10 film classici capolavori italiani da vedere in streaming gratuito
Sulla piattaforma RaiPlay è possibile gustare gratuitamente grandi classici del cinema, dei nostri più grandi registi
Fuori è freddo, avete voglia di vedere un bel film ma la forza di uscire per andare al cinema traballa? È possibile farsi una bella scorpacciata di cult e grandi classici del cinema in casa, in streaming gratuito e legale, grazie alla raccolta della piattaforma della Ray dai contenuti gratuiti RaiPlay. Tra quelli a disposizione, noi ve ne suggeriamo 10 dalla grande tradizione cinematografica italiana. Capolavori da vedere o da rivedere, da immagazzinare in vista delle prossime sortite per vedere le nuove uscite in sala. Tra queste, da non perdere: Scompartimento n.6 di Juho Kuosmanen, una bellissima sorpresa tra la neve della Russia (al cinema dal 2 dicembre). E per chi ama andare alla scoperta di nuove voci promettenti, da annotare in agenda Querido Fidel di Viviana Calò (già in sala), un esordio alla regia vitale e simpatico, dall'accento campano, tra ossessioni e illusioni.
1) La terrazza (1980) di Ettore Scola
Su una terrazza romana un affresco amaro e disincanto della borghesia radical chic della Capitale. Una sincera e pungente autocritica, scritta da Scola con Age & Scarpelli, in un film corale in cui vecchi amici e colleghi periodicamente si incontrano, discutono, si raccontano, bisticciano. Tra questi uno sceneggiatore a corto di ispirazione.
Eccoli, belli belli, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Jean-Louis Trintignant, Marcello Mastroianni.
Premi per la sceneggiatura e la miglior attrice non protagonista a Carla Gravina al Festival di Cannes 1980.
2) Rocco e i suoi fratelli (1960) di Luchino Visconti
In un'Italia in bianco e nero, nell'eterna divisione Nord e Sud, Alain Delon è un Rocco delicato e timido, il più buono dei cinque fratelli che dalla Lucania si trasferiscono a Milano. «Fellini ha raccontato La dolce vita, io tenterò invece di raccontare l'amara vita della gente come Rocco»: così parlava del suo film Visconti, regista e sceneggiatore, confrontandolo con l'altro capolavoro che ha marcato il 1960 del cinema italiano.
Oltre a Delon, protagonisti di questo racconto di disgregazione famigliare Claudia Cardinale e Annie Girardot.
3) Riso amaro ( 1949) di Giuseppe De Santis
Quintessenza del Neorealismo italiano del secondo Dopoguerra, vedeRaf Vallone, nei panni di un onesto sergente, contendersi con Vittorio Gassman, furfante che vuole rubare il raccolto del riso, l'amore per Silvana Mangano, procace mondina. Fu un grande successo anche a livello di incassi.
È stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare.
4) Pane, amore e fantasia (1953) di Luigi Comencini
Osteggiato dalla critica nostrana dell'epoca che lo accusava di annacquare i germi più seri e autentici del Neorealismo, lanciò invece un altro filone doc, la commedia all'italiana.
Affidandosi a Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida, tratteggia con leggerezza a tinte rosa le speranze di un'Italia uscita della guerra. Il pubblicò lo premiò, tanto da trascinare Comencini a un immediato seguito, Pane, amore e gelosia (1954), e da far produrre altri due sequel firmati Dino Risi e Javier Setó.
5) Bellissima (1951) di Luchino Visconti
Forse non il miglior film di Visconti, ma Anna Magnani si staglia sontuosa, in una prestazione memorabile, rappresentante di tutte le mamme disposte a ogni umiliazione per la propria figlia, specchio di un'Italia uscita dalla guerra e bramosa di un futuro di benessere.
Senza dimenticare la presenza di Walter Chiari.
6) La ciociara ( 1960) di Vittorio De Sica
Grande classico, atroce dramma di guerra che traspone il celebre romanzo di Moravia, fece conquistare ogni premio a Sophia Loren, nei panni di una vedova che lascia Roma con sua figlia e si invaghisce dell'affascinante antifascista Jean-Paul Belmondo: Bafta, miglior interpretazione al Festival di Cannes, David di Donatello, Nastro d'argento e, soprattutto, l'Oscar!
Il film vinse anche il Golden Globe come miglior film straniero.
7) Senso (1954) di Luchino Visconti
Ispirato da una novella di Camillo Boito, Visconti si libera del Neorealismo per dar vita a un dramma romantico che rilegge un momento della nostra storia. XIX secolo, negli ultimi anni delle guerre d'indipendenza una contessa (Alida Valli) tradisce la causa dei patrioti italiani per amore di un soldato austriaco (Farley Granger).
Capolavoro. Magistrale l'uso del colore e l'attenzione ai dettagli, dai richiami pittorici all'uso della musica, dalle superbe scene delle battaglie alla ricchezza dei costumi.
8) Per un pugno di dollari ( 1964) di Sergio Leone
Un western da collezione! Primo film della cosiddetta trilogia del dollaro, film iconico con la colonna sonora da favola di Ennio Morricone, che è personaggio a sé stante, ha dato il la alla sua star dal muso duro, niente meno che Clint Eastwood.
I western non sono più stati gli stessi dopo Per un pugno di dollari.
9) A ciascuno il suo ( 1967) di Elio Petri
Film di acuta denuncia contro la mafia, segna il passaggio dal Neorealismo al cinema politico degli anni '60. Tratto all'omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, con Gian Maria Volonté professore ingenuo che indaga laddove tutti insabbiano e tacciono.
Premio per la migliore sceneggiatura al Festival di Cannes, scritta da Petri e Ugo Pirro.
10) L'armata Brancaleone (1966) di Mario Monicelli
Monicelli prende la commedia all'italiana e la porta in un Medioevo sbrindellato, trasformandola in farsa picaresca che rappresenta un modo di essere dell'Italia e degli italiani.
Con una sceneggiatura che abbina il popolano all'erudito, Vittorio Gassman è il cavaliere spiantato dalla luccicante eloquenza che guida un'improbabile brigata di miserabili: ottimo lui, non da meno Gian Maria Volonté, Carlo Pisacane e Catherine Spaak.