Bruno D'Amicis, wildlife photography
Bruno D'Amicis ( ©Bruno D'Amicis)
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Bruno D'Amicis, wildlife photography

Incontro con Bruno D'Amicis, noto fotografo naturalista che cattura immagini e racconta storie di straordinaria bellezza


Volto tra i più interessanti del panorama fotografico attuale, premiato in tutto il mondo per i suoi lavori ( tra i riconoscimenti ricevuti spiccano un primo premio al World Press Photo e al Wildlife Photographer of the Year nel 2014, mentre nel 2015 ha ricevuto il Fritz Pölking Prize per il suo lavoro sulla volpe del deserto), ho incontrato Bruno D'Amicis al visual festival di «Cortona on The Move», ospite – in qualità di Canon coach - ad uno dei tanti incontri d'approfondimento che da sempre caratterizzano la manifestazione. Disponibile e sorridente, pacato e un po' timido, Bruno, che è nato a Roma nel 1979 e dal 2008 vive e lavora all'ombra delle montagne d'Abruzzo, ha raccontato un po' di se e del suo lavoro: quello che ne è scaturito è un ritratto «a tutto tondo» di un grande professionista, naturalista prima che fotografo, innamorato della natura e della sua professione

Quando hai iniziato a fotografare?

Fotografo da quando ero piccolissimo. Da sempre appassionato di natura, di mare e di montagna, ho sentito sin da bambino l'esigenza di condividere con gli altri i momenti e le emozioni che vivevo all'esterno, a contatto con la natura.

Abbandonati gli acquarelli, nei quali ero scarsissimo, ho scoperto ed ho iniziato a usare la macchina fotografica di mio padre. E non l'ho più lasciata. Praticamente non ho più smesso di scattare e, col tempo, ho trasformato questa mia passione nella mia professione

Che cos'è per te la fotografia?

La fotografia è una disciplina, un esercizio mentale fatto di attesa, lentezza e resistenza, che mi ha permesso di entrare in intimità con i miei soggetti preferiti. Per me la fotografia è magia. E' un dono. E' il momento in cui la tua «vision», il tuo sogno, incontra la realtà e ti permette di sublimarla. Se scatti con il cuore - e con il batticuore - le immagini che porti a casa sono immagini senza tempo e parlano a tutti

Quali sono i tuo soggetti preferiti e come ti approcci a loro?

Lavoro molto con animali sensibili e per questo ho bisogno di un approccio scientifico, corretto e il più possibile delicato e silenzioso. Non ho bisogno di scattare a raffica.

Come definiresti il tuo stile?

Mi definirei sobrio, con una grande passione per la luce. Mi piace contestualizzare il soggetto all'interno del suo ambiente. Prediligo le immagini semplici e pulite - Less is more, direbbero gli inglesi - in modo da lasciare spazio alla fantasia dell'osservatore.

Hai un «desiderio fotografico» ancora irrealizato?

Da anni vorrei raggiungere le zone più integre del Sahara, che si trovano fra il Mali, il Niger e il Ciad. Per motivi di instabilità politica, logistici ed anche economici, purtroppo non ci sono ancora riuscito. Il problema che in quelle zone vivono specie animali che stanno scomparendo e che vorrei fotografare. Speriamo di non arrivare troppo tardi…

Per chi volesse seguire Bruno D'Amicis, il suo profilo Instagram è @brunodamicisphoto

La volpe del deserto ( ©Bruno D'Amicis)

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Rita Fenini