Bond Juventus: tutti i dettagli dell'operazione voluta da Agnelli
Ecco come sarà il prestito che darà ai bianconeri altro denaro: cifre, tassi di interesse e modalità del collocamento
Operazione riuscita: il collocamento del prestito obbligazionario non convertibile emesso dalla Juventus ha consentito alla società bianconera di raccogliere sul mercato 175 milioni di euro. Soldi che nelle intenzioni del club saranno interamente utilizzati per ristrutturare la posizione debitoria che al 30 giugno scorso ammontava a 310 milioni di euro e che nel corso dell'estate si è ulteriormente appesantita per via delle operazioni di mercato chiuse con un saldo complessivo negativo di 160 milioni di euro.
"C'è grande soddisfazione e la conferma che la Juventus è sempre pioniera e innovativa" ha commentato il presidente Andrea Agnelli, sottolineando la "volontà di proseguire nel percorso di cresciata" anche perché "consapevoli che le grandi realtà restano lontane".
L'emissione è stata accolta favorevolmente dal mercato con volumi ordini da 250 milioni che hanno coinvinto la società ad incrementare la quota raccolta da 150 a 175 milioni.
Chiarite le ragioni per cui la Juventus ha scelto di ricorrere alla strada del bond: il tasso della cedola fissa annua al 3,375% ("Costo ritenuto conveniente") e la struttura del prestito obbligazionario senza covenant intermedi, con rimborso al termine della scadenza quinquennale, sono stati ritenuti funzionali a diversificare le fonti di approvigionamento e andranno a sostituire alcune delle linee di credito attualmente in essere.
Caratteristiche e tassi di interesse del bond
La Juventus ha emesso un bond corporate, dunque non attraverso una società veicolo ma direttamente in capo al club, senior e unsecured ovvero di primo rango nel rimborso e senza garanzie. Uno strumento che è stato sottoscritto da investitori provenienti da Italia, Regno Unito, Germania, Francia, Singapore e Hong Kong con pezzature tra 5 e 35 milioni di euro
"Una struttura differente rispetto a quella utilizzata in passato da altri club, innovativa non solo in Italia" ha spiegato Marco Re, Chief Financial Officer: "Il successo della sottoscrizione conferma che la società ha un merito creditizio alto e viene considerata solida".
Si tratta della prima emissione del 2019 di questo genere di bond e la risposta del mercato è stata ritenuta pienamente soddisfacente dal club, soprattutto in un momento di forte volatilità dei mercati.
"Debito sotto controllo e con limiti fisiologici"
Nelle intenzioni della società l'operazione finanziaria non appesantirà ulteriormente il debito esistente e non esistono allarmi sulla sua crescita. Era previsto che aumentasse in concomitanza con i massicci investimenti dei mesi scorsi ma, come ha ricordato Marco Re, "la dinamica era in atto indipendentemente dall'emissione di questo inizio 2019 ed è attentamente monitorata".
Per andare oltre servirà aumentare il fatturato: "Ci sono limiti fisiologici anche perché i debiti vanno restituiti" ha spiegato Re. Il bilancio è previsto in perdita al 30 giugno 2019 (quanto dipenderà dal cammino in Champions League), mentre la società è al lavoro per altri rinnovi di partnership sul modello di quanto accaduto nei mesi scorsi con Adidas.
Non è previsto ad oggi alcun aumento di capitale e nemmeno l'emissione di altri prestiti. Lo stesso vale per operazioni destinate al mercato dei risparmiatori.