Caraibi d'inverno
Dalle Bahamas ad Antigua e Barbuda, spiagge bianche, infinite sfumature d’azzurro. Viaggio, con adrenalina o in relax, dove l'estate non finisce mai.
Ci si può sentire Jack Sparrow e veleggiare verso un atollo selvaggio in compagnia delle onde o lasciare ad altri le tentazioni da Pirati dei Caraibi e godersi quelle terre in infradito, nell’extralusso di un resort, tra spiagge di palme e massaggi morbidi, grigliate di pesce e cocktail (o sobri mocktail) a volontà.
Bahamas e Barbados, Antigua e Barbuda, Anguilla e Guadalupa, sono nomi che richiamano evasioni esotiche. Lo fanno assieme agli altri Paesi affacciati sulle trasparenze di un mare da fantascienza, dal caldo rassicurante e il sole asciugatutto dopo un veloce acquazzone passeggero. I Caraibi sono l’evergreen - anzi, l’«everblue» - per una fuga dalla realtà a Natale e Capodanno, prima o dopo, per dare uno schiaffo in faccia alla routine, scatenare l’invidia di amici e colleghi tramite Instagram.
Per cominciare, le Bahamas rappresentano un’ottima sintesi dello spirito locale, con la comodità dei continui voli intercontinentali che atterrano nella capitale Nassau, dov’è immediato il contatto con l’estrema azzurrità e le tradizioni autoctone. Tra le molte, il «rake and scrape», ritmo di chitarre, tamburi e una sega da falegname (sì avete letto bene), che restituisce un sound vibrante. O meglio, è il caso di dirlo, tagliente.
Non è l’unica bizzarria: nell’arcipelago di Exuma, mosaico di 365 perle galleggianti, sfondo sublime di due film di James Bond, c’è un’isola abitata da tenerissimi maiali maculati. L’attività principale è nuotare con loro o dargli da mangiare. Sono pacifici, per attirarli è sufficiente brandire una carota. Nutrire gli animali è un hobby che si estende agli squali e alle iguane: dicono siano innocui perché ben pasciuti, ma mentre si avvicinano voraci con la loro stazza imponente è subito un brivido alla Jurassic Park.
A Cat Island non si va per i gatti ma per il trionfo assoluto della natura, i colori commoventi, da scrutare lievemente dall’alto: da una collina di appena 63 metri - ma è il punto più elevato delle Bahamas - si ammira un panorama di verde e di blu.
Due indirizzi a Nassau da citare sono l’hotel e ristorante Graycliff, con l’atmosfera di una casa d’altri tempi, il legno che scricchiola, la piscina con i sontuosi decori. Il proprietario è l’italiano Enrico Garzaroli, la clientela internazionale, dall’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton al campione di basket Michael Jordan, dalla cantante Mariah Carey alla supermodella Naomi Campbell.
Chiunque si sente un vip nel resort Sandals Royal Bahamian, con 10 ristoranti, la formula del tutto incluso (così si evitano salassi e mancamenti al check-out), un isolotto privato raggiungibile con pochi minuti di barca, che ha una sabbia bianchissima e ospita una esclusiva spa a cielo aperto. L’acqua è l’elemento dei Caraibi, la sua essenza e la sua bussola, il modo migliore per avvicinarsi a mille angoli isolati. Un’ottima strategia è salire a bordo di un caicco o di un catamarano, concedendosi il rito più piacevole: una grigliata di pesce di fronte alla sinfonia del tramonto. E poi naso all’insù, per tuffarsi con gli occhi in un tappeto di stelle. Tra le molte proposte spicca quella di Seaduced (sedotti dal mare, un bel gioco di parole) a Barbados, che organizza escursioni per un massimo di 20 persone con un abile chef tra i membri fissi dell’equipaggio.
Le attività sull’isola comprendono una visita a St. Nicholas Abbey, con la sua architettura coloniale e le piantagioni di zucchero. Il luogo è un museo e una distilleria di rum. E sì, a un certo punto lo si potrà degustare. Altra tappa notevole è Hunte’s Gardens, giardino botanico ricco di fiori e sculture nascoste in angoli romantici. È un eden coltivato sulla terra, a patto di non essere allergici, altrimenti diventa un supplizio.
Il «Frigate Bird Sanctuary», a Barbuda, si raggiunge soltanto via mare ed è fedele al suo nome perché accoglie moltitudini di uccelli, in particolare le fregate, una sorta di dromedari volanti: sono pennuti rarissimi, con una grande gobba rossa sotto il becco. Barbuda compone uno Stato autonomo assieme alla vicina isola Antigua: dal 27 novembre al 3 dicembre entrambe faranno da sede alla Art Week 2024, settimana dedicata all’arte caraibica, alternando i colori brillanti dei dipinti con i ritmi vivaci delle performance dal vivo.
E chi non riesce a scegliere un Paese solo, vuole toccarne vari in un tempo ridotto, può prenotare una crociera. Come quelle di Explora Journeys: nel periodo delle festività natalizie, la nave Explora I navigherà dal 23 al 30 dicembre 2024 partendo da Miami e visitando San Juan (Porto Rico), Road Bay (Anguilla), Roseau (Dominica), Castries (St. Lucia) e Bridgetown (Barbados), mentre Explora II viaggerà dal 20 al 27 dicembre, con scali a Road Bay (Anguilla), Pointe-à-Pitre (Guadalupa), Jost van Dyke (Isole Vergini Britanniche) e Marigot (St. Martin) prima di approdare a San Juan.
Ogni isola e Paese ha le proprie peculiarità, ma a unire i Caraibi è il medesimo fascino, lo stesso orizzonte intriso di colore che regala un incantesimo: quello di riavvolgere il tempo e ritrovare l’estate perduta.