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10 film da vedere su Netflix durante la quarantena

Il Coronavirus ci obbliga a restare a casa ma per gli amanti del cinema ci sono delle alternative in tv

Il momento che temevamo è arrivato: dobbiamo stare tutti a casa. Il nuovo decreto del governo per contenere il contagio da Coronavirus fa diventare tutta l'Italia "zona protetta": spostamenti ridotti al minimo indispensabile, #iorestoacasa come hashtag da imprimersi in mente.

Con i cinema già chiusi da un po' (in gran parte del Nord dal 23 febbraio, in tutta Italia dall'8 marzo), i cinefili possono soddisfare la voglia di film di questa quarantena ricorrendo allo streaming (per alcuni è vera quarantena, se contagiati o stati a contatto con contagiati, per altri è qualcosa che gli somiglia, meno blindata).

Ecco 10 film da vedere (o rivedere) in streaming su Netflix e perché.

1) Tutta colpa di Freud (2014) di Paolo Genovese

Una commedia famigliare piacevole e rinfrancante, di quelle che fanno proprio bene, ora. Marco Giallini, con la sua espressività stralunata, è il papà single e psicanalista di tre figlie tutte un po' incasinate, dalla lesbica delusa che vuole diventare etero (Anna Foglietta) alla sognatrice (Vittoria Puccini) che si infila sempre in storie impossibili.

Perché vederlo. Un po' di leggerezza che fa bene al cuore. Ci immerge in dinamiche famigliari autentiche e vivaci. Famiglia e affetti, ora, sono l'appiglio a cui stringerci (a distanza) di più. Su simile lunghezza d'onda, la tragicommedia al femminile, tutta da ridere: Amori che non sanno stare al mondo.

2) Romanzo criminale (2005) di Michele Placido

È il film che ha aperto la strada a film e serie tv di successo recenti che maneggiano gli affari sporchi e le violente vicende della storia italiana. Il Libanese, il Dandi, il Freddo, il Grana… Ambizioni e truci disegni, seguendo le avventure della banda della Magliana. L'opera più riuscita di Placido.

Perché vederlo. Kim Rossi Stuart, Pierfrancesco Favino, Claudio Santamaria: li avevamo lasciati al cinema, nel film Gli anni più belli di Gabriele Muccino, che stava primeggiando al botteghino italiano. Ecco. Non possiamo più vederli, ora, al cinema. Rivediamoli, più giovani (e in un film più bello), a casa.

3) Gran Torino (2008) di Clint Eastwood

Dopo Million Dollar Baby, è il film più bello dell'ultimo Clint. Lui interpreta un veterano della Guerra di Corea, perennemente imbronciato e di scarse parole, xenofobo e ricolmo di pregiudizi, in un quartiere di Detroit diventato residenza di molte famiglie asiatiche. Quando un ragazzino asiatico entrerà nella sua vita, dovrà ricredersi.

Perché vederlo. Fa sorridere, spesso. E un po' anche commuovere. Ed è una lezione di apertura agli altri, uno sprone ad abbattere i propri pregiudizi. Ora dobbiamo tenere alta l'allerta ma, seppure a un metro e più di distanza, non guardarci in cagnesco l'un l'altro.

4) A spasso con Bob (2016) di Roger Spottiswoode

Una bella storia vera raccontata con simpatia, ritmo e umanità. Un artista di strada in difficoltà (interpretato da Luke Treadway) trova Bob, gatto rosso sbucato dal nulla, che diventa suo amico e motivatore a uscire dalla tossicodipendenza.

Perché vederlo. Un film "minore", poco noto, che si lascia guardare con garbo. Dà un senso di speranza e possibilità, di cui ora c'è tanto bisogno.

5) Colazione da Tiffany (1961) di Blake Edwards

Audrey Hepburn illumina in una delle sue esibizioni più eleganti e iconiche, nella commedia leggermente sentimentale tratta dal libro di Truman Capote.

Perché vederlo. Un classico che non invecchia. Ora è il momento migliore per riempire eventuale buchi della nostra conoscenza cinematografica o per ributtarsi in grandi perle del passato, staccando il pensiero dall'assurda contemporaneità che stiamo vivendo.

6) Sole a catinelle (2013) di Checco Zalone

Sole a catinelle non è certo il genere di film che un cinefilo porterebbe all'occhiello, ma trova un Checco Zalone in grande spolvero, che raramente sbaglia una situazione o una battuta (molto più efficace rispetto al recente Tolo Tolo).

Perché vederlo. Ridere, ridere, ridere. C'è bisogno di ridere, ora, e Sole a catinelle, anche se è più spettacolo comico che cinema, fa ridere. Molto.

7) Storia di un matrimonio (2019) di Noah Baumbach

Grande prova di attori di Scarlett Johansson e Adam Driver che si affrontano in una tenzone di aspirazioni tradite e rivalse. Il divorzio, per quanto ci si possa ripromettere di non farsi del male, è sempre un dolore fottuto.

Perché vederlo. È uno dei film più belli dell'anno alle spalle. A volte può essere angosciante, come tutti gli amori che finiscono. Ma è vita che pulsa. Per chi ama le storie d'amore tragiche un altro bel titolo è Revolutionary Road: ma qui l'angoscia si amplifica.

8) Quasi amici – Intouchables (2011) di Olivier Nakache e Éric Toledano

Ispirato alla storia vera dell'amicizia tra un aristocratico tetraplegico e il suo badante di colore, interpretati da François Cluzet e Omar Sy, un film toccante, ma anche molto divertente. Dall'incontro tra due mondi completamente diversi sfocia un'amicizia folle, comica, profonda quanto inaspettata. Uno dei più grandi successi internazionali per un film francese.

Perché vederlo. Una ventata di benefico ottimismo e buonumore!

9) La storia infinita (1984) di Wolfgang Petersen

Il piccolo Sebastian, dopo la morte della mamma, salta la scuola e si rifugia nella lettura di un libro, la cui storia è ambienta nel regno di Fantàsia, minacciato dal Nulla, un'oscura entità che sta distruggendo tutto. Un classico del fantasy che rievoca immagini indelebili: un gigantesco drago bianco che sembra un cane volante peluche, un'imperatrice bambina che chiede aiuto, un'anziana coppia di gnomi bisticcioni…

Perché vederlo. La fantasia, la lettura, la creatività, tanto possono. Un film per sognare, sulle note della canzone The Never Ending Story.

10) I due papi (2019) di Fernando Meirelles

Jonathan Pryce e Anthony Hopkins, uno di fronte all'altro, rispettivamente come Jorge Mario Bergoglio, imminente Papa Francesco, e Papa Benedetto XVI, poco prima delle dimissioni di quest'ultimo. Dietro le mura vaticane, inizia una lotta tra tradizione e progresso, senso di colpa e perdono.

Perché vederlo. Ha ricevuto tre nomination all'Oscar, soprattutto ai meriti degli attori. Nei cinema italiani ha avuto una distribuzione quasi nulla. Uno dei pochi modi per vederlo, quindi, è in streaming.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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