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(IG Chiara Ferragni)
Lifestyle

Chiara Ferragni e Karol G, ci portano alla nuova «sessualizzazione» della donna

L'influencer e la cantante stanno raccontando (con i loro social ed il loro abbigliamento) un nuovo modello di femminilità, purtroppo senza troppo stile...

Leggere alla voce: sessualizzazione. Del corpo femminile, ovviamente. Ci sono quelle che si spogliano e ballano sul mondo (vedi Britney Spears) e altre che si denudano e basta (tipo Bianca Censori, la moglie-trofeo di Kanye West). Ma è lampante che solo Jennifer Lopez può permettersi di rimanere in mutande per settimane appesa a una gigantografia della Stazione Centrale: perché J.Lo arriva dal Bronx, è una diva planetaria e a oltre 50 anni resta una donna marmorea e questo sia in senso letterale che metaforico (chiedere a quel rincitrullito di Ben Affleck). Ma se sei Chiara Ferragni e in piena era post-separazione e indossi perlopiù bikini di due taglie più piccole un giorno sì e l’altro pure e ti aggrappi a un perizoma mini qualcosa non quadra. Cioè, al di là della solita tiritera bacchettona che entusiasma i puritani 3.0, qual è il senso? Spogliarsi per cuccare, dicono i faciloni. Lasciare morire d’invidia, perfino di malinconia, Fedez. Anche. «Prima di uscire, guardati allo specchio e levati qualcosa», raccomandava Coco Chanel. Solo che si riferiva agli accessori, non ai vestiti Chiara. E quindi, dov’è finito lo stile della Blonde Salad? La sua freschezza/originalità/genialità? Vedere i suoi post su Instagram per credere.

Eccola in due pezzi a pois, con il didietro nudo in primo piano o fasciata in una combinaison di ciniglia beige anni 70 perfetto solo addosso a una quattrenne. E poi, outifit sempre più minimali quasi inversamente proporzionali al suo buonumore. Come se la sessualizzazione (appunto) del suo corpo fosse l’ultima spiaggia o l’unica trovata per riemergere dal panettone gate e dal (dolorosissimo) divorzio. In un incubo fashionista in cui, alla fine, vince purtroppo solo il cattivo gusto. Così sotto ai suoi post su Instagram finiscono commenti di questo tenore: «Più soldi hanno, meno sanno vestirsi»; «Sono io o gli outfit sono orribili?»; «Chiara vestita sempre peggio»; «Ma cresci dio cristo, sembri una dodicenne».

Oppure, ancora, a chiosa di una foto ricordo con Karol G: «Due scappate di casa». Ed è un vero peccato perché, al momento, se sei una donna non c’è niente di più figo che farti fotografare accanto alla cantante colombiana, la prima a debuttare al n° 1 di Billboard con un disco tutto in spagnolo, e l’unica a riuscire nel reggaeton, genere musicale tutto al testosterone. Tra l’altro, sembra che quella che i fan chiamano “bichota”, femminilizzazione dello stesso termine usato fino a oggi solo per uomini forti e potenti (ok, narcotrafficanti), abbia imparato a cancellare ogni filtro dalle app per farsi vedere così com’è, per mostrare se stessa insomma. E la spregiudicatezza dei suoi desideri: «"Bichota" significa sentirsi sexy, provocanti, coraggiose, emancipate, si traduce in motivazione personale e sicurezza di sé», ha raccontato a Vogue Mexico che le ha dedicato una copertina. «Ha smesso di essere una canzone ed è diventato un movimento di donne emancipate, di donne che, anche se sono tristi, sanno che dentro di loro c'è la risposta per uscirne e per ottenere qualsiasi cosa», ha dichiarato Karol G. Non è sembrato solo un caso quindi che Chiara fosse al Forum a cantare Mañana Será Bonito, Domani sarà bellissimo, o Amargura, Amarezza.
Chiara Ferragni pareva la donna poster perfetta per un messaggio di rivincita e speranza per tutte quelle che sono state mollate e hanno smesso di piangersi addosso. Possibile che fosse tutto studiato? Di certo si sa che a Forte dei Marmi la fashion influencer più dotata di sempre non ha trovato niente di più creativo da esibire di gonne inguinali da cui spuntano body intimi o triangolini di lycra colorata sui seni sempre più piccoli. Del resto i milioni di like per ogni scatto sono solo un tenero lontano ricordo e tornano le rare volte in cui ricompaiono i biondi figli o Paloma, il golden retriever ormai adolescente.

E adesso? Consiglio. Rivestirsi, per piacere. Schiena dritta, testa alta e sfoderare tutta l’eleganza del mondo. Se non ci riesce Chiara Ferragni, abolite la settimana della moda. Chiudete tutto e ciao.

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Ilaria Bellantoni

Avrebbe dovuto fare la maestra di sci, invece si è messa a scrivere. Duraniana e juventina, è famosa per fare domande imbarazzanti in ognuna delle quattro lingue che conosce. Laureata vanamente in scienze politiche, si occupa da sempre di costume e spettacolo e ha lavorato come caposervizio a Max, Myself, Glamour, GQ e Vogue Italia. Ha due figli (Berenice e Vittorio) e un golden retriever (Rio). Dopo aver pubblicato un libro, Lo chef è un Dio (Feltrinelli), è stata ghost writer di celebrità e politici e porta in giro il Festival della Parola Reloaded. Vive a Milano, ma sogna di trasferirsi in una villa a Ko Phangan. O in una baita a Courmayeur.

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