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Silvia Morara
Panorama D'Italia

Le aziende siciliane, tra difficoltà e opportunità

Pessimisti e ottimisti: i grandi imprenditori dell'isola a confronto nel convegno organizzato da Panorama d'Italia con Confindustria - FOTO e VIDEO

Una terra in cui fare impresa è difficile, la politica latita e le buone idee sono avversate. Ma dalle infinite possibilità di sviluppo. Un treno che adesso la Sicilia non può continuare a perdere. Nella Sala convegni di Confindustria del capoluogo siciliano alcuni grandi imprenditori della città si sono confrontati in un acceso dibattito. L’incontro è stato moderato da Giorgio Mulè, direttore di Panorama, e dal giornalista Giuseppe Sottile, che ha esordito affermando stentoreo: "La politica qui è morta e sepolta. Non c’è più speranza. L’assemblea regionale è piena di asini. E il governatore, Rosario Crocetta, è del tutto inadeguato. Come si fa a pensare in un tale contesto a ipotizzare lo sviluppo delle imprese?".

Tommaso Dragotto, presidente di Sicily By Car, ha rincarato la dose, evidenziando soprattutto i limiti di Palermo: "Nella città regnano degrado e sporcizia, le potenzialità economiche sono soffocate dalla mancanza di iniziativa, l’aeroporto resta un’incompiuta. La politica è completamente latitante. E non manca la volontà, ma la capacità di fare le cose. Non si può ridurre la capitale del Sud in queste condizioni".

La videointervista a Tommaso Dragotto

Anche Pino Russello, amministratore di Omer, azienda gioiello della metalmeccanica italiana, è drastico: "Il danno fatto qui negli ultimi vent’anni è incredibile. È passato il concetto che qualcuno, tra pubblico e para pubblico, il lavoro te lo deve trovare. Hanno sradicato la cultura industriale: la ricchezza la fa l’impresa. Se sgobbi dalla mattina alla sera sei uno sfigato. Se vieni assunto alla Regione sei, invece, un vero dritto".

Questo pessimismo non è però condiviso da tutti. A partire da Alessandro Albanese, presidente di Confindustria: "La rinascita non può che partire dagli imprenditori. Palermo, per le ricchezze artistiche e sociali che ha, potrebbe essere esportata nel mondo". È d’accordo Riccardo Damiano, ceo di Damianorganic, che esporta frutta secca biologica e smorza: "Fare impresa qui è possibile, e anche bene. Anche in una cornice politico-istituzionale molto penalizzante come l'attuale. L’analisi delle carenze politiche è utile. Ma in ognuna delle nostre aziende, in piccolo, possiamo creare affezione verso il lavoro e il rispetto per quello che si crea".

Concetto reso ancor più chairo da Open hub Med, un polo delle telecomunicazioni: "La Sicilia" spiega il fondatore, Diego Bongiovanni "è comunque considerata una location strategica nel nostro settore e in quello delle fibre ottiche. Il futuro, per noi, è pieno di speranza".

Silvia Morara
Palermo Alessandro Albanese, presidente Confindustria Sicilia

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