
Cassius Marcellus Coolidge, Cani giocano a poker

Giovane donna in un giardino, Pierre-Auguste Renoir, 1916 circa

Arearea o giocosità, dipinto di Paul Gauguin conservato al Musée d’Orsay di Parigi.

Cassius Marcellus Coolidge, Cani giocano a poker

Tiziano, Ritratto di Carlo V con il cane, 1533 circa, conservato nel Museo del Prado a Madrid.

Lorenzo Lotto, “Lapidazione di Santo Stefano”, : 1513-1516 circa.

Ritratto di Misia Sert, realizzato da Pierre-Auguste Renoir

Cassius Marcellus Coolidge, Cani giocano a poker

Gerard ter Borch, Ufficiale scrive una lettera alla presenza di un trombettiere.

Tiziano, “Venere di Urbino”, 1538, dipinto conservato agli Uffizi di Firenze

Paul Gauguin, “Pastorali tahitiane”, 1892-93.

Cassius Marcellus Coolidge, Cani giocano a poker

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Tiziano Vecellio, ritratto di Federico II Gonzaga duca di Mantova, 1529.

Paul Gauguin, Ragazze bretoni che danzano, 1888, dipinto conservato alla National Gallery of Art di Washington.

Cassius Marcellus Coolidge, Cani giocano a poker

Rembrandt Harmenszoon van Rijn, Ritratto di signora con un cane da salotto, 1662-5.

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Curiosità di Gerard Ter Borch il Giovane, 1662

Tiziano Vecellio, Venere con Organista e Cupido, 1550/52 circa.

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Mentre come ogni estate ritorna d’attualità lo spregevole fenomeno dell’abbandono degli animali domestici (#ionontiabbandono è l’hastag della campagna di sensibilizzazione della Lega Nazionale per la Difesa del Cane e Strada dei Parchi), ci divertiamo a esplorare il rapporto tra cani e arte.
Attorno alle Danae di Tiziano più di una volta un cagnolino ha fatto capolino, accanto all’ignuda donna distesa. Ma anche Paul Gauguin ha reso i cani co-protagonisti dei suoi dipinti. Per non parlare di artisti come Renoir o Rembrandt. Ma è di sicuro Cassius Marcellus Coolidge, il pittore statunitense vissuto tra fine Ottocento e gli inizi del Novecento, ad aver lasciato la più grande impronta “canina” nell’arte: la serie di nove dipinti raffiguranti cani che giocano a poker ha fatto la sua celebrità.