Il libro della giungla, entusiasmante avventura Disney: 5 cose da sapere
Seducendo la vista e il cuore, il film di Jon Favreau ci sposta rapidamente da una scena mozzafiato a un'altra
Di liana in ramo, da radura verde a caverna buia, da parete rocciosa a fiume in piena, Il libro della giungla è un'avventura entusiasmante e totalmente coinvolgente in cui rimaniamo costantemente aggrappati a corse, fughe e sfide del simpatico Mowgli. Totalmente rapiti e senza il minimo spazio per la distrazione.
Remake Disney in live-action del cartoon del 1967, seduce la vista e il cuore. Ci sposta rapidamente da una scena mozzafiato a un'altra, da una drammatica colata di fango al frenetico ratto di un'orda furibonda di scimmie.
Chapeau a Jon Favreau e al grandissimo lavoro in CGI che lascia a bocca aperta.
Dal 14 aprile al cinema, ecco 5 cose da sapere su Il libro della giungla:
1) Kipling si fa spettacolo meraviglioso
Il film si basa sui racconti di Rudyard Kipling, scrittore inglese nato a Bombay che espresse il suo amore per l'India nel classico del 1894 Il libro della giungla. Si ispira però anche al cartoon Disney del 1967, che già aveva trasposto l'opera. "L'intensità del nostro film rispecchia il fascino mitico dei racconti di Kipling", ha detto Jon Favreau, già dietro la macchina da presa di Iron Man 1 e 2 e Cowboys & Aliens. "Abbiamo però deciso di conservare anche alcuni degli aspetti più tipicamente Disney, presenti nel film del 1967".
Walt Disney all'epoca decise di eliminare l'estrema serietà delle prime sceneggiature, che riflettevano il tono cupo delle storie di Kipling. Il film di oggi ripristina alcuni elementi più dark, pur lasciando i personaggi più simili alla versione Disney, che ci è più famigliare. Rispetto all'originale è una storia più scura e fascinosamente "spaventosa".
I 105 minuti di visione sono un meraviglioso spettacolo, sia visivo che emotivo, pieno di charme e cuore (dove anche il 3D è opportuno e convincente). L'avventura e la tensione non dimenticano l'umorismo e la forte umanità.
2) Neel Sethi, un Mowgli che conquista
Mowgli è un bambino cresciuto nella giungla. È stato allevato dai lupi ma, per caratteristiche fisiche e istintive, resta un umano. La sua "diversità" non può non essere notata dagli altri animali. Quando la grande e feroce tigre Shere Khan, dal muso ferito dal fuoco umano, gli promette la morte, Mowgli è costretto ad allontanarsi da quella che era stata la sua famiglia. A proteggerlo ci saranno la pantera nera Bagheera, severo mentore che l'aveva trovato da bebè, e il nuovo amico Baloo, orso pigro e spensierato che gli insegna a essere se stesso e a utilizzare i propri talenti.
Unico personaggio umano de Il libro della giungla, Mowgli è interpretato dall'esordiente Neel Sethi, statunitense di origini indiane che oggi ha 12 anni. Scelto dopo aver provinato 2000 bambini in tutto il mondo, Sethi conquista con la sua aria sdinoccolata, selvaggia, libera e un po' impudente. Il suo viso è fiero e incosciente. Pancia all'infuori, capelli a mo' di cascata scura, mutandoni rossi come unico indumento, il suo corpo tiene traccia di ogni avventura, con escoriature e ferite a mo' di tacche. Il Mowgli di Sethi è coraggioso, ingenuo e simpaticissimo.
3) Una storia di inclusione
"Ho visto un bambino senza un popolo riunire per la prima volta tutta la giungla", risuonano le parole di Bagheera.
Il libro della giungla è anche una tenera e toccante storia di inclusione, sottolineata dall'emozionante finale che si discosta da quello del cartoon del 1967.
È un viaggio alla scoperta di sé, un invito ad accettare e cavalcare la parte migliore della propria natura.
Gli animali della giungla temono gli uomini, creatori del "fiore rosso", il fuoco. "Nel villaggio dell'uomo lo rovineranno, diventerà un uomo", dice Baloo preoccupato a Bagheera. Ma Mowgli è un uomo speciale, cresciuto con le regole della giungla, piena di meravigliosa diversità. Il cucciolo d'uomo che prende consapevolezza di sé diventa il simbolo dell'integrazione.
4) Un solo attore e un incredibile lavoro in CGI
L'aspetto più stupefacente de Il libro della giungla è che Neel Sethi è l'unico attore in carne e ossa. Eppure il realismo di ogni sequenza è sorprendente. Non si avverte mai la sensazione fastidiosa di finzione. Il tenerissimo lupacchiotto Grey, il più piccolo tra i fratelli di Mowgli, sembra un batuffolo di dolcezza vero verissimo. A ogni singolo animale è stata prestata cura tecnica ed espressiva impressionante. Non solo ai personaggi principali, ma anche ai minori, dall'istrice ai topolini dalle lunghe orecchie.
In ogni scena Sethi ha dovuto utilizzare la fantasia e immaginare tutti i vari elementi e animali presenti. Tra manti erbosi mossi dal vento o fiumi fangosi, la giungla occupa l'80% di ogni singola inquadratura ed è stata la singola creazione più grande del film. Sono state create in digitale più di 70 specie diverse di animali, tra cui gli iconici protagonisti – Baloo, Bagheera, Kaa, Shere Khan e i lupi che adottano Mowgli – e centinaia di primati, tra cui l'imponente Re Louie sovrano delle astute scimmie Bandar-log.
Le performance in live-action sono state mescolate a ambientazioni digitali e animali frutto di un'animazione fotorealistica, che gli artisti hanno stilizzato per arricchire la narrazione. La motion capture è stata utilizzata solo in pre-produzione, non per catturare le interpretazioni degli attori, come capita di solito, ma per pre-visualizzare il film, come punto di riferimento.
L'autenticità e l'immediatezza de Il libro della giungla è tale che è quasi difficile da accettare che quel nobile pelandrone di Baloo non esista.
5) I doppiatori italiani
Il doppiaggio riesce a trasportare anche in italiano la meraviglia de Il libro della giungla. Se rimane un po' piatta la voce che sir Toni Servillo ha prestato a Bagheera, è tagliente quella di Alessandro Rossi per Shere Khan. Tra le voci vip ci sono Neri Marcorè per Baloo, Giancarlo Magalli per il viscido e adulatore Re Louie, Violante Placido per la protettiva e coraggiosa Rasha, Giovanna Mezzogiorno per l'ipnotica e pericolosa Kaa, il pitone che nel film di Favreau diventa femmina per portare un equilibrio di genere.
Il giovane Luca Tesei fa parlare Mowgli.
In questo video in esclusiva un estratto de Il libro della giungla: