Il mondo dell'arte parla ai giovani
Il 40% dell’arte viene acquistata da giovanissimi. Ad affermarlo è Bloomberg che in un report evidenzia come le ultime generazioni (Generazione Z e Millennials) abbiano un potenziale di spesa pari a 3 miliardi di dollari. E che utilizzino Instagram per scoprire nuovi artisti e - grazie alle ultime tecnologie - comprare con solo qualche click. Secondo l’Hiscox Online Art Trade Report, l’80% dei collezionisti utilizza la piattaforma social mentre il 79% dei Millennials dice di aver acquistato online più di una volta negli ultimi 12 mesi. La pandemia non ha fatto altro che accelerare una necessaria digitalizzazione del settore che potrebbe segnarne un’importante ripresa. Il 56% dei protagonisti del settore sono convinti che il mercato dell’arte si trasferirà online in maniera permanente.
Più di due terzi (67%) degli acquirenti d’arte intervistati da Hiscox ha acquistato arte online tra marzo e settembre, in aumento rispetto al 44% del 2019. Le persone che hanno collezionato e collezionano da meno di tre anni sono state particolarmente attive, e l’82% ha comprato arte sul web. Visitare le piattaforme d'arte online ha inoltre offerto agli acquirenti una distrazione gradita durante il lockdown iniziale. Il 72% degli intervistati ha detto di aver visitato le piattaforme di vendita di arte e collezionismo; un dato in aumento rispetto al 54% del 2019.
Forbes ha analizzato questo nuovo trend partendo da una delle piattaforme d’arte di maggiore successo al momento: ArtSugar. «Ho osservato che questi incredibili artisti stavano lottando per costruire un business vendendo e distribuendo il proprio lavoro, a causa della logistica ingombrante e delle sfide di marketing» ha spiegato la fondatrice Alix Greenberg. «ArtSugar risolve questo problema fornendo una soluzione tecnologica che rimuove questi blocchi stradali, in modo che gli artisti possano creare e vendere, senza il mal di testa di gestire la logistica backend».
Artisti contemporanei, con più o meno followers, che utilizzano le piattaforme social per farsi conoscere. E magari incontrano il supporto di un idol o un influencer che da un giorno all’altro li trasporta nell’Olimpo dell’arte. È l’esempio del coreano G-Dragon che a soli 32 anni è classificato tra i 50 collezionisti più influenti secondo Artnews.
La categoria «Collectibles» di Stockx, piattaforma nata per il “trading” di sneakers, è in continua crescita. Tra i prodotti più ricercati troviamo le statuette di Kaws, gli oggetti firmati Supreme, Bearbricks, i prodotti firmati da Virgil Alboh (specialmente la sua collaborazione con Ikea) e il classico fiore di Takashi Murakami.
Ma l’arte oggi non è solo da toccare. Negli ultimi giorni si sta infatti parlando sempre più spesso di NFT (Not Fungible Token), ovvero oggetti digitali unici con proprietà registrate. Il magazine Cryptonomist spiega come «di fronte all’infinita riproducibilità dei contenuti digitali, gli NFT equivalgono alla firma d’artista, certificato di provenienza custodito eternamente nel registro decentralizzato della blockchain. L’artista può dunque creare una serie di opere digitali visivamente identiche – l’equivalente di opere d’arte in edizioni o stampe a tiratura limitata e amministrarle come entità distinte». Con investitori come Elon Musk - e lo youtuber Logan Paul che ha guadagnato 3 milioni in meno di 24 ore grazie agli NFT) anche Christie’s è pronta a lanciare la sua prima asta virtuale.