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(Ansa)
Lifestyle

Lo strano caso del cappellino di Kamala Harris e Tim Walz

Social impazziti per il berretto dei candidati democratici. Ma dietro c’è la storia, tutta americana, di Chappell Roan, cantante amata dalla Gen Z. Un tentativo di strizzare l’occhio ai giovani e alla Deep America?

Cosa c’entrano Kamala Harris e Tim Walz con Chapell Roan? O forse sarebbe meglio chiedere: chi è Chapell Roan? Il suo nome in Europa e in Italia dice poco, ma la cantante 26enne dallo sguardo languido negli Stati Uniti è una celebrità, soprattutto tra i giovani della Gen Z. La sua popolarità, in rapida ascesa da quando, a novembre 2023, è uscito il suo album di debutto (The Rise and Fall of a Midwest Princess), acclamato dalla critica musicale e definito da diverse testate come uno dei migliori dell'anno.

Ma proprio si torna alla domanda iniziale: cosa c’entra la candidata democratica alla Casa Bianca con una cantante originaria del Missouri? La risposta potrebbe stare in un cappellino. Non uno qualunque, ma quello scelto per la campagna elettorale del ticket Kamala Harris – Tim Walz. Apparentemente un semplice e classico berretto con visiera, da baseball, ma che sta facendo impazzire i social negli Usa. Mentre in Europa gli occhi sono puntati sui sondaggi e sulla al recupero di consenti dei candidati democratici, in America si parla appunto del cappellino. Messo in vendita da martedì per chi voglia supportare Harris e Walz, ne porta i nomi scritti con un abbinamento di colori tipico dell’abbigliamento e delle attrezzature di caccia: scritta in arancione brillante (utilizzato per la sua visibilità e che evita l’identificazione con quello dei due principali partiti, ossia blu e rosso), ha uno sfondo camouflage, cioè mimetico. Fin qui ci sarebbe già da riflettere sulla scelta, ma a colpire la rete è la somiglianza incredibile proprio con il cappellino del merchandisedella Roan e, in particolare, del disco della MidwesternPrincess.

I due cappelli sono pressoché identici e il particolare non è sfuggito ai fan, che hanno poi rilanciato il dibattito, fino a farlo arrivare alle sfere politiche. D’altro canto la Roan è diventata un personaggio pubblico capace di raccogliere attorno a sé folle di giovani, come ha dimostrato la sua ultima performance al Lollapalooza festival a Chicago. Complice il suo essere dichiaratamente drag, la sua fama è cresciuta insieme ai followers, passati da circa 1 milione dello scorso autunno agli oltre 10 milioni di aprile 2024. Invitata ad esibirsi a un evento organizzato alla Casa Bianca per il Pride, l’artista si è concessa anche il “lusso” di rifiutare finché il Governo - ha dichiarato - non avrebbe garantito «libertà, giustizia e libertà per tutti. Quando succederà, allora verrò». Inutile dire che la clip con la dichiarazione è diventata virale su TikTok in pochissimo tempo.

Ma chi è Chapell Roan? Kayleigh Rose Amstutz – questo il nome all’anagrafe - è nata a Willard, una piccola cittadina del sonnacchioso Missouri. Cresciuta con i tre fratelli più piccoli in un campeggio per roulotte, ha ricevuto un’educazione conservatrice e cristiana, frequentando la Chiesa e i campi estivi parrocchiali. La musica è comparsa presto nella sua vita, prima con le lezioni di pianoforte, poi con un primo talent – vinto – nella sua scuola e successivamente con la partecipazione alle audizioni di America's Got Talent, pur senza arrivare al programma vero e proprio. Trasferitasi a New York, ha ottenuto un contratto con l'etichetta discografica Atlantic Records, adottando il nome d’arte di Chappell Roan, in onore al nonno Dennis K. Chappell, morto nel 2016, e spiegando che la sua canzone preferita era The Strawberry Roan di Curley Fletcher. È stata proprio lei a dire che Chappell rappresenta la sua persona drag, «come Hannah Montana per Miley»: insomma, mentre Kayleighnella vita privata è timida e introversa, non appena sul palco col nome di Chapell la cantante riuscirebbe a trovare coraggio ed energia da vendere.

