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Calciomercato 2017-2018: le pagelle delle squadre di Serie A

Tutti i voti ai protagonisti di tre mesi di trattative, colpi e spese pazze. Juventus, Milan, Napoli, Inter e Roma: Chi ha fatto meglio?

E' stata un'estate piena di spese, record e colpi di scena. Trattative e tradimenti che hanno disegnato una nuova Serie A a caccia del titolo che è in mano alla Juventus ormai da sei stagioni. Sono tornati i soldi, almeno all'apparenza.

Il calciomercato che ha chiuso alle ore 23 del 31 agosto sarà ricordato prima di tutto per il ritorno del Milan cinoamericano, per gli entusiasmi (e le difficoltà) dell'Inter di Suning e per le scelte contrapposte di Juventus e Napoli oltre che per la Roma che ha cambiato pelle e dirigenti assumendo un guru delle plusvalenze come Monchi.

Ora che tutto si ferma fino a gennaio è il momento di fare il bilancio dei tre mesi di lavoro, più o meno segreto, di procuratori, intermediari e direttori sportivi. Come sempre il vero verdetto sarà quello del campo. Ecco il pagellone delle venti squadre di Serie A:

Juventus - voto 7

La Juventus campione d'Italia in carica parte sempre con i favori del pronostico per lo scudetto (sarebbe il settimo consecutivo), ma il mercato va giudicato anche sulle ambizioni europee di una squadra che vorrebbe tornare a giocarsi la Champions League da protagonista. 

Marotta ha comprato tanto, soprattutto in attacco, dando una fisionomia diversa al gruppo di Allegri. Però la cessione di Bonucci e la partenza di Dani Alves hanno aperto un vuoto di leadership, tecnico e di esperienza che l'arrivo in extremis di Howedes ha cercato di colmare. 

La sintesi? Squadra che resta fortissima, forse la migliore, in Italia ma che non necessariamente si è rinforzata per l'assalto all'Europa. Quindi voto 8 guardando alla Serie A e 6 pensando alla Champions League. La media fa 7.

Napoli - voto 8

De Laurentiis e Sarri hanno fatto un esperimento: mercato ridotto al minimo, conferma della squadra che ha fatto 86 punti l'anno scorso investendo su rinnovi pesanti e mancate cessioni più un paio di ritocchi come Ounas, Inglese e Mario Rui.

La scommessa è dare compimento al ciclo di un gruppo da record di punti per due anni consecutivi. Le cessioni degli esuberi (Pavoletti, Zapata e Strinic) hanno portato in cassa un tesoretto da oltre 30 milioni di euro. Impresa non semplice in un mercato dove è facile comprare e difficilissimo vendere.

Roma - voto 6,5

Mercato non del tutto convincente. Le ragioni di bilancio hanno portato alla rinuncia dell'asse centrale, da Szczesny fino a Salah che di questa squadra era uomo quasi insostituibile. I sostituti dovranno dimostrare di essere all'altezza e qualche dubbio su Karsdorp e Moreno è legittimo.

Il colpo Schick vale mezzo punto e un sogno, quello di aver preso un futuro top player. Di Francesco è bravo ma deve far vedere di essere pronto per una grande piazza e di saper cambiare in corsa vestito tattico alla sua rosa. Si attendono i frutti del lavoro del ds Monchi, arrivato come il top player dei dirigenti.

Milan - voto 7,5

Fassone e Mirabelli dovevano rifondare una squadra diventata anoressica dopo anni di mercato al risparmio. Hanno fatto molte cose e in fretta, cercando di scegliere giovani di prospettiva e qualche big con provata esperienza. L'arrivo di Bonucci dovrebbe aver regalato a Montella il leader necessario per gestire la rifonazione, mentre Biglia è il perno della manovra.

Le incognite si chiamano André Silva, su cui sono stati investiti 40 milioni di euro, e quale modulo userà il tecnico. Perché non tutti i nuovi arrivati potrebbero essere funzionali alle scelte di Montella e sarebbe un peccato penalizzare giocatori dal talento sicuro. Mezzo voto in più per essere riusciti a trattenere (pur ad alto prezzo) Donnarumma.

Inter - voto 6,5

Premessa: è il voto al mercato e non alle potenzialità della squadra. Da applausi la scelta di Spalletti per dare un senso dopo il caos delle ultime stagioni e la funzionalità di alcune scelte, a partire da Borja Valero e Vecino. Il resto va valutato sul campo ma non è detto che sia da buttare, anche se negli occhi dei tifosi restano i grandi nomi dei top player fatti circolare con eccessiva leggerezza per mesi (e non per sola colpa dei giornalisti).

Capitolo-Suning: la sterzata con chiusura dei rubinetti è stata violenta. Il diktat del Governo cinese c'entra ma non spiega tutto. Le regole Uefa erano note da sempre e sono state sottovalutate. Essere arrivati all'inizio della stagione con due soli centrali difensivi più Ranocchia è un rischio notevole e abbassa la media.

Lazio - voto 6,5

Il voto è la media tra i movimenti in ingresso (Nani e Lucas Leiva al posto di Keita e Biglia) e le cessioni che Lotito e Tare sono riusciti a fare mettendo insieme una bella sommetta. Quasi un'impresa considerato che si trattava di giocatori ormai vicini alla scadenza contratto.

Keita al Monaco, Biglia al Milan e Hoedt al Southampton hanno portato nelle casse oltre 60 milioni di euro. L'idea è che la squadra di Inzaghi sia meno forte della scorsa stagione, ma intanto la Supercoppa è finita nella bacheca biancazzurra.

La corsa all'Europa

Dietro alle grandi c'è il mercato delle squadre che aspirano ad inserirsi nella corsa all'Europa League. Il Torino (voto 7) è stato attivissimo fino in fondo e ha tenuto Belotti come promesso da Cairo nonostante la clausola da 100 milioni. La Sampdoria (voto 6) ha fatto ricco e felice Ferrero ma poi ha saputo anche reinvestire per consegnare a Giampaolo una squadra all'altezza e la sufficienza la merita anche il Genoa (voto 6) che pure ha fatto il solito tourbillon.

Insufficienze per Sassuolo (voto 5,5) malgrado la permanenza di Berardi, Atalanta (voto 5) che dovrà affrontare la stagione con l'Europa League avendo perso alcuni dei pezzi pregiati e Fiorentina (voto 5) ridimensionata per volontà dei Della Valle. Pioli dovrà essere bravissimo per cavarne fuori una stagione di semina e crescita.

I voti delle altre

E' piaciuto il mercato del Cagliari (voto 7) impreziosito dal colpo record di Pavoletti al posto dell'uscente Borriello. Il Chievo (voto 6) è stato il solito: pochi movimenti, ben calibrati con l'obiettivo della salvezza. Male l'Udinese (voto 4,5) che in extremis ha ceduto anche Thereau affidandosi a Maxi Lopez che lascia più di un dubbio.

Bologna (voto 5,5) e Crotone (5) difficilmente si sono rinforzate. E le neopromosse? La Spal (voto 6,5) ha rifatto la squadra puntando sull'usato sicuro con Paloschi e Borriello. Il Verona (voto 5,5) partiva da una base già quasi di categoria ed è rimasta bruciata dalla vicenda-Cassano. Il Benevento (voto 5) faticherà a salvarsi.


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Giovanni Capuano