, di sicuro, avrebbe saputo confortarlo. "Avrei avuto una persona con la quale condividere di più determinate difficoltà della vita e forse mi avrebbe facilitato il percorso per uscire dalle tenebre che avevo dentro di me. Fino a 18 anni volevo essere come lui, poi ho capito che ognuno ha la sua strada: voglio lasciare la mia storia".

L'infanzia difficile

Nonostante Lapo sia nato in una delle famiglie più potenti d'Italia la sua non è stata un'infanzia facile, anzi. Un brutto rapporto con la madre, l'ansia di dovere essere all'altezza dei suoi natali, la dislessia e la paura di sbagliare lo hanno condotto in una spirale di autodistruzione sin dalla più tenera età.

Finito presto in collegio Elkann ha subito anche abusi sessuali che solo molti anni dopo ha avuto il coraggio di denunciare e oggi, a Corriere, spiega bene il perché: "L’umiliazione di essere abusato ti porta a nasconderlo e ti senti colpevole perché è successo. È una violenza incommensurabile che ti trascina nel meccanismo di autodistruzione: canne, alcol, cocaina, prostitute per non sentire il dolore dentro. Anestetizzarlo a tutti i costi, questo solo contava. Nessuna gioia o divertimento. Solo squallore e tristezza. Ne parlavo con il mio migliore amico, Thomas, che si è ucciso: aveva avuto un problema come il mio e non lo ha mai affrontato. Io, nella disperazione, ho voluto combattere, senza mollare. E sono uscito alla luce".

Ora Lapo vorrebbe costruirsi una famigliua dopo aver trovato la donna giusta. Due quelle che ha amato davvero: Martina Stella e Bianca Brandolini D'Adda. Con entrambe il suo istinto autodistruttivo ha avuto la meglio, ma un nuovo Lapo è rinato e oggi spera di potersi innamorare e, perché no, avere dei figli cui regalare l'infanzia che a lui è stata negata.

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Barbara Massaro