Cosa vedere a Natale al cinema
Dalla storia di Maria Callas con Angelina Jolie a La stanza accanto di Pedro Almodóvar. Guida al meglio da vedere sul grande schermo tra film d’autore, d’azione, drammatici, cartoni e il classico dei classici: il cinepanettone.
Lucio De Roberti, un simpatico viveur col Ferrarino (chi altri potrebbe interpretarlo se non Christian De Sica?), cerca di salvare il nipote dal matrimonio con una ragazza la cui famiglia è piena di debiti. A finire incastrato, suo malgrado, come prestanome per accollarsi tutto è Dino Doni (Lillo), ex star della musica ormai caduta nel dimenticatoio, che cerca un’occasione per rifarsi e riconquistare la fiducia e la stima della figlia. A loro si aggiunge Patrizia Giordano (Isabella Ferrari), una discografica piena di grandi idee, ma alle prese con il rischio di fallimento e con un marito un po’ vile. Sono questi i protagonisti di Cortina Express, il film delle feste per eccellenza che arriverà sugli schermi il 23 dicembre, per rinverdire i fasti del cinepanettone ormai passato di moda: non a caso il film è ambientato negli stessi panorami innevati dell’originale Vacanze di Natale e, come all’epoca, vede un incrocio di equivoci, battute pesanti e qualche travestimento in commedia (con Paolo Calabresi che interpreta un malvagio criminale russo).
Se pensate però che le prossime festività al cinema saranno appannaggio della farsa, vi sbagliate di grosso: raramente ricordiamo infatti un’annata in cui l’offerta è talmente variegata, tra film d’autore, cartoni animati, commedie per famiglie, pellicole d’azione e altro ancora, che sarà facile alzarsi dal divano di casa per vedere uno spettacolo sul grande schermo, come ai vecchi tempi. I cinefili doc naturalmente potranno gustarsi dal 5 dicembre lo strappalacrime La stanza accanto, con cui Pedro Almodóvar ha vinto il Leone d’oro alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia: un’eccellente prova attoriale (e prima pellicola del regista spagnolo in lingua inglese). Tilda Swinton è Martha, un’ex corrispondente di guerra malata di un cancro allo stadio terminale, e Julianne Moore è Ingrid, una scrittrice di successo a cui l’amica chiede di aiutarla a morire, perché non sopporta più il dolore. E Ingrid, che sulla morte ha scritto un libro, tentenna perché vi sono ostacoli morali oltre che legali. Altrettanto drammatico e teatrale nella messa in scena, ma in arrivo soltanto il 1° gennaio, è Maria in cui il regista cileno Pablo Larraín, dopo aver ritratto Jackie Kennedy e Diana Spencer, racconta gli ultimi giorni di vita di Maria Callas, interpretata da Angelina Jolie, morta a Parigi nel 1977 a soli 53 anni: una diva rimasta sola, che rimpiange l’amore con Aristotele Onassis e il successo, incapace di ritornare ai fasti in cui la sua voce incantava il mondo intero, consolata soltanto dall’autista Ferruccio e dalla domestica Bruna.
Ma le feste non sarebbero tali al cinema senza i cartoon o i film per famiglie: ecco allora anzitutto - dal 27 novembre - l’attesissimo Oceania 2, in cui la protagonista Vaiana (che in originale si chiama Moana, ma in Italia è stato considerato «osceno»!) dovrà intraprendere un viaggio verso un’isola sperduta per spezzare una maledizione che impedisce di riunire tutti i popoli del suo continente, e sarà ancora una volta affiancata dal semidio muscoloso e pasticcione Maui. Ha preso una lunga rincorsa dal 21 novembre, ma è ancora al cinema, anche il coloratissimo (visivamente sembra Wonka) adattamento del musical di successo Wicked, che richiama la storia del film di culto Il mago di Oz, e racconta l’amicizia tra Elphaba (Cynthia Erivo), la futura Malvagia Strega dell’Ovest, e Glinda (Ariana Grande), la Strega Buona del Sud.
Più indirizzato a tutta la famiglia (5 dicembre), con quel taglio buonista che è tipico delle feste, sarà Ops! È già Natale, remake di Improvvisamente Natale con Diego Abatantuono, e ideale soprattutto per chi le feste dovrà trascorrerle un po’ con mamma e un po’ con papà: i genitori di Claire infatti hanno deciso di separarsi e per dirlo alla figlia decidono di organizzare un ultimo festeggiamento con l’albero addobbato, solo che è agosto e hanno deciso di farlo nel grand hotel del nonno, interpretato da Danny DeVito. Infine 30 anni dopo il successo di Il Re Leone, arriverà al cinema il prequel Mufasa - Il Re Leone (19 dicembre), che racconta la giovinezza e l’ascesa a re della foresta dell’omonimo felino, oltre alla sua rivalità col fratello adottivo Scar. Tutto sarebbe perfetto se non fosse che i produttori hanno deciso di rimpiazzare gli animali disegnati a mano con altri fotorealistici in computer grafica che potrebbero allontanare gli spettatori nostalgici dei Classici Disney. Al cospetto di tanta bontà, c’è bisogno di un contraltare fatto di pura azione, cattiveria e mistero. Ecco allora dall’11 dicembre l’arrivo di Kraven - Il Cacciatore, che vede Marvel e Sony allearsi per portare al cinema il criminale del titolo, che nei fumetti è un arcinemico di Spiderman ma qui sarà un predatore spietato con istinto animale, alla ricerca di vendetta contro il padre che lo considerava troppo debole e impegnato a combattere contro l’altro villain mostruoso Rhino: oltre alle acrobazie, la violenza e i litri di sangue, l’attrattiva di questo film è negli interpreti: Aaron Taylor-Johnson, già accostato anche al ruolo di 007, e l’intramontabile Russell Crowe.
Taylor-Johnson ha un ruolo minore anche in Nosferatu, in arrivo il 1° gennaio, e promette di incutere altrettanto orrore, ma con uno stile più trattenuto, fatto di ombre e mistero. Il film è il remake del capolavoro di Friedrich Murnau del 1922, a sua volta ispirato al Dracula scritto da Bram Stoker nel 1897, e racconta la relazione tra una giovane donna, Ellen Hutter (Lily-Rose Depp), e il principe delle tenebre.
Atteso è poi l’arrivo al cinema, il 19 dicembre, dell’eccellente Conclave, di cui si parla già come uno dei possibili candidati agli Oscar del 2025: tratto dall’omonimo romanzo di Robert Harris, è un giallo psicologico pieno di colpi di scena che si svolge durante l’elezione del Papa in Vaticano. Il Cardinale Lawrence (un Ralph Fiennes sontuoso) vorrebbe evitare di far ascendere al soglio pontificio il candidato sbagliato, ma la lotta per il potere fa emergere il peggio tra i papabili, tra cui spiccano il progressista Bellini (Stanley Tucci) e il conservatore Tedesco (Sergio Castellitto).