Buona parte dell’interesse che ha suscitato e continua a suscitare è proprio legato al suo essere donna queer, di cui lei stessa avrebbe iniziato a prendere consapevolezza quando si è trasferita in California, a Los Angeles, per proseguire la carriera musicale.Proprio questo tratto emerge con prepotenza in quello che è considerato l’album di debutto, nonostante sia stato preceduto da diversi lavori come artista indipendente:The Rise and Fall of a Midwest Princess, appunto, sulla cui copertina campeggia la sua foto in drag vestita da principessa del ballo del liceo. A colpire è anche la dedica «alla bambina di 10 anni del Midwest che non ha mai pensato che avrebbe potuto essere sé stessa. La ragazza che si è vergognata quando a 13 anni si è innamorata della sua migliore amica come non aveva mai fatto con i ragazzi. Per la ragazza a cui è sempre stato detto di essere a modo, dolce e femminile, ma non avrebbe mai potuto esserlo».

E qui si torna al cappellino e alla somiglianza con quello scelto da Kamala Harris e Tim Walz, che non appare una semplice coincidenza: perché richiamare la “principessa del Midwest”. I più attenti hanno sottolineato come il richiamo a certa parte della cosiddetta deep America non sia casuale. Quell’America costituita dal Missouri di Chapell Roan, ma anche da Kansas, Arkansas, Tennessee e Nebraska, lo stesso Stato di cui è originario Tim Walz, così come del Minnesota, di cui il candidato vicepresidente è stato eletto Governatore per due volte. La scelta di Walz come braccio destro di Kamala Harris, d’altro canto, non è casuale: «È il tipo di candidato che ci si aspettava: un uomo, prima di tutto; ma anche bianco e di una certa età perché il candidato vicepresidente avrebbe dovuto compensare alcune di quelle che sono percepite come ‘debolezze’ di Kamala Harris, cioè la sua minor capacità di rivolgersi a questa fascia rispetto a quella delle minoranze, delle donne e dei giovani, tra i quali ha più seguito», commenta Gianluca Pastori, docente di Storia delle relazioni internazionali tra Nord America ed Europa.

Walz arriva dall’America profonda e in qualche modo fa da contraltare al repubblicano JD Vance: entrambi hanno un’esperienza militare, sono appunto rappresentanti della cosiddetta deep America e hanno un tratto populista: anche Walzè molto diretto e immediato, quasi ‘terra terra’, come è emerso in occasione del primo comizio in Pennsylvania insieme ad Harris. Sicuramente è un candidato lontano dal ‘politico politicante’, pur esprimendo un populismo diverso: ha una connotazione chiaramente democratica su molti temi, però rimane l’obiettivo di andare incontro all’elettore», aggiunge Pastori. Da qui il sospetto che la scelta di un oggetto così iconico, come un cappellino da campagna elettorale ispirato a un’artista tanto pop, non sia stata casuale. Il paragone con quello indossato puntualmente da Donald Trump non è sfuggito agli analisti e commentatori. L’ex Presidente punta quasi sempre al rosso del suo partito: non a caso ne indossava uno di questo colore anche in occasione dell’attentato in Pennsylvania, con lo slogan Make America Great Again. Esistono anche varianti con le scritte Take America Back o Keep America Great, ma in generale sono ben diversi da quello scelto da Harris e Walz. Sembrerebbe che la volontà sia proprio quella di lanciare un messaggio chiaro: l’essere vicini all’uomo (o alla donna) comune e a quella fetta di elettorato che rifugge dalle classificazioni stereotipate, ma soprattutto che si discosta dai frequentatori dei salotti buoni newyorkesi.

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Eleonora Lorusso

Nata a Milano, laureata in Lettere Moderne all’università Cattolica con la specializzazione in Teoria e Tecnica dell’Informazione, è giornalista professionista dal 2001. Ha lavorato con Mediaset, Rai, emittenti radiofoniche come Radio 101 e RTL 102,5, magazine Mondadori tra i quali Panorama dal 2011. Specializzata in esteri e geopolitica, scrive per la rivista di affari internazionali Atlantis, per il quotidiano La Ragione e conduce il Festival internazionale della Geopolitica europea dal 2019. Dal 2022 vive negli USA.

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