Andrea Belotti
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Andrea Belotti, il fenomeno del mercato (ma che conviene resti in Italia)

Ha una clausola da cento milioni di euro, se lo contendono Milan e Manchester United. Nell'anno del Mondiale, però, serve che giochi

Da Manchester a Milano, tutti pazzi per il Gallo. Andrea Belotti è l'uomo del mercato nell'estate 2017 dopo la stagione da record con la maglia del Torino che lo ha visto duellare fino a maggio con Dzeko per il titolo di capocannoniere. E' giovane, italiano, ha un contratto relativamente basso (1,5 milioni più bonus nel rinnovo appena firmato) e notevoli margini di crescita.

Tutte qualità che lo rendono appetibile ai grandi club che, infatti, hanno messo gli occhi su di lui e sono pronti a fare follie. In prima fila ci sono Milan e Manchester United, ma il nome gira forte anche su altre piazze straniere.


Il pallino è in mano al Torino che lo ha legato con un contratto fino al 30 giugno 2021 e che può deciderne il futuro. E' vero, c'è la clausola da 100 milioni valida solo per l'estero, però Cairo ha tanti argomenti da mettere sul piatto e Belotti si è dimostrato sensibile al fascino della maglia granata. La stessa firma in inverno ha rappresentato un atto d'amore verso il club che ha puntato su di lui.

Ecco perché conviene (a tutti) che resti in Italia

L'esplosione di Belotti è una fortuna per tutto il calcio italiano. Dopo un Europeo in Francia in cui Conte ha dovuto portare una nazionale spuntata, Ventura si è trocato per le mani un patrimonio inatteso. Non solo il Gallo (26 reti), ma anche Immobile (23), Insigne (18) e Bernardeschi (11) in attesa di capire qualcosa sul recupero di Balotelli (positivo a Nizza) e avere risposte da Gabbiadini, Berardi, El Shaarawy ed Eder, che frequenta Coverciano con continuità.

Insomma l'orizzonte si è schiarito in vista dell'autunno che ci deve portare al Mondiale in Russia dell'estate 2018. Manca un anno esatto. La priorità per Ventura e per la nazionale è che i potenziali titolari della spedizione russa trascorrano la prossima stagione in campo e non in panchina o tribuna.

Belotti oggi è imprescindibile per le speranze dell'Italia. Andare a Manchester da Mourinho rappresenterebbe un avanzamento di carriera importante, ma lo esporrebbe anche alla concorrenza spietata di una rosa in cui è difficile farsi largo. E alla necessità di adattarsi a un calcio differente con nuova lingua, alimentazione e preparazione atletica.

Meglio che resti in Italia, forse anche per lui. Torino o Milan è questione di calciomercato. In maglia granata Belotti godrebbe del credito accumulato, sarebbe protagonista e potrebbe completare la sua crescita; in fondo è esploso solo da un anno e deve consolidarsi. Al Milan sarebbe al centro di un progetto seppure con addosso la pressione di non poter fallire anche per il costo sostenuto per prenderlo. Giocherebbe in Europa (mai praticata) e potrebbe accumulare un'utile esperienza internazionale.

Milano o Torino, San Siro o l'Olimpico Grande Torino. Per il calcio italiano è bene che il palcoscenico per le sgroppate di Belotti il prossimo anno sia uno di questi due. Nessuno può farzarne la scelta, ma se accadesse significherebbe un'apertura di credito incredibile anche sul futuro in azzurro.

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Giovanni Capuano