Britney Spears, la più odiata dai pirati
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Britney Spears, la più odiata dai pirati

Le canzoni della pop star utilizzate dai mercantili per allontanare i "bucanieri" somali

Da reginetta del pop a vero incubo per i pirati somali: il destino di Britney Spears sembra aver giocato uno strano quanto bizzarro tiro alla (ex) star della fine degli anni '90. A quanto pare successi come One More Time o Oops! I Did It Agian sono diventati vere armi di dissuasione contro i bucanieri che puntaulmente tentano di assaltare i mercantili in transito nel corno d'Africa. A rivelare l'originale sistema anti-pirateria è stato Rachel Owens, ufficiale in seconda della marina mercantile britannica, che al Daily Mail ha spiegato il motivo della scelta musicale: "Quei soggetti non sopportano la cultura occidentale e in particolare la musica occidentale. Per questo le hit di Britney Spears sono perfette".

Non esattamente un complimento per colei che, secondo la Recording Industry Association of America (RIAA) è stata l'ottava artista donna ad aver venduto di più negli Stati Uniti, con 34 milioni di album acquistati dai fans. Da sesta artista femminile ad aver venduto di più nella storia, con oltre 100 milioni di copie nel mondo, la ex "Principessa del pop" è diventata lo spauracchio dei temutissimi pirati somali, specie quando le sue canzoni vengono suonate a tutto volume. L'effetto sembra essere quello di una fuga immediata dei banditi del mare. "E' così efficace - ha spiegato ancora Owens - che raramente gli uomini del servizio di sicurezza arrivano alle armi. Appena i pirati vengono assaliti da Britney, s ene vanno il più rapidamente possibile".

A spiegare il fenomeno può aiutare anche il fatto che i mercantili che solcano le acque infestate dai pirati sono date di un sistema di difesa, chiamato LRAD (Long Range Acoustic Device), in grado di investire a volume insopportabile chiunque si trovi nello specchio d'acqua intorno alle navi. Gli aggressori, respinti da queste "bombe sonore" non sarebbero più in condizioni di attaccare i mercantili. A quanto pare, da qualche tempo a questa parte le navi britanniche avrebbero deciso di spingersi oltre, sostituendo ai semplici sistemi acustici, vere e proprie canzoni, attingendo appunto dal repertorio di Britney Spears. Immediata l'ironia, con Steven Jones, della Security Association for the Maritime Industry, che ha commentato: "Se Britney Spears fa questo effetto, allora Justin Bieber viola la convenzione di Ginevra".

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Eleonora Lorusso

Nata a Milano, laureata in Lettere Moderne all’università Cattolica con la specializzazione in Teoria e Tecnica dell’Informazione, è giornalista professionista dal 2001. Ha lavorato con Mediaset, Rai, emittenti radiofoniche come Radio 101 e RTL 102,5, magazine Mondadori tra i quali Panorama dal 2011. Specializzata in esteri e geopolitica, scrive per la rivista di affari internazionali Atlantis, per il quotidiano La Ragione e conduce il Festival internazionale della Geopolitica europea dal 2019. Dal 2022 vive negli USA.

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