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AC/DC: gli ultimi immortali dell’hard rock

AC/DC: gli ultimi immortali dell’hard rock

Il 20 luglio la leggendaria band australiana, guidata dalla chitarra di Angus Young, tornerà a esibirsi all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari, a dieci anni di distanza dalla storico concerto di Imola

Le vittorie ai Grammy 2025 dei Rolling Stones per Hackney Diamonds (Best Rock Album) e dei Beatles per Now and Then (Best Rock Performance), se da un lato fanno la gioia di tutti gli appassionati di musica, dall’altra sono il segno inequivocabile di un fatto: il rock è una musica ormai del passato, i cui più importanti rappresentanti hanno oggi, nel migliore dei casi, 50-60 anni (Green Day, Oasis, Blur, Pearl Jam), ma, più spesso, hanno ampiamente superato le 70 primavere (Robert Plant, Ian Gillian, David Gilmour, Roger Waters, Paul McCartney, Ringo Starr, Mick Jagger, Keith Richards, Roger Daltrey, Pete Townshend, ecc..). Le classifiche in streaming, da alcuni anni, certificano che i generi più ascoltati al mondo sono rap, reggaeton, urban e pop-dance, mentre il rock (tranne per l’exploit dei Maneskin) resta ai margini delle charts, anche nei casi di band blasonate come Idles e Fontaines D.C. La situazione cambia completamente nei concerti, dove il classic rock è l’unico genere, ancor più del rap e del pop, in grado di richiamare folle oceaniche in ogni parte del mondo, coinvolgendo almeno due generazioni di spettatori.

Chi, tra due mesi, entrerà nel club degli splendidi settantenni del rock è Angus Young, chitarrista e cuore degli AC/DC, che compirà 70 anni il 31 marzo. Dopo il trionfo dello scorso maggio alla RCF Arena di Reggio Emilia, con 100.000 spettatori entusiasti, gli AC/DC torneranno in concerto in Italia anche nel 2025, il 20 luglio, all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola. I biglietti nominali per l’unica tappa italiana del Power Up Tour– che celebra il decennale del precedente concerto nella stessa location – saranno in vendita esclusivamente sul circuito Ticketone (online e punti vendita) dalle 11 di venerdì 7 febbraio per un acquisto massimo di 4 biglietti per account. Sarà possibile effettuare un solo cambio di nominativo per biglietto a partire da venerdì 20 giugno. Per rimanere aggiornati sul concerto è già possibile scaricare dagli store digitali Barley Arts x ACDC, un’app gratuita per iOS e Android sviluppata da AJepCom che si popolerà con tutte le informazioni utili. Non è difficile immaginare che i circa 100.000 biglietti disponibili termineranno in poche ore, data l’importanza del concerto, probabilmente il più affollato in Italia del 2025. Facile prevedere anche scatti da centometristi per accaparrarsi gli ambiti posti vicino alle transenne, in quella che potrebbe essere l’ultima volta degli AC/DC in Italia. Non c’è praticamente gruppo rock, heavy metal o grunge che non debba qualcosa agli AC/DC, la band fondata nel 1973 dai fratelli Young, che ha riportato l’hard rock alla selvaggia energia delle origini, proprio mentre il prog rock dilagava con le sue lunghe code strumentali all’insegna del freddo virtuosismo.

La band australiana più importante di sempre porta avanti pervicacemente, da oltre cinquant’anni, la sua visione dionisiaca del rock and roll, senza aver mai ceduto alle lusinghe di una power ballad da accendini nello stadio, con uno stile inconfondibile a base di micidiali riff di chitarre, ritmica serrata, voce aggressiva e tanta voglia di divertirsi. E poco importa se della formazione originale degli AC/DC sia rimasto il solo chitarrista Angus Young: i loro album e le loro canzoni sono ormai un patrimonio musicale così fortemente radicato nei cuori di milioni di fan da sopravvivere anche ad alcune dolorose defezioni, come quella dello storico chitarrista ritmico e co-fondatore Malcolm Young. Considerando che gli AC/DC si esibiscono in genere a supporto di un nuovo album e che mediamente pubblicano un nuovo lavoro ogni cinque anni, c’è il serio rischio che tra 4-5 anni la band avrà poche motivazioni e troppi anni sulle spalle per affrontare un nuovo, estenuante tour mondiale. Come sempre, il fulcro del concerto sarà l’istrionico Angus Young, non solo per i suoi inconfondibili riff e per i suoi assoli al fulmicotone, ma anche per la duck walk alla Chuck Berry, i finti attacchi epilettici e le natiche mostrate al pubblico.

Nel 1980 Brian Johnson è riuscito, in pochi mesi, a far dimenticare un frontman carismatico come Bon Scott, morto dopo una notte di eccessi, segnando con il suo inconfondibile timbro il leggendario Back in black, che è ancora oggi il secondo album più venduto di sempre. Johnson, che si è da poco ripreso dai suoi problemi di salute che lo hanno tenuto lontano per alcuni anni dal palco, oggi canta mezzo tono sotto rispetto a quarant’anni anni fa, ma la sua voce è ancora il perfetto complemento alle scorribande chitarristiche di Angus Young. Stevie Young, figlio maggiore del fratello più grande di Angus, è ormai perfettamente a suo agio nel ruolo di chitarrista ritmico, mentre la ritmica formata dal batterista Matt Laug e dal nuovo bassista Chris Chaney (che ha suonato per Jane’s Addiction, Slash, Alanis Morissette, Joe Cocker, Shakira e Celine Dion) non perde mai un colpo. Un concerto degli AC/DC è un’esperienza che non si può raccontare, ma che va vissuta in prima persona. L’hard rock schietto e diretto della band australiana è pensato apposta per esaltare le grandi platee, come emerge anche dai numerosi video che circolano su Youtube. Si canta, si balla, si suda. Merito soprattutto del repertorio: gli AC/DC hanno composto brani così iconici da essere conosciuti anche da chi non ascolta la loro musica. Chi non ha sentito almeno una volta canzoni leggendarie, a cavallo tra hard rock e rhythm and blues, come Back in black, Highway to hell, Let there be rock e Thunderstruck? Pezzi che dal vivo diventano ancora più incendiari e irresistibili. Pensiamo al lungo botta e risposta tra Johnson e gli spettatori in Thunderstruck, molto superiore rispetto a quella dell’album, oppure ai 13 rintocchi di campana di Hells Bells: l’ingresso della campana è ancora oggi uno dei momenti del concerto più attesi dai fan. E lo sarà anche il prossimo 20 luglio, nell’ultimo (?) concerto italiano degli AC/DC.

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