Calciopoli, respinto il ricorso della Juventus: lo scudetto resta all'Inter
Inammissibile per il Collegio di Garanzia la richiesta di cancellare il provvedimento del 2006 dell'allora Commissario Guido Rossi
Niente da fare per la Juventus nell'ormai infinita battaglia intorno a Calciopoli e allo scudetto del 2006, tolto ai bianconeri ed assegnato all'Inter. Il Collegio di Garanzia del Coni, presiduto da Franco Frattini, ha dichiarato inammisibile il ricorso della società di Torino che puntava a cancellare il provvedimento con cui l'allora Commissario straordinario Guido Rossi aveva dato il tricolore alla squadra di Mancini.
Il giudizio pronunciato dal Collegio dovrebbe chiudere in maniera definitiva la vicenda, almeno dal punto di vista della giustizia sportiva. Resta ancora aperta, almeno in linea teorica, la strada della richiesta di revisione dell'intero procedimento con l'attivazione dell'articolo 39 (LEGGI QUI COME FUNZIONA E QUANDO PUO' ESSERE RICHIESTO) sulla base di nuovi elementi emersi successivamente ai pronunciamenti dell'estate del 2006, quella che scosse dalle fondamenta il calcio italiano.
Un'opportunità che fino ad oggi la Juventus non ha percorso, preferendo altre strade fino ad arrivare all'ultimo stop del Collegio di Garanzia che ha sostanzialmente sposato le tesi del Tnas sull'incompetenza a giudicare.
tratto da Coni.it
Su cosa aveva fatto ricorso la Juventus
La Juventus aveva chiesto al Collegio di Garanzia del Coni di pronunciarsi sulla non competenza affermata nel novembre 2011 dal Tnas (Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport dello stesso Coni) che aveva rigettato l'istanza con cui il club bianconero aveva chiesto di cancellare il provvedimento di revoca del titolo 2005-2006 firmato dall'allora Commissario Straordinario Guido Rossi in seguito ai fatti di Calciopoli.
Quel provvedimento aveva fatto scivolare indietro Juventus (retrocessa in Serie B) e Milan (penalizzato) consegnando lo scudetto all'Inter di Mancini che sul campo si era classificata terza. Il Tnas aveva dichiarato la propria incompetenza a intervenire.
A otto anni di distanza dal quel pronunciamento e a tredici dai fatti oggetto della disputa, la società torinese era tornata all'assalto facendosi forte dell'ultimo dispositivo con cui la Corte di Cassazione chiedeva - secondo i bianconeri - che la giustizia sportiva riprendesse possesso della propria competenza per chiudere definitivamente la partita di Calciopoli.
Cancellare il provvedimento del Commissario straordinario Rossi o, in subordine, rimandare tutto al Tribunale della Federcalcio per un altro verdetto: questa la richiesta. Inter e Figc si sono opposte ricordando tutte le sentenze negative alla Juventus, sia in campo sportivo che giudiziario e, nel caso della federazione, anche degli accordi sottoscritti allora dai dirigenti juventini.