Ancelotti sbarca al Bayern Monaco: re Carlo a caccia di un record
Contratto triennale per sedersi sulla panchina di Guardiola. Ha già vinto in Italia, Francia e Inghilterra: può entrare nella storia
Carlo Ancelotti sarà l'allenatore del Bayern Monaco per le prossime tre stagioni, sedendosi sulla panchina che fino al termine di questa stagione è di Pep Guardiola. Una scelta che rimette il più vincente dei tecnici italiani al centro della scena dopo l'anno sabbatico che si è concesso per lasciarsi alle spalle le scorie dell'avventura al Real Madrid, chiusa con l'esonero a dodici mesi dalla conquista della Decima.
Il cerchio si chiude con ampio anticipo, come tradizione per il club bavarese che aveva già precorso i tempi nel 2013 quando era stata la volta di Guardiola a prendere il posto di Heynckes. Ancelotti ha già firmato il contratto ricchissimo e sarà quasi certamente annunciato prima di Natale così che tutto sia chiaro. Era stato contattato una prima volta nel maggio 2015, quando Guardiola aveva lasciato intendere di poter abbandonare la Bundesliga, ma allora aveva ancora speranza di poter proseguire con il Real Madrid.
Ora i tempi sono maturi. Ancelotti, che nella passata estate era stato corteggiato dal Milan ma aveva espresso il desiderio di fermarsi per curare un vecchio malanno e ricaricare le pile, torna in gioco in uno dei club più ricchi e ambiziosi. Nelle ultime settimane il suo nome era stato accostato anche a Chelsea e Manchester United, le grandi inglesi in crisi di risultati: l'accordo con il Bayern, però, era già stato trovato e andava solo formalizzato.
Perché si potesse procedere, il Bayern ha dovuto prima attendere l'addio definitivo di Pep: Ancelotti aveva posto come condizione di non subentrare a un tecnico che non avesse scelto lui di abbandonare Monaco di Baviera. Così è stato e il catalano - che dovrebbe presto annunciare il suo futuro e guarda al Manchester City - potrà lavorare serenamente fino alla fine della stagione.
A caccia di un titolo da record
Ancelotti porta a Monaco di Baviera un palmarès da record. E' uno dei tecnici più vincenti della storia del calcio europeo e mondiale e le sue vittorie sono pesantissime. Da quando si è sbloccato con il Milan nella notte della finale di Manchester 2003 contro la Juventus non si è più fermato. Ha allenato club prestigiosi lasciando sempre il segno: Milan, Chelsea, Psg, Real Madrid e adesso Bayern Monaco. Solo con la Juventus non ci è riuscito, collezionando due secondi posti sfortunati che gli avevano appiccicato addosso l'etichetta di 'perdente di lusso'.
Non è così e i trionfi successivi lo dimostrano: 3 Champions League con 3 club diversi (record insieme a Pasley), 3 Supercoppa Uefa, 2 Mondiale per Club, il titolo di campione nazionale in Italia (Milan), Inghilterra (Chelsea) e Francia (Psg). Manca la Liga, dove non ha mai preceduto Barcellona e Atletico Madrid, ma dove lo ricorderanno per sempre per aver rotto il maleficio della Decima delle merengues.
Ci sono solo altri quattro tecnici capaci di vincere in quattro nazioni differenti: Trapattoni, Ivic, Happel e Mourinho. Nessuno di loro, però, lo ha fatto in quattro dei cinque campionati top d'Europa come riuscirebbe ad Ancelotti conquistando la Bundesliga. A Monaco, dunque, Carletto gioca per la storia.