Ultima gara in Coppa del mondo di Max Blardone: "Grazie a tutti"
Si è chiusa a St. Moritz la carriera agonistica del campione di sci: il suo saluto a quanti lo hanno sostenuto e seguito
Ciao amici, eccomi dopo un weekend e una settimana intensa e molto importante. La stagione di Coppa del Mondo appena conclusa è stata la mia ultima stagione da atleta agonista e la gara di sabato scorso a St. Moritz l'ultima della mia lunga carriera.
Le emozioni sono state moltissime e vorrei condividerle con voi! Se faccio un bilancio della mia “vita sugli sci”, mi rendo conto di essere stato molto fortunato ad aver fatto della mia passione il mio lavoro. In questi mesi ho rivissuto mentalmente più volte la mia carriera, 16 anni sulle piste di tutto il mondo sono tanti e mi hanno regalato grandi gioie. Lo sci ha sempre fatto parte della mia vita, è sempre stato la mia grande passione, ho messo gli sci per la prima volta a tre anni e non li ho più tolti.
È stato un crescere insieme, un sogno diventato realtà: le gare e vittorie a livello locale, la vittoria del Trofeo Filasprint nel 1986, l'emozione di diventare Campione d'Italia nel 1991 e poi Campione del Mondo Junior in Slalom nel 1999. Lì ho capito che forse potevo realizzare una parte del mio desiderio: partecipare alle gare di Coppa del Mondo. Ci sono arrivato con impegno, anche dopo un infortunio e un’operazione che mi hanno costretto a stare fermo per un anno, a convivere per anni con un fastidioso mal di schiena, abbandonando lo slalom e dedicandomi quasi esclusivamente al Gigante. Con costanza e determinazione, impegnandomi e lavorando duro, la Coppa del Mondo è arrivata.
Al mio esordio in Coppa del Mondo mi sono trovato a gareggiare con grandissimi dello sci, che prima di allora avevo solo visto in televisione! Hermann Mayer, Stephan Eberharter, Fredrik Nyberg, Michael von Grunigen, Didier Cuche, Lasse Kjus, Kjetil Andre' Aamodt... guardando le foto, ancora oggi sorrido a vedermi così piccolo e gracile vicino a quei colossi!! In quegli anni è arrivato anche il mio primo podio, a Flachau nel 2004, e l'anno successivo nel 2005 la prima vittoria ad Adelboden: vincere nel tempio del Gigante e avere il calco del mio piede vicino a Tomba e altri miei idoli mi sembrava incredibile! Lo stesso anno la vittoria in Val Badia, sulla Gran Risa, che mi è rimasta sempre nel cuore. Capite bene che per me, che sognavo di fare un podio in Coppa del Mondo, era tantissimo.
Con il tempo, l’esperienza e gli anni ne sono arrivati altri, tutti bellissimi, fino all’ultimo di un mese fa in Giappone. Dopo la nascita di mio figlio Alessandro avevo deciso di dedicargli un risultato e mi sarebbe piaciuto chiudere la carriera con un podio: così è stato, e rimarrà per sempre un bellissimo ricordo. Se continuo a riflettere sulla mia carriera, mi sento di dire una cosa importante: sono sempre rimasto fedele alla mia passione, al mio amore per questo sport, allenandomi e preparandomi con serietà, impegno e correttezza.
Il ritiro dalle competizioni non è semplice, perché fisicamente mi sento ancora in forma: soprattutto in questa ultima stagione ho avuto sensazioni positive e mi sono divertito, mi sono goduto ogni gara ed ogni pista. La mia energia è intatta, la mia voglia di raggiungere obiettivi e risultati è sempre presente. Ho deciso però di dirottare questa mia energia e grinta anche verso altri obiettivi: sono sereno e convinto che lo sportivo sa quando arriva il momento di smettere. È una cosa che senti dentro, e quel giorno che prima mi sembrava tanto lontano, ora è arrivato anche per me… è stato un giorno emozionante, ve lo descriverò, ma nella “prossima puntata”!
Nuove sfide intanto mi attendono, io sono carico e motivato … e sempre con gli sci ai piedi! Voglio intanto cogliere l'occasione per fare dei ringraziamenti e prima di tutto ringrazio i miei genitori Elio ed Antonietta perché il mio sogno è diventato realtà soprattutto per merito loro, hanno creduto in me anche compiendo enormi sacrifici, insomma c'è tutta la storia di una vita in questo mio grazie, spero almeno di averli resi orgogliosi di me.
Ringrazio la mia compagna Simona per avermi sempre sostenuto e incoraggiato, per aver gioito con me nei momenti di successo ma soprattutto per avermi regalato serenità anche nei momenti più difficili.
Ringrazio tutti e non me ne voglia nessuno ma mi è impossibile fare i nomi uno ad uno. Grazie agli addetti ai lavori che hanno percorso un pezzo di strada al mio fianco in questa bella avventura e hanno reso possibile ogni mio successo: tutti i miei allenatori, skimann, tecnici, medici, psicologi, fisioterapisti, massaggiatori, osteopati e tutti i componenti della Federazione Italiana sport invernali.
Un ringraziamento specialissimo poi va al mio gruppo militare di appartenenza Fiamme Gialle perché ha consentito ad un giovane ragazzo di vivere della sua passione e continuare ad inseguire il suo sogno. Ringrazio i miei sponsor e partner per avermi sostenuto e aver riposto la loro fiducia in me.
Grazie alla FIS e a tutti i componenti dell'organizzazione con cui ho condiviso molte delle mie giornate, grazie ai miei compagni, avversari italiani e stranieri che con le loro esperienze di vita mi hanno aiutato a crescere e a maturare e in questi ultimi mesi mi hanno manifestato gesti e parole di stima e affetto.
Grazie ai giornalisti e ai media per avermi seguito e raccontato in tutti questi anni. E poi grazie al mio Fanclub e a tutti i miei straordinari tifosi che mi hanno sempre caricato ed entusiasmato, senza di loro i miei successi non avrebbero avuto lo stesso sapore. E naturalmente grazie a voi che mi avete letto in questo blog: sono felice di avervi fatto conoscere una parte di me e avervi reso partecipi della mia carriera.