Champions League: solo il Barcellona (voto 10) migliore dei tifosi
Le pagelle della finale, con il coro dei catalani per Pirlo e il saluto della gente della Juventus da applausi come le giocate dei blaugrana
Non è andata bene e, quindi, ben pochi ricorderanno la notte di Berlino con piacere. La Coppa dalle grandi orecchie resta una maledizione per la Juventus e il calcio chiude la stagione del riscatto senza la gioia più bella. Però la cavalcata dei bianconeri e la dignità con cui ci hanno provato fino alla fine merita di non essere cancellata con un colpo di spugna. Ecco le pagelle dei due giorni berlinesi che non hanno cambiato la storia juventina, ma l'hanno di sicuro arricchita.
Voto 10: al Barcellona (e a Luis Enrique)
Vittoria meritata e costruita prima ancora di scendere in campo, evitando l'errore mortale di sottovalutare forza e orgoglio dell'avversario. Altre volte era successo. Voto strameritato per Luis Enrique cacciato dall'Italia come un intruso. Meglio lui di chi l'ha mal giudicato da noi.
Voto 9: ai tifosi bianconeri e catalani
Da brividi l'applauso lunghissimo e malinconico con cui la gente della Juventus ha accolto la resa di Buffon e compagni. Riconoscimento dovuto (ma non scontato) dopo una stagione comunque eccezionale. Il coro che i catalani hanno riservato a Pirlo, invece, entra di diritto nei momenti da collezionare. Unico.
Voto 9: a Messi e al suo altro Pallone d'Oro
È la somma delle Champions vinte (4) e dei palloni d'oro alzati. Sbagliamo? No, perché con la finale di Berlino, giocata nemmeno in maniera eccelsa ma decisa con una sola fiammata, la Pulce si è garantito anche il viaggio invernale a ritirare il premio dei premi. Impossibile che CR7 possa cambiare il finale di questa storia. Poteva essere l'anno di Tevez o di Buffon. Niente da fare.
Voto 8: a questa Juventus
Otto come le finali giocate che diventano sei perse e solo due vinte. La Juventus, però, è destinata a tornarci in fretta se saprà fare tesoro dei pochi errori commessi quest'anno. In ogni caso, contro i più forti i bianconeri si sono comportati meglio del super Bayern di Guardiola. Hanno battuto il Real Madrid e non hanno tremato di fronte a nessuno. Da applausi.
Voto 6: a Pirlo, prestazione a parte
Media aritmetica tra l'8 che meritano le sue lacrime e il 4 (ma esageriamo per troppa ammirazione) di una finale che non è mai stata la sua finale. Allegri non l'ha tolto, anche se avrebbe dovuto: giusto così anche se, forse, sarebbe stato più funzionale.
Voto 5: ai gufi di tutto il mondo
Non solo quelli che ora godono (in Italia), ma anche a quelli di Madrid e dintorni. Tutto comprensibile, per carità, ma è stato molto più bello respirare da vicino il clima di sportività di cui è stata permeata la notte di Berlino. C'è chi ha festeggiato la caduta della Juve: atteggiamento provinciale e inutile. Meglio prendere appunti e copiare.
Voto 4: all'esagerata fan zone
D'accordo gli sponsor, la fan zone e gli spettacoli. Però non riuscire quasi a scorgere la forma imponente della porta di Brandeburgo perché persa nel casino da sagra della zona d'accoglienza dei tifosi è parso davvero troppo. Da tenere a mente tra dodici mesi quando toccherà a Milano ospitare la finale: che almeno il Duomo si scorga un po'. Non chiediamo altro.
Voto 3: al fair play di Neymar
Possibile che non riesca a imparare da alcuni monumenti con cui gioca il senso della correttezza? Nessun tuffo, ma la protesta dopo aver segnato di braccio è stata sgangherata e fuori luogo. Davvero l'unica macchia in una serata perfetta sotto il profilo del fair play.
Voto 2: all'organizzazione (una volta teutonica)
Code un po' ovunque, ressa agli ingressi e un generale senso di confusione. Si può dire, per una volta, che non abbiamo nulla da imparare